A) Cammino diurno a cura della Congregazione dell’Oratorio di Ivrea
Sia Lodato Gesù Cristo!
Un caro saluto a tutti voi che siete i primi pellegrini del Pellegrinaggio diocesano ad Oropa, e vi ringrazio. Il vostro cammino, con i passi e la preghiera, apre la strada a quelli che partiranno questa notte e a quelli che domani saliranno ad Oropa con altri mezzi.
Oggi vi accompagna nel pellegrinaggio la grande santa Edith Stein, nata ebrea e convertitasi al cristianesimo, divenuta suor Teresa Benedetta della Croce, canonizzata da san Giovanni Paolo II e proclamata Patrona d’Europa con altre due grandi donne cristiane che, per agire fecondamente nella società e nella Chiesa, non attesero il riconoscimento dei diritti della donna: Caterina da Siena da Siena e Brigida di Svezia, le quali condividono il patronato celeste sul nostro Continente insieme a san Benedetto e ai santi apostoli dell’Europa Orientale, Cirillo e Metodio.
Li invochiamo per questa Europa che annaspa nel buio… e ha un bisogno immenso di ritrovare sé stessa, le sue radici cristiane, la sua storia, la sua identità plasmata dal cristianesimo, per riscoprire i veri ideali che l’hanno resa grande e l’hanno anche aiutata a uscire da momenti poco felici …
Edith Stein divenne cristiana non all’improvviso, attraverso qualche straordinario evento – come avvenne, ad esempio all’ebreo Saulo o ad Alfonso Ratisbonne, ma attraverso un sofferto cammino di ricerca della Verità… La conversione è sempre opera di Dio, ma Dio non manca mai di chiede la collaborazione della Sua creatura… Protagonista è Lui, ma l’essere umano è chiamato a farsi co-protagonista… “Dio dei nostri padri – abbiamo pregato – hai guidato la santa martire Teresa Benedetta della Croce alla conoscenza del tuo Figlio crocifisso e a seguirlo fedelmente fino alla morte; concedi, per sua intercessione, che tutti gli uomini riconoscano Cristo salvatore e giungano, per mezzo di lui, a contemplare in eterno il tuo volto”. Passi di Dio e passi dell’uomo! L’adesione di Edith Stein alla fede cristiana si compie percorrendo questa strada: l’accoglienza dell’opera di Dio e la volontà di compiere passi coraggiosi…: e furono davvero coraggiosi quelli che ella compì!
Cari Amici, a noi, non ad altri, è chiesto di rievangelizzare questa Europa dimentica di Dio e per questo motivo invecchiata e sterile… Il Signore fa la Sua parte, ma ci chiede di fare la nostra: chiede a noi – che ancora crediamo in Lui – di vivere con rinnovato slancio quel matrimonio di cui abbiamo ascoltato nella I Lettura: «Dice il Signore: Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore». È lo splendido annuncio del prodigio che Dio compirà pienamente nel mistero dell’Incarnazione, Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo: la nascita della Chiesa sposa di Cristo, di uomini e donne divenuti nel S. Battesimo partecipi della vita divina; uomini e donne che vivono la comunione con lui nella fedeltà matrimoniale, nel dono di sé senza riserve…
Parte di qui, Amici, dal vivere come coniuges di Cristo (“Prendete su di voi il mio giogo…), l’opera dell’evangelizzazione a cui non possiamo, non dobbiamo sottrarci, poiché ce ne sarà chiesto conto… Oggi non basta essere “brava gente”, come forse bastava in un passato anche non molto lontano…: c’è bisogno di uomini e donne, di giovani e di adulti, che credano fortemente nella Verità proclamata da Cristo, nella Verità che non è una formula astratta, ma Lui stesso: uomini e donne che, vivendo in comunione con questa Verità, la testimonino con coraggio: credenti con olio sufficiente a tenere accese le lampade di cui Gesù ci ha parlato nel Vangelo …
Diceva s. Teresa Benedetta: “Più si fa buio attorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall’alto” … Vi lascio – perché che vi accompagni nel cammino – qualche altro suo pensiero: 5 come le Sante Piaghe del Signore Crocifisso, le porte del Tempio della salvezza:
* Non accettate nulla come verità che sia privo d’amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. L’uno senza l’altro diventa una menzogna distruttiva.
* Impariamo a vivere con la mano nella mano del Signore.
* Chi si dona a Dio, nell’unione d’amore con Lui, raggiunge la massima pienezza del proprio essere, che è insieme conoscenza, donazione del cuore e atto libero”.
* L’invocazione “sia fatta la tua volontà” deve essere, nella sua interezza, la norma della vita cristiana; deve regolare il corso della giornata dal mattino alla sera ...
* Più uno si sente attirato da Dio, più deve “uscire da sé stesso”, nel senso di rivolgersi al mondo per portare una divina ragione di vivere.
Buon cammino, Amici, non solo verso Oropa! Sia lodato Gesù Cristo!
B) Cammino notturno a cura della Pastorale giovanile diocesana
Sia lodato Gesù Cristo! Carissimi, siamo qui, all’inizio del Pellegrinaggio al S. Monte, alla Casa della Madre in Oropa, per fare memoria del nostro Battesimo: il Sacramento, opera di Dio, grazie al quale siamo diventati cristiani, partecipi della vita di Gesù Cristo, innestati su di Lui, e perciò Figli di Dio, “Figli nel Figlio”, abitati, come Gesù, dallo Spirito Santo, l’Amore infinito che dal Padre e dal Figlio procede e si dona!
Siamo qui a dire grazie al Signore per questo dono immenso che colloca la nostra vita, ogni suo istante, in una dimensione che costituisce la “diversità” del cristiano, e apre ad ogni nostro pensiero, ad ogni palpito del nostro cuore, ad ogni nostro atto di amicizia, di amore, di lavoro, l’orizzonte sconfinato della eternità!
Il rinnovare le Promesse, il fare memoria di quell’atto di amore infinito con cui Dio ci ha presi, creature umane, e ci ha elevati a partecipare della Sua vita divina, non è un rito: è prendere in mano la nostra vita e dire al Signore: “Io sono dono Tuo! Ti offro ciò che Tu hai fatto di me, Ti offro i Tuoi doni!”. Come nella celebrazione della S. Messa, al momento detto “dell’Offertorio”, preghiamo: “dalla Tua bontà abbiamo ricevuto questo pane/questo vino, frutto della terra e del nostro lavoro; lo presentiamo a Te”, così qui, questa sera, noi diciamo a Dio: “Ti offro me stesso riconoscendo che vengo dalla Tua bontà… Ho bisogno di purificazione, sì. Ho bisogno di crescere secondo la statura del Tuo Figlio, o Padre, ma l’aiuto che Ti chiedo passa attraverso la consapevolezza che io sono Tuo, ad un titolo inimmaginabile, io appartengo a Te e la Tua vita scorre in me. Io Ti offro quanto ho di più prezioso; Ti offro i Tuoi doni”!
Cari Amici, aggiungo solo questo: già oggi e – ancor più negli anni che verranno – la scristianizzazione che avanza mina alla radice proprio questa Verità e fa di tutto per scalzarla… Non basta essere “brava gente”: c’è di uomini e donne, di giovani e di adulti, che credono fortemente nella Verità proclamata da Cristo, nella Verità che è Lui stesso.
Forza, coraggio! Non siamo soli a combattere la buona battaglia della fede cristiana! C’è con noi il Signore Gesù Cristo presente e vivo; c’è la S. Madre di Dio e degli uomini, a cui già abbiamo cantato: “Donna dell’attesa e madre di speranza, Donna di frontiera e madre dell’ardore”, e a cui al termine diremo con S. Giovanni Paolo II:
“A Te con fiducia ci affidiamo. Con te intendiamo seguire Cristo, Redentore dell’uomo: la stanchezza non ci appesantisca né la fatica ci rallenti, le difficoltà non spengano il coraggio né la tristezza la gioia del cuore. Tu Maria, Madre del Redentore, veglia sul nostro cammino e aiuta i tuoi figli, perché incontrino, in Cristo, la via di ritorno al Padre! Amen”.