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Elevazione musicale

Elevazione musicale nella festa della Natività della Beata Vergine Maria e XI anniversario di Ordinazione Episcopale di S.E.R. Mons. Edoardo A. Cerrato, Vescovo di Ivrea.

A conclusione dei lavori di restauro del monumentale organo Carlo I Vegezzi-Bossi eseguiti a cura della Ditta F.lli Marzi di Pongo (NO).

Chiesa Cattedrale di Ivrea venerdì 8 settembre 2023, ore 21.

Interverrà l’organico della Cappella musicale della Cattedrale: Schola cantorum – Orchestra d’archi giovanile – Ottoni. Direttori: m. Maria Ausilia Fiorina, m. Antonio Mosca, organista m. Alessandro Veneri.


Affidamento alla B. V. Maria Cattedrale, Ivrea, 15 agosto 2023

Ave Maria. 

Siamo qui, Madre, a dirti il nostro amore di figli e a rinnovare la consacrazione di tutta la nostra Diocesi al Tuo Cuore Immacolato. 

Torna a rinnovare la sua consacrazione a Te il Vescovo, e ti affida il suo ministero implorando la grazia di una rinnovata giovinezza nella fedeltà a Gesù Cristo, a Lui che è “la via, la verità e la vita”. 

Ti affidiamo i preti, i diaconi, i consacrati; sostienili nella fedeltà al Tuo Figlio, nell’impegno della comunione ecclesiale, nello slancio missionario, nel preparare, con la preghiera e la testimonianza della vita, il terreno favorevole al sorgere di nuove vocazioni sacerdotali e religiose.

Ti affidiamo tutte le nostre comunità: sostienile nell’impegno di crescere nella fede e nell’esercizio della carità, soprattutto quella che non fa rumore e non ha spazio sui giornali; sostieni i laici nel loro compito di testimoniare il Vangelo nella società, poiché lì è il loro campo di missione: nei vari ambiti della vita politica e dell’economia ispirate alla Dottrina sociale della Chiesa, nel mondo della cultura e del pensiero e delle attività umane; sostieni gli sposi nella fedeltà al vincolo santo del Matrimonio, i padri e le madri nella loro responsabilità; i figli nel loro cammino di crescita. 

Sostieni tutti nell’amore per la vita: aiuta la generosità di chi ha il compito di donarla, e aiuta tutti nel difenderla e custodirla dal suo sorgere al naturale tramonto; benedici l’amore tra l’uomo e la donna, rafforza in ognuno di essi la consapevolezza della propria preziosa identità, e del valore irrinunciabile della dimensione materna e di quella paterna.

Rendi tutti noi, preti e laici cristiani, testimoni del Tuo Figlio, con la parola e con la vita. 

Ci affidiamo a te, Vergine-Madre, Madre-Vergine! Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen

† Edoardo, vescovo


Pellegrinaggio Diocesano ad Oropa

sabato 12 agosto 2023

Sono ancora aperte presso tutte le parrocchie della diocesi le iscrizioni per la partecipazione all’annuale pellegrinaggio diocesano al Santuario della Madonna di Oropa (BI), in programma per sabato 12 agosto. Il programma della giornata prevede:

  • dalle 9 alle 10 l’arrivo dei pellegrini con la presenza di sacerdoti disponibili alla Confessioni;
  • alle 10, la Santa Messa presieduta dal Vescovo monsignor Edoardo Cerrato nella Basilica Nuova,
  • al termine della celebrazione eucaristica processione verso la Basilica Antica, ove verrà recitato l’Angelus.
  • alle 15.30 nella Basilica Nuova, recita del santo Rosario e benedizione eucaristica.

Oltre che con mezzi propri o con i pullman organizzati dalle parrocchie, è possibile prendere parte al pellegrinaggio notturno a piedi, organizzato e guidato dalla Pastorale Giovanile Diocesana, con partenza nella tarda serata di venerdì 11 agosto dalla chiesa parrocchiale di Andrate, dove alle 23 ci si riunirà per un momento di preghiera iniziale prima di intraprendere il cammino notturno sul sentiero del Tracciolino.


Saluto del Vescovo Edoardo all’inizio della Celebrazione esequiale

Questo momento di dolore e di serena preghiera unisce la Diocesi di Ivrea a tante e tante persone.

Ringrazio tutti i presenti: insieme alle Autorità Civili e Militari, gli Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi venuti da varie Diocesi del Piemonte e da fuori della nostra Regione. Porto la commossa partecipazione spirituale di coloro che non hanno potuto essere presenti: tra questi Sua Eminenza il Cardinale Matteo Zuppi, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone e Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Torino, nostro Metropolita.

Ringrazio per la loro presenza gli Eminentissimi Cardinali Giuseppe Bertello e Arrigo Miglio, il quale presiede questa celebrazione.

Ringrazio davvero tutti, di cuore.

Il Signore ha chiamato a Sé monsignor Luigi Bettazzi quando già avevamo abbozzato i festeggiamenti per il suo 60° di Episcopato (al santuario di Prascundù il 27 agosto) e il 100° compleanno (in Cattedrale il 26 novembre). Ci uniremo a lui che ringrazierà il Signore in altro santuario.

Monsignor Bettazzi.

Molto meglio di me – che l’ho conosciuto di persona solo al mio arrivo ad Ivrea, quando egli da tredici anni ormai era Vescovo emerito – altri hanno sottolineato in questi giorni, e ancora sottolineeranno, importanti aspetti del vivere, del pensare, dell’agire di monsignor Luigi. Convinto che non si tratta di un elemento marginale, io mi soffermo sulla sua bella umanità, da tutti riconosciuta come grande valore aggiunto.

Fin da subito si è instaurato tra noi un rapporto sincero, preziosa realtà, oggi in particolare; e, basato sulla sincerità del rapporto, un reciproco rispetto che mi ha fatto percepire in monsignor Bettazzi un padre.

La sua età era quella della mia cara mamma: “la mia coscritta” diceva monsignor Luigi ogni volta che la incontrava… “Come sta la mia coscritta? Salutamela!” mi diceva ogni volta…

Erano persone – sia lui che lei – di forte tempra, di robusta volontà, di salde convinzioni: uomini e donne che non si perdevano in quisquiglie perché capaci di sguardi profondi sulla realtà e animati da forte speranza, umana e teologale.

Da una ricca umanità si è confortati, vivificati. Da una povera umanità, anche in presenza di altre doti cospicue di mente e di ingegno, si rimane mortificati.

Al caro monsignor Luigi il mio grazie, anche a nome della sua “coscritta” che da poco lo ha preceduto là dove tutti siamo incamminati: dove tutto è chiaro e dove conta l’essenziale che si è cercato lungo i passi del cammino terreno; là dove risplende quel Volto verso cui puntiamo lo sguardo, desiderosi di vederlo non solo attraverso i veli del mistero…

Ho sotto gli occhi il testamento spirituale di monsignor Luigi: quattro fitte pagine vergate a mano in cui, facendo scorrere, fin dagli inizi, la sua lunga vita, ringrazia Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, le persone, le istituzioni e le tante realtà significative che hanno arricchito il suo cammino di uomo e di cristiano; e conclude con un’umile richiesta di perdono, a tanti rivolta.

Carissimo monsignor Luigi, “In paradisum deducant te angeli”!

† Edoardo, vescovo

Rito delle esequie di Mons. Bettazzi: trasmissione in live streaming

Per dare la possibilità a tutti gli amici di Mons. Luigi Bettazzi di prendere parte al rito delle esequie, la celebrazione verrà trasmessa in live streaming sul canale YouTube de Il Risveglio Popolare martedì 18 luglio 2023 a partire dalle ore 15,20.

Per coloro che parteciperanno in presenza, verrà allestita una postazione maxischermo presso il tempio delle suore dell’Immacolata Concezione in via Varmondo ad Ivrea.


Introduzione alla Preghiera per la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi Ivrea, Santuario di N. S. Regina del Monte Stella, 31 Maggio 2023

Siamo in comunione con i nostri Fratelli e Sorelle che in altre zone della Diocesi sono raccolti a pregare: a Ozegna, nel Santuario di N. S. del Bosco; a Verolengo, nel Santuario della Madonnina; a Pont Canavese, nel Santuario di S. Maria di Doblazio. Una comunione di cuori e di voci che chiedono grazia a Dio unendosi al Cuore Immacolato di Maria! 

Celebrata domenica la solennità di Pentecoste, la Liturgia ci ha proposto, lunedì, la memoria di Maria Madre della Chesa, e oggi è la festa di Maria che cammina all’incontro con Elisabetta portando nel Suo grembo il Figlio di Dio fatto Uomo.  

La vita cristiana è camminare con Lui. La prima e fondamentale sinodalità (camminare insieme) è camminare con Cristo: non in astratto, prendendo spunto da qualche valore contenuto qua e là nei suoi discorsi, ma camminare con Lui dicendoGli “Tu”, come si fa con Uno che è qui con noi… E dirgli “Tu” significa fare esperienza di Lui nei Sacramenti, nella preghiera di ogni giorno, nella lettura e meditazione della Sua Parola, nella costruzione di rapporti veri con quelli che fanno parte della nostra comunità, nell’annunciare Lui a quelli che non lo conoscono o non lo conoscono a sufficienza, nel pensare come pensa Lui sulle questioni della vita e quindi nel conoscere, anche alla luce del Catechismo, ciò che Lui ci dice, senza adattare ai soggettivistici criteri il Suo insegnamento… Di qui ha origine la sinodalità con i fratelli e le sorelle. 

Non possiamo però dimenticare che il “cammino insieme” spesso è rallentato – talora persino impedito – dal nostro orgoglio che ci rende ipersensibili e suscettibili; dal nostro desiderio di primeggiare, di avere il sopravvento sugli altri; dal nostro egoismo e dalla mancanza di vera umiltà; dall’abitudine di parlare sparlando anziché di ascoltare l’altro, anche su ciò che non ci piace e su cui non ci troviamo d’accordo… Il cammino sinodale implica la nostra conversione. Si fa a partire dal cambiamento del nostro cuore.

Sono stato invitato ieri pomeriggio e questa mattina a Milano, a partecipare ai festeggiamenti del 125° della canonizzazione di sant’Antonio Maria Zaccaria, splendida figura di cristiano laico e poi prete vissuto nell’epoca che preparò il Concilio Tridentino, l’epoca in cui la Riforma Cattolica, senza attendere Decreti e Documenti, iniziò – come fu per san Filippo Neri e per tanti altri – dalla riforma di se stessi messa in atto da uomini e donne che si resero conto che, prima di riformare il corpo della Chiesa, occorreva riformare se stessi…

Riformarsi per riformare: il vero senso della riforma si conoscerà in questo: se cercheremo il puro onore di Cristo, la pura utilità del prossimo, la pura umiltà e sacrificio per noi stessi” diceva S. Antonio Maria.

Amici, guardiamo a Maria, la prima discepola del Signore… Lo porta nel grembo, ma in realtà si lascia portare da Lui… 

Vedi” le aveva detto l’angelo e Maria andò a vedere, camminando da Nazaret a Ain Karim. I suoi sono i passi della fede… Da essa nasce la carità con cui Maria servì Elisabetta. La carità nasce dal sì della fede che Maria ha pronunciato non solo a parole, ma offrendo se stessa: “Eccomi”!

Preghiera in preparazione alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi

Ivrea, 12 Maggio 2023

Alla Diocesi di Ivrea

Carissimi Fratelli e Sorelle,

ricevo dalla Conferenza Episcopale Italiana la seguente comunicazione: «Mercoledì 31 maggio p.v., memoria liturgica della Visitazione della Beata Vergine Maria, in uno o più santuari mariani scelti per la loro rappresentatività piuttosto che in tutti i santuari mariani presenti sul territorio diocesano, siamo invitati, dalla Segreteria Generale del Sinodo, a predisporre la celebrazione di un momento di preghiera mariano in preparazione alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. La preghiera, che dovrà favorire la partecipazione delle diverse vocazioni ecclesiali (laicale, sacerdotale, vita consacrata), ha lo scopo di sensibilizzare il Popolo di Dio sull’importanza del processo sinodale e di porre sotto la speciale protezione della Madonna tutto il processo sinodale della Chiesa, in specie i lavori dell’Assemblea Generale dei Vescovi».

Per favorire la partecipazione dei Fedeli a questo momento di preghiera che da sempre caratterizza la conclusione del mese particolarmente dedicato alla Vergine Maria, ho chiesto ai Rettori dei Santuari di N. S. del Monte Stella in Ivrea, della Madonnina in Verolengo, della Madonna del Bosco in Ozegna, di S. Maria di Doblazio in Pont C.se di organizzare, ognuno nelle modalità e nell’orario che ritiene opportuni, l’incontro di preghiera; e li ringrazio per la
generosa disponibilità. L’incontro si terrà alle

  • Ore 20,30 al Monte Stella
  • Ore 20 alla Madonnina in Verolengo
  • Ore 20,30 alla Madonna del Bosco in Ozegna
  • Ore 20,30 a S. Maria di Doblazio

Personalmente sarò nel santuario del Monte Stella, dove, come ogni anno in questa festa mariana, rinnovo la Consacrazione della Diocesi al Cuore Immacolato di Maria. Chiedo ai Parroci di trasmettere ai Fedeli l’invito a partecipare numerosi per esprimere alla SS. Madre di Dio la devozione e l’amore che sempre caratterizzano il Popolo cristiano.

+ Edoardo, vescovo


Messaggio per la Santa Pasqua 2023

Giovedì Santo 2023

«Semina la gioia gridando silenziosamente che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale».

Sulla soglia del Triduo Santo, mentre ci avviamo a vivere la Pasqua nella S. Messa della Cena del Signore, nella Liturgia della Sua passione e morte e nella celebrazione della Veglia della Risurrezione, prendo come luce sul cammino queste parole di padre Mariano Magrassi.

Di esse sottolineo soltanto quel “silenziosamente” con cui il grande monaco e vescovo della Chiesa qualifica il compito di “seminare la gioia” testimoniando che Cristo ci rende felici, che “la sua gioia è in noi e la nostra gioia è piena” secondo la Sua promessa (cfr. Gv. 15,11).

“Silenziosamente” non è invito a tacere. È un “grido”, infatti, ma nasce dalla intimità del rapporto con Gesù nella preghiera, nell’ascolto della Sua Parola, nella partecipazione ai santi Misteri celebrati nella Liturgia; e di questa intimità – di quest’intima amicizia – porta l’impronta.

“Silenziosamente” significa che prima delle parole – indispensabili sempre nel trasmettere la fede e nel “dare ragione della speranza che è in noi” (1Pt.3,15) è la nostra vita ad annunciare ciò in cui crediamo, e a mostrare, dentro alle fatiche di ogni giorno e nelle nostre fragilità, che non è la stessa cosa vivere con Cristo, o fuori dal Suo abbraccio. Il nostro vivere grida più forte del nostro parlare.

A Colui che è “la via, la verità e la vita”, venuto perché “chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv.3,16), chiediamo la grazia pasquale del perdono dei nostri peccati e la volontà di rimanere nel Suo Cuore: in una intimità che non è intimismo poiché incessantemente ci spinge a donare noi stessi a Dio e ai nostri fratelli, testimoniando davanti a tutti che Cristo è quanto abbiamo di più caro.

«Semina la gioia gridando silenziosamente che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto… Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale».

Buona Pasqua, Fratelli e Sorelle!

† Edoardo, vescovo


S. Quaresima 2023 “L’operosità della fede, la fatica della carità, la fermezza della speranza”

Carissimi Fratelli e Sorelle!
Sulla soglia del cammino annuale verso la Pasqua, nel quale l’impegno della preghiera, del digiuno e dell’elemosina non nasce per nostra iniziativa, ma è risposta all’iniziativa di Dio che ci chiama a conversione e ci offre la Grazia del rinnovamento, desidero riproporre quanto avevo chiesto alla Diocesi nell’anno pastorale 2014: che i passi quaresimali siano compiuti, nell’ambito delle Vicarie foranee, anche in relazione all’impegno di valutare, con novità di mente e di cuore, il nostro servizio alle nostre comunità, ma anche ai molti che ne sono fuori e verso i quali la missione ci sollecita.

Mentre stiamo compiendo, con tutta la Chiesa, il cammino sinodale, rinnovo a tutti questa proposta. Se la preghiera, il digiuno come distacco da sé e da una visione mondana della vita e l’elemosina come condivisione di sé, non solo di qualcosa, nascono nell’ascolto del Signore, anche il nostro cammino sinodale non può fare a meno di ascoltare il Signore e ascoltare i fratelli: “Abbiamo bisogno – scriveva Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium”, 171 – di esercitarci nell’arte di ascoltare, che è più che sentire. La prima cosa, nella comunicazione con l’altro è la capacità del cuore che rende possibile la prossimità, senza la quale non esiste un vero incontro spirituale. L’ascolto ci aiuta ad individuare il gesto e la parola opportuna che ci smuove dalla tranquilla condizione di spettatori”.

L’analisi della situazione, a cui ci induce con urgenza la preoccupazione per la riduzione del Clero e per l’età che avanza, comporta che si valutino ragionevolmente le forze a disposizione, che si cerchino soluzioni adeguate, che si rinnovi profondamente l’impegno di non mettere se stessi e i personali interessi davanti alle esigenze del servizio al Regno di Dio; che ci si impegni a collaborare e a camminare insieme, anche più e meglio di quanto si è fatto e si sta facendo. Per guardare avanti davvero, cioè nella verità, è indispensabile una verifica sui metodi, le impostazioni, i risultati del nostro servizio, sullo spirito con cui abbiamo lavorato e lavoriamo nel campo del Signore. Non basta, evidentemente, descrivere le situazioni; occorre valutarne le cause alla luce di Dio accolta in un vero impegno di “conversione pastorale”; alla luce della “comunione, partecipazione, missione” che ci sono state proposte per compiere un vero cammino sinodale. È di tutti, Pastori e fedeli, questa Chiesa particolare di cui siamo parte. Da tutti è costituita e a tutti sarà chiesto conto dal Signore della messe.

Carissimi Fratelli e Sorelle, mentre attendo il frutto delle vostre riflessioni vi dico: buon cammino nella “operosità della fede, nella fatica della carità, nella fermezza della speranza”.

Aff.mo nel Cuore di Cristo

† Edoardo, Vescovo


Saluto del Vescovo al Procuratore Generale degli Oratoriani

Ivrea, 11 Febbraio 2023

Rev.mo P. Procuratore Generale, carissimo P. Michele,

ho la gioia di accoglierti in Cattedrale con l’amicizia e l’affetto fraterno che datano da molti anni, ma oggi, in modo speciale, sono lieto di accoglierti come il Confratello che nella grande Famiglia dell’Oratorio è il Padre. 

Ti ringrazio per la paternità che, continuando l’opera del tuo Predecessore, p. Mario Aviles, ora Vescovo negli Stati Uniti, hai esercitato anche verso questa Comunità a cui oggi consegni il Rescritto della Sede Apostolica che la erige in Congregazione dell’Oratorio. 

Nei 18 anni in cui anch’io ho esercitato il servizio che ora è tuo, venticinque volte ho avuto la gioia di vivere, in varie parti del mondo, questo momento, solenne e famigliare al tempo stesso, consegnando alle nuove Congregazioni oratoriane i Rescritti di fondazione concessi da san Giovanni Paolo II e da S.S. Benedetto XVI. Oggi, però, la mia gioia è davvero particolare, e non è difficile comprenderne la ragione.

Grazie, carissimo Padre, per la tua presenza e grazie per il tuo servizio. Grazie anche al carissimo Alberto Bianco, segretario della Procura Generale. 

La Vergine Maria – nostra Madre e Fondatrice, come san Filippo diceva – e lui stesso, Padre Filippo, e i Santi e i Beati dell’Oratorio, ora riuniti nell’Oratorio del cielo, ci accompagnino con la loro Benedizione. Un grande abbraccio a te, e attraverso di te a tutta la Famiglia Oratoriana nei vari Continenti in cui è presente.

Un grande abbraccio e una grande Benedizione anche a voi, carissimi padri Andrea, Riccardo, Samuele e ch. Alessandro. 

Il mio augurio è che il vostro cammino sulla via tracciata da Padre Filippo sia un cammino di santità. È ciò che più conta! 

L’Oratorio del Cielo, dicevo… È per raggiungere questa meta, fine ultimo di ogni nostro passo quaggiù, che noi camminiamo sulla via dell’Oratorio! Risuona nel nostro cuore l’eco del grido che saliva dal cuore di Filippo: “Paradiso! Paradiso!”.

Buon cammino, con il cuore che si lascia abitare dallo Spirito Santo, con la certezza filippina che “Chi vuol altro che Cristo non sa quel che vuole”, sotto lo sguardo di Maria, Madre e Fondatrice della Congregazione, a cui diciamo, con Dante, fiorentino come Filippo: “Qual vuol grazia e a Te non ricorre, sua disianza vuol volar senz’ali” …

Ringrazio infine per la partecipazione a questo lieto momento tutti i presenti in Cattedrale: i carissimi Laici, Sacerdoti, Diaconi e Seminaristi della Diocesi; i Religiosi e le Religiose, i Consacrati. Un fraterno saluto ai Molto Reverendi Padri Prepositi e ai carissimi Padri e Chierici delle Congregazioni Oratoriane.

A tutti, di cuore, il mio grazie nel Cuore di Cristo e del nostro Padre Filippo!

† Edoardo, vescovo