Author: admindiocesi

Dall’intelligenza umana all’intelligenza artificiale una rivoluzione annunciata

La diocesi di Ivrea si interroga. Una conferenza per capire il fenomeno e riflettere sulle implicazioni nel nostro quotidiano

Il tema della Intelligenza Artificiale (IA) è divenuto rapidamente pervasivo nell’ambito dell’informazione di massa, suscitando, come prevedibile, due atteggiamenti contrapposti: coloro che, partendo da un eccessivo sospetto, rifiutano a priori questo sviluppo tecnologico, e coloro i quali, non soffermandosi troppo su una riflessione di tipo etico sulle implicazioni che l’IA può avere sul vissuto delle persone, esigono un suo sviluppo senza limiti. In questa polarizzazione, generata forse a causa di approssimazioni divulgative, anche i cristiani sono chiamati ad elaborare una propria riflessione matura e adulta perché chiamati a leggere i segni dei tempi e a metter- si in dialogo con il presente e con- tribuire a dirigere la società verso la giustizia e la pace.

L’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ivrea, nel- l’ambito del proprio mandato, organizza una conferenza sul tema dell’IA per aiutare un pubblico ampio e non necessariamente “addetto ai lavori” a comprendere cosa essa effettivamente è, come funziona sotto il profilo tecnologico, quali domande porre per riflettere eticamente sul fenomeno per giungere ad una valutazione di significato sul suo impiego, e come questa stia trasformando il quotidiano delle persone.

La conferenza-incontro, replicata su tre sedi diverse per permettere la più ampia partecipazione del pubblico proveniente dalle varie parti della Diocesi, si terrà l’11 maggio al Teatro dell’Oratorio di Rivarolo in Via Fiume 15, il 18 maggio al Teatro Carletti di Chivasso in Via don Dublino 12 e infine il 25 maggio al Museo Diocesano di Ivrea in Via Varmondo Arborio 28. Tutti gli incontri inizieranno alle 10 per terminare alle 12.

Sinteticamente l’obiettivo della conferenza è quello di fornire le principali chiavi interpretative del fenomeno dell’IA per meglio com- prenderla nella sua effettiva natura e portata e le implicazioni nel vissuto quotidiano personale e lavorativo. I tre grandi blocchi di inter- vento saranno: la riflessione cristiana, aspettative e limiti dell’IA; l’IA e la produzione dei contenuti, metodi e strumenti; l’IA, relazione e conoscenza, raccontare con il cuore e la tecnologia. Partendo dal delimitare l’oggetto di ricerca (l’IA) definendolo attraverso un sintetico excursus storico e l’analisi tecnologica, si passerà a costruire la cornice etica cristiana necessaria per una valutazione dello sviluppo e applicazione dell’IA, delle potenzialità di questa tecnologia, delle giuste aspettative e dei limiti critici

intrinsechi e derivati dall’uso insipiente da parte dell’uomo. Questa prima unità di contenuto ha lo scopo di gettare i fondamenti conoscitivo-riflessivi per iniziare a mettere ordine alle nozioni già note e a fornire la corretta griglia di comprensione etica per analizzare autonomamente il tema.

Al primo blocco si aggiunge la seconda unità di contenuto finalizzata all’approfondimento tecnologico sul funzionamento dell’IA. Per eliminare i falsi miti che porrebbero l’IA quasi al limite della “magia” per cui potrebbe fare tutto in autonomia soppiantando la componente umana dal processo creativo-lavorativo, risulta utile mostrare i metodi e le strategie di utilizzo e gli strumenti oggi disponibili per la generazione di contenuti (testo, immagini, video, ecc…) evidenziando i pregi e i difetti degli artefatti prodotti (in ordine al pro- cesso produttivo, alla qualità finale, alle implicazioni etiche del concetto di “verità”).

A conclusione percorso, si inserisce la terza unità di contenuto che avrà come obiettivo quello di far comprendere il rap- porto tra uomo e digitale nello specifico contesto della relazione, della trasmissione della conoscenza e del sapere (anche di fede) e dell’informazione.

Inquadrando il ragionamento sulla centralità dell’uomo, si cercherà di capire come è possibile oggi “raccontare” compiutamente se stessi, come fare comunità viva (anche credente), come trasmette- re conoscenze, saperi e prospetti- ve interpretative del mondo attraverso gli strumenti della comunicazione digitale e l’IA.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. I relatori chiamati a portare il loro contributo di formazione saranno il professor don Antonio Sacco, docente della Facoltà teologica di Torino ed esperto di IA; il professor Andrea Tomasi, docente dell’Università di Pisa e consigliere di Web Cattolici; il dottor Nicola Miceli, informatico ed esperto di marketing digitale; il dottor Christian Parolo, insegnante e viceresponsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali diocesano.

Carlo Maria Zorzi

(Il Risveglio Popolare, 25 aprile 2024)

Alcuni scatti fotografici…

Video delle conferenze

Santa Messa e cena con i nuovi amici brasiliani

1 marzo 2024

Il Centro Missionario Diocesano, le parrocchi di Tavagnasco, Carema, Quincinetto e Quassolo insieme ai nuovi amici brasiliani invitano il 1 marzo 2024 alla Santa Messa alle ore 19 presso la Chiesa di S. Margherita V e M. di Tavagnasco, a seguire, alle ore 20, cena presso il Ristorante Le Alpi di Tavagnasco.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al Centro Missionario Diocesano di Ivrea (0125641097) o scrivere a ivreamissio@hotmail.it, o contattare don Luca Pastore (3491438495).


Cena di solidarietà a Casabianca

Sabato 16 Marzo 2024

Il Centro Missionario Diocesano di Ivrea e il Gruppo A.M.I.C.A. Amici di don Josè invitano a partecipare all’iniziativa che si terrà presso l’oratorio di Casabianca Sabato 16 Marzo 2024. Alle ore 19 Santa Messa con don Josè e alle ore 20 Cena di solidarietà pro missione diocesana Guinea Bissau.

Per informazioni e prenotazioni telefonare ad Antonella (3386922937), a Carlo (3487999369), a Renata (3802085193), al Centro Missionario Ivrea (0125641097 – ivreamissio@hotmail.it)

 


Santa Messa per l’attuale Sinodo e per le vittime delle guerre che imperversano in Ucraina e in Terra Santa

Agli E.mi Membri
della Conferenza Episcopale Italiana

LORO SEDI

Carissimo Confratello,
anche quest’anno, come nei tre anni precedenti, il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) propone di celebrare una Santa Messa per l’attuale Sinodo e per le vittime delle guerre che imperversano in Ucraina e in Terra Santa.
La Conferenza Episcopale Italiana, aderendo all’iniziativa, accetta la proposta di celebrare l’Eucaristia venerdì 1° marzo 2024.
In allegato si propone il testo della Preghiera dei fedeli predisposto dall’Ufficio Liturgico Nazionale. L’occasione mi è gradita per porgerLe un cordiale e fraterno saluto.

Segretario Generale


Colletta Nazionale 18 febbraio 2024 a sostegno degli interventi umanitari e per progetti di Pace e Riconciliazione in Terra Santa

Nel trasmettere la Lettera con cui la Caritas Nazionale comunica la decisione della Presidenza della CEI di indire per domenica 18 febbraio, I di Quaresima, una speciale colletta a favore delle popolazioni della Terra Santa gravemente colpite dalla guerra in corso, confido nella risposta generosa dei fedeli.

+ Edoardo, vescovo


Avvento: la luce di Cristo che viene

Sta per iniziare l’Anno Liturgico, il cammino antico e sempre nuovo che ci conduce all’incontro con Cristo nella celebrazione dei Suoi “misteri”, che nella preghiera del Rosario contempliamo nell’arco della settimana.  

L’Avvento è la sua prima “stagione”, breve quanto limpida e ricca di contenuto. Nei suoi giorni conclusivi ci prepara a rivivere il Natale del Signore, la prima venuta, nell’umiltà della carne umana; ma in tutto il suo corso ci conduce a tenere viva l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, quando Egli «verrà a giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine», a protenderci verso di Lui con la convinzione di san Paolo: «Mi protendo nella corsa per raggiungerlo, io che già sono stato conquistato da Cristo». (Fil. 3,12). 

In questi giorni che di poco precedono l’inizio dell’Avvento, i Vescovi del Piemonte partecipano insieme, ogni anno, agli Esercizi spirituali. 

Oggi – lunedì 27 novembre, primo giorno del corso che il predicatore svolge sul tema: “L’amicizia di Cristo per noi” – raccolgo qualche spunto di riflessione che vale innanzitutto per me e che propongo alla Diocesi in vista dell’Avvento. 

Il Vangelo della Messa odierna ci presenta la vedova povera che dona al Tempio di Dio tutto quello che aveva per vivere. L’attesa che l’Avvento ci propone è un’attesa attiva, un protenderci, con tutto ciò che siamo e che abbiamo, verso il Signore che ci ha dato tutto. 

Il pensiero corre ad un’altra vedova povera (I Re, 17,10-16). A lei il profeta dice: «Prendimi un pezzo di pane».  La donna risponde: «Ho solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Se trattengo per me il poco che ho, questo davvero si consuma… La Chiesa ci ripete le parole di Elia alla donna: «Non temere; prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché dice il Signore: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà”. Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia».

La vedova del Vangelo ci mostra la “strada della fede”. L‘altra donna compie un cammino più lento, ma anch’essa ci indica la strada. L’Attesa – a cui l’Avvento ci invita – passa attraverso la faticosa rinuncia alle nostre valutazioni, alle logiche del mondo, per aprirci alla logica di Dio. 

Nello stesso giorno un invito ci viene dalla Liturgia delle Ore: «Mettete ogni impegno – dice l’apostolo Pietro – per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. State saldi nella verità che possedete; tenetevi desti; noi non siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate: vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo» (I Pt.1, 5 ss). E san Paolo ci ricorda: «Quando verrà il Signore Gesù, Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori» (I Cor.4,5).  Sant’Agostino commenta: «Consideriamoci pellegrini quaggiù, aneliamo alla patria del cielo. Verremo alla sorgente da cui, qui in terra, ci sono giunte poche stille di rugiada; vedremo quella luce che ha raggiunto il nostro cuore, il quale ancora ha bisogno di purificazione».

Ecco, Amici, sto riflettendo su tutto questo. E con gioia propongo anche a voi di rifletterci.

Buon Avvento! 

† Edoardo, vescovo