Omelia per la Consacrazione di Laura Tozzi nell’Ordo Virginum Solennità dell’Immacolata Concezione della B. V. M. Chivasso, chiesa di S. Giuseppe Lavoratore 8 Dicembre 2024

08-12-2024

Carissimi Fratelli e Sorelle, Sia lodato Gesù Cristo!

Mentre contempliamo oggi il prodigio di bellezza che è Maria Immacolata, preservata immune – unica nella stirpe umana – dalla macchia del peccato originale e da tutte le conseguenze che ne derivano, la Chiesa ci fa pregare: “concedi anche a noi, Signore, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito”.

Il Concepimento Immacolato di Maria non è fine a sé stesso; è parte di un Amore divino che abbraccia tutto il genere umano e diventa una storia d’Amore: l’Amore di Dio per l’uomo, per ciascun essere umano!

Siamo, dunque, dentro a questa storia d’Amore; amati, ognuno di noi, da Dio! Dobbiamo ripeterci questa verità della nostra fede – Dio mi ama! – poiché se essa si appanna nella nostra mente e nel nostro cuore, si appanna fino a scomparire anche il senso della vita…

In questa solennità che fa esultare il cuore della Chiesa, Laura è qui a chiedere di essere consacrata nell’Ordo virginum, nato nella Chiesa già nei tempi apostolici… Entra, dunque, in questa lunga storia rispondendo ad una chiamata particolare…

La consacrazione non fa di lei una “suora”: la Chiesa delinea così la sua vocazione e il suo modo di vivere: “Donne che, con amore sponsale si dedicano al Signore Gesù nella verginità, per sperimentare la fecondità spirituale dell’intimo rapporto con Lui e offrirne i frutti alla Chiesa e al mondo” (Ecclesiae sponsae imago). «Pur restando nel mondo costituiscono una speciale immagine della Sposa celeste e della vita futura. Cercare Dio come l’unico bene assoluto e insostituibile; aprirsi alle necessità e alle sofferenze dei fratelli, senza preferenza di persone; mettersi a servizio della Chiesa con particolare disponibilità e affettuoso senso di appartenenza; perseverare con il coinvolgimento di tutte le dimensioni della persona – anima, cuore e anche il proprio corpo – nell’attesa vigile e operosa dell’unico Sposo e Signore della propria vita» (Nota pastorale dei Vescovi d’Italia).

Il velo bianco che Laura oggi riceve e che porterà nelle celebrazioni liturgiche e l’anello che le viene consegnato sono l’unico segno esterno dell’impegno nunziale che assume e che sarà il modo con cui vivrà la fondamentale consacrazione battesimale, comune a tutti noi. Prompto corde, con cuore pronto, amerà il suo Sposo nella vita normale di ogni giorno, nel luogo e nella casa in cui vive, nella condizione del suo lavoro, nel partecipare, come tutti, alla vita della comunità cristiana, aperta alla vera carità che sempre esige una profonda conversione, una sincera rinuncia allo spirito del mondo…  

Laura fa dono a Dio e alla Chiesa della sua intera esistenza nella verginità, perché è stata scelta da Cristo ed ha scelto Cristo come sposo… Nella misura in cui vivrà autenticamente la sua vocazione diventerà “segno” e richiamo per tutti di ciò che è l’essenziale per ogni battezzato…

Carissima Laura, dico anche a te ciò che ho detto, in questi anni, alle altre ragazze che ho avuto la gioia di consacrare nell’Ordo Virginum della nostra Diocesi: Gesù Cristo è tutto, ma la tua vita, nel rapporto sponsale con Lui, conserva intatti tutti i rapporti, gli impegni, le vicende e le faccende di ogni giorno, tutto ciò che le concrete situazioni e le circostanze dell’esistenza comportano; Gesù Cristo è tutto significa che sei chiamata a vivere ogni cosa appartenendo non a te stessa, ma a Lui! La verginità, il rapporto nunziale con Cristo, vissuto nel mondo, diventa allora feconda e tu diventi autenticamente madre.

Maria Ss.ma – che oggi contempliamo nella festa solenne del suo Immacolato Concepimento – è la perfetta realizzazione della Vergine Sposa e Madre.

Mi hai chiesto, nei giorni scorsi, di indicarti un pensiero che accompagnasse il cammino verso questo momento che dà una svolta fondamentale alla tua vita: ti ho trascritto le sei parole di Maria che il Vangelo ci riporta. Portale con te lungo tutto il tuo percorso, fino alla Casa del Cielo.

Salutando ora Maria, Vergine e Madre, Aurora dei tempi nuovi, con san Giovanni Paolo II Le diciamo: “In te abbiamo posto la nostra fiducia. In te, a cui Dio ha affidato il Figlio eterno nella storia umana. Ti seguono gli uomini, i popoli e le nazioni. Dall’alto della croce, Cristo stesso li incamminava verso il tuo Cuore, ed il tuo Cuore li restituisce, nel modo più semplice, a Cristo: li introduce nel mistero della Redenzione. Tu, Redemptoris mater, soccorri il tuo popolo che cade, ma che anela a risorgere”.

E in questo Tempo di Avvento che ci prepara ad entrare n Anno Santo, il Giubileo che si aprirà nella notte di Natale, ci rivolgiamo a Lei, la Tuttasanta, con la Chiesa che le canta: “Alma Redemptoris Mater: o Madre feconda del Redentore, che rimani accessibile porta del cielo e stella del mare, soccorri il tuo popolo cadente ma che vuole rialzarsi. Tu che hai generato, nello stupore della natura, Colui che ti ha creata, abbi pietà dei peccatori.

Buon cammino, Laura!

Ti accompagni nel tuo cammino anche san Giuseppe a cui questa chiesa è dedicata: il vergine Giuseppe che visse tutta la sua vita facendone dono, pienamente, a Dio!

Il Vescovo, successore degli Apostoli a cui è affidato il servizio in questa Chiesa che è in Ivrea, ringrazia il Signore per averti chiamata a questa consacrazione. Ti assicuro il mio ricordo quotidiano nella preghiera e invito tutti a fare la stessa cosa.

Sia lodato Gesù Cristo!