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Indulgenza nel Giubileo
Mandato ai Catechisti della Diocesi 20/09/2015

Domenica 20 settembre CELEBRAZIONE DEL MANDATO DEL VESCOVO AI CATECHISTI DELLA DIOCESI.
- Ore 14,45, presso l’oratorio San Giuseppe, ASSEMBLEA DEI CATECHISTI: presentazione e dibattito sui programmi annuali dell’UCD. Verso un progetto diocesano di iniziazione cristiana.
- Ore 17, in Cattedrale, ad Ivrea: CELEBRAZIONE DEL RITO DEL MANDATO DEL VESCOVO AI CATECHISTI.
Programma Corsi 2015/2016
Come Aiutarci

Dedicando un po’ del tuo tempo ad attività di volontariato in Italia o in Missioni.
Adozione a distanza. I LORO SOGNI DIPENDONO DAL TUO SOSTEGNO ADOTTARE UN ASILO O PROGETTO E NON UN BAMBINO
Per non privilegiare un bambino e la sua famiglia in particolare, spostando il centro di interesse dal singolo all’intera comunità.
Per garantire a un maggior numero di bambini l’educazione ed una adeguata alimentazione.
COME VERSARE · direttamente al Centro Missionario Diocesano in via Varmondo 9 a Ivrea
· sul Conto Corrente Postale n° 15293103, intestato a “Segretariato Missionario Diocesano” causale: adozione a distanza Brasile o Africa
· sul Conto Bancario – UNICREDIT Agenzia di Ivrea IT 45 X 02008 30545 00000 3880256 intestato a “Ufficio Missionario Ivrea”
Per avere delle detrazione fiscale se può fare i versamenti tramite la nostra associazione “LA NOSTRA GOCCIA ONLUS” I dati sono: La Nostra Goccia O.n.l.u.s. Via A.A. Carestia n.19 13011 – Borgosesia (VC) CF – P.IVA: 02439990025 Bonifico Bancario c/c presso B.P.N. Borgosesia IBAN: IT 49 R 05034 44310 000 000 021790
QUANTO VERSARE Non ci sono vincoli particolari: si versa in base alle proprie disponibilità.
QUANDO VERSARE Non ci sono scadenze. Si possono fare versamenti mensili, bimestrali, annuali… o anche “una tantum” “Que Deus lhes pague” (che il Signore li ricompensi)!
Missione Maimelane – MOZAMBICO

Cartão de identidade Dove si trova? Maimelane si trova in Mozambico, nella regione di Inhambane e appartiene al distretto di Ihnassoro a circa 800 km dalla capitale Maputo. Lingua Il Portoghese è la lingua ufficiale; la maggioranza della popolazione parla lingue bantu, soprattutto swahili e macua-lomne e altre. A Maimelane si parla Tchitzua.
Natura e ambiente La regione di Inhambane è una regione arida; Maimelane dista dal mare 15 km e il fiume più vicino si trova a un ora e mezza di cammino. Maimelane è circondata dalla savana, più o meno lussureggiante in base alla stagione. Durante l‟anno si attende con ansia il periodo delle piogge nei mesi di novembre, dicembre e gennaio.
Popolazione La popolazione del Mozambico è di circa 20 milioni di abitanti e nella comunità di Maimelane se ne contano oltre 25.000. Sono presenti numerose etnie, originatesi dal ceppo Bantu: makua, tsonga, malawi, shona, swahili, yao e makonde. Le religione più praticate nel Mozambico sono quelle Cristiana, Musulmana e sono presente molti Culti locali. Passato e presente Il Mozambico è un ex colonia portoghese che ha acquistato l‟indipendenza nel 1975. A pochi anni dall‟indipendenza è scoppiata una guerra civile durata ben sedici anni, che ha devastato il Paese sotto tutti gli aspetti: civile, economico, morale, e religioso. La pace è stata firmata a Roma nel 1992 e da allora tra la popolazione c‟e stato un forte desiderio di rinascita. La crescita è lenta a causa anche di antichi retaggi. L‟economia si basa principalmente sull‟agricoltura. Nella zona di Maimelane in particolare, la forza lavoro maschile si orienta verso il Sud Africa e le donne si devono occupare del mantenimento della casa e della famiglia. La missione di Maimelane Le prime pietre della missione di Maimelane sono state posata dai Padri della Consolata agli inizi del „900 con l‟obbiettivo primario dell‟evangelizzazione della popolazione e quello di portare un aiuto concreto per affrontare le difficoltà del quotidiano. Da allora ad oggi la missione è cresciuta in termini di popolazione, attività, numero di chiese e asili. Dal 2014 la missione di Maimelane la Diocesi di Ivrea ha affiancato la diocesi di Vercelli: le due diocesi si aiutano a vicenda. Oltre alle attività nel centro missionario di Maimelane, ci si occupa anche delle 23 comunità che la circondano aiutandole a svilupparsi nelle attività agricole educative igienico- sanitarie. Nella struttura è presente: – la chiesa – la parrocchia – il convitto in cui sono inseriti giovani orfani e con problemi familiari che arrivano dai villaggi intorno a Maimelane – l‟asilo che si occupa ogni giorno di un centinaio di bambini da 1 a 6 anni – il centro giovanile in cui passano ogni giorno 400 giovani dai 6 ai 14 anni – una struttura chiamata “catequistao” in cui ogni mese si riuniscono i responsabili delle pastorali per confrontarsi sulle problematiche e le soluzioni con la quale affrontarle. – la casa degli ospiti – la casa delle suore
Priorità – garantire un pasto al giorno ai bambini e ragazzini del centro e dei villaggi limitrofi in quanto a causa delle piogge insufficienti i raccolti sono andati persi. – finire il campetto polivalente che permetterà ai bambini e ai giovani del centro di praticare attività ricreative e sportive – aiutare le comunità a creare orti comuni in cui gli abitanti possano condividere la terra, il lavoro e i frutti. Progetti a lungo termine – la creazione di altri 7 asili per evitare che i bambini debbano spostarsi di molti Km per andare a scuola – sostituire le attuali chiese strutture in legno e lamiere adibite a chiese con delle costruzioni in murature più decorose per la funzione a cui sono chiamate.
Le nostre attività

NOSTRI MISSIONARI NEL MONDO
In Brasile
- Padre Cristoforo Testa: parrocchia de São Cristovão Salvador de Bahia (Brasile)
- Padre Nanni Fantini: parrocchia di Lídice – Volta Redonda (Brasile)
- Diacono Danilo Grindatto: Parrocchia di Barreiras (Brasile)
- Dott. Laura Orunesu: Angical- Parrocchia di Mansidão (Brasile)
In Africa
- Padre José Bergesio: parrocchia di Maimelane – Mozambico
- Missionario Laico Vincenzo Di Gloria parrocchia di Maimelane – Mozambico
- Padre Virginio Romanoni: Missione di Mutoyi – Burundi
Gruppi che collaborano con il Centro Missionario Diocesano Gruppo Amizade, Arcobaleno, Amici di Lalla, Amici di Catavento e Amici del Mozambico La nostra Bottega Tam Tam per il Commercio Equo e Solidale Prodotti alimentari e artigianali provenienti da piccole cooperative di lavoro in Africa, Asia, America Latina… Si trova presso l’Oratorio San Giuseppe in Ivrea Via Varmondo Arborio, 6 Tel. 0125 641097 e-mail: ivreamissio@hotmail.it
Laboratorio Missionario Responsabile Suor Lucia Savina Ferrini Si trova in via Antonia Maria Verna, 2 Ivrea LIBRO SUL LABORATORIO MISSIONARIO UNA STORIA DA RACCONTARE. Il Laboratorio Missionario della Diocesi di Ivrea di CRISTINA ZACCANTI Il libro è a disposizione a Ivrea presso il Centro Missionario Diocesano (via Varmondo Arborio, 9) ad offerta libera. Il ricavato delle offerte andrà a beneficio delle missioni delle Suore dell’Immacolata di Ivrea e di quelle della Diocesi di Ivrea.
Lettera del Santo Padre Francesco a Mons. Rino Fisichella Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

Al Venerato Fratello
Mons. Rino Fisichella
Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione della Nuova Evangelizzazione
La vicinanza del Giubileo Straordinario della Misericordia mi permette di focalizzare alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire per consentire che la celebrazione dell’Anno Santo sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio. È mio desiderio, infatti, che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace.
Il mio pensiero va, in primo luogo, a tutti i fedeli che nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo. Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l’indulgenza. È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.
Penso, inoltre, a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare. Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto
significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.
Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale. L’esperienza della misericordia, infatti, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude. Si tratterà pertanto di un’indulgenza giubilare piena, frutto dell’evento stesso che viene celebrato e vissuto con fede, speranza e carità.
L’indulgenza giubilare, infine, può essere ottenuta anche per quanti sono defunti. A loro siamo legati per la testimonianza di fede e carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine.
Uno dei gravi problemi del nostro tempo è certamente il modificato rapporto con la vita. Una mentalità molto diffusa ha ormai fatto perdere la dovuta sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita. Il dramma dell’aborto è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta. Molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Ciò che è avvenuto è profondamente ingiusto; eppure, solo il comprenderlo nella sua verità può consentire di non perdere la speranza. Il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre. Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono. I sacerdoti si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un percorso di conversione autentica per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la sua presenza.
Un’ultima considerazione è rivolta a quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X. Questo Anno giubilare della Misericordia non esclude nessuno. Da diverse parti, alcuni confratelli Vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità. Nel frattempo, mosso dall’esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati.
Confidando nell’intercessione della Madre della Misericordia, affido alla sua protezione la preparazione di questo Giubileo Straordinario.
Dal Vaticano, 1° settembre 2015
FRANCISCUS