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Messaggio alla Diocesi – Pasqua 2024

Ivrea, Giovedì Santo,

28 marzo 2024

“Cristo, nostra speranza, è risorto; in nessun altro c’è salvezza. Siamo con Gesù risorto; rimaniamo con lui. Da questa certezza saldissima, che si irradia dal mistero della Risurrezione, scaturiscono ogni fermento rinnovatore di giustizia e di carità” (San Giovanni XXIII).

Buona Pasqua, carissimi Fratelli e Sorelle!

Il Signore è risorto!

Lo vedremo, nei giorni del Triduo Santo, inchiodato alla croce condividere il dramma della nostra morte; Lo vedremo deposto nel sepolcro. Ma quel sepolcro, che è ancora là, a Gerusalemme, è vuoto.

Tutta la nostra fede è basata su questo fatto, testimoniato dalle donne che la domenica mattina andarono al sepolcro e trovarono rotolata via la grande pietra dall’ingresso, e da Pietro e da Giovanni che corsero là, in quel mattino, dopo l’annuncio portato da Maria Maddalena…

Su questa assenza del cadavere di Colui che vi era stato deposto e che nessuno aveva sottratto, come testimoniarono anche i soldati di guardia, tutta la nostra fede si fonda, perché non solo il sepolcro è vuoto, ma Colui che era indiscutibilmente morto, da quel momento ha iniziato ad apparire vivo: si mostrò vivente, chiamò per nome Maria di Magdala, andò incontro, nel pomeriggio, ai due discepoli sulla strada che scende da Gerusalemme ad Emmaus, andò ad incontrare i Suoi apostoli, la sera stessa, nel cenacolo.

Erano esterrefatti, questi uomini e queste donne, spaventati; non capivano, ma una cosa non potevano mettere in dubbio: il loro Maestro sconfitto e straziato sulla croce, deposto sulla fredda pietra, era di nuovo con loro: non rianimato, non vivo soltanto nel loro ricordo e nel loro tentativo di consolarsi, ma vivo davvero, vivo nel Suo corpo che ancora portava aperte le ferite dei chiodi e della lancia.

E lo dissero, lo raccontarono, con gioia e con tremore. Testimoniarono ciò che i loro occhi avevano visto, fatti indiscutibili, gli incontri con Lui che durarono quaranta giorni, finché lo videro salire in cielo dal monte degli Ulivi ed ascoltarono da Lui che Egli rimaneva on loro: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

Non era facile credere a questa notizia per coloro che li ascoltavano… In effetti, faticarono anch’essi, i discepoli e gli apostoli, a credere a tutto questo, a convertire il cuore a questa sconcertante novità. Credettero a ciò che i loro occhi vedevano! Tutto era misterioso, ma indiscutibilmente reale!

La loro vita continuava nelle occupazioni e nelle circostanze di sempre, ma ora era tutt’altro vivere! Ora tutto veniva vissuto nel riconoscere la Presenza del Salvatore dentro alle cose di ogni giorno, la Sua presenza, misteriosa ma così reale, che rende capaci di affrontare il dolore, la sofferenza, le difficoltà quotidiane, la vita, con un cuore nuovo, con una pace che nessun altro può dare.

Essi credettero, e la loro fede è la stessa che è richiesta a noi, discepoli di oggi.

Anche noi oggi incontriamo nel mistero Colui che essi incontrarono: Egli è qui; è qui nella Sua Parola che risuona nel Vangelo; è qui nel pane e nel vino che diventano il Suo Corpo e nel Suo Sangue; è qui nelle parole della assoluzione da cui i nostri peccati sono cancellati; è qui nelle nostre comunità, con il Suo amore indefettibile, nelle vicende liete e in quelle tristi della nostra esistenza!

Pasqua è la possibilità di una incredibile pienezza offerta alla nostra fragile vita, alle difficoltà che essa incontra.

Pasqua, oggi come allora, è per noi la possibilità di vivere da risorti, di vedere i teli di lino nel sepolcro vuoto e di credere, come credettero Giovanni e Pietro.

Pasqua è la sfida della fede.

Aff.mo nel Cuore di Cristo

† Edoardo, Vescovo


GMG 2023: le tappe del cammino verso la GMG dei nostri 101 ragazzi

Diario dell’avanguardia

I 38 “pionieri” avevano lasciato Romano Canavese nel tardo pomeriggio di lunedì 24 luglio diretti a Lourdes dove avevano fatto tappa, incontrandosi con altri 13mila giovani, dalla Corea, Giappone, Stati Uniti e altri Paesi, che stavano seguendo lo stesso itinerario verso Lisbona. Vi avevamo raccontato dei loro primi giorni di vita, di esperienza, di incontri, preghiera e condivisione a Lousa.

I giovani eporediesi hanno poi visitato il Monastero Agostiniano di Santa Croce dove sono conservate le reliquie dei primi cinque martiri francescani, la Cattedrale Antica e quella Nuova, la prestigiosa Università, il Monastero delle Carmelitane di Santa Teresa dove fino al 2006 ha vissuto l’ultima veggente di Fatima, Suor Lucia. In quel Monastero è conservato tutto dell’esperienza mistica di Suor Lucia; le sue lettere, i vestiti, la cella, gli abiti. La visita di Coimbra ha toccato un altro Monastero, quello di Sant’Antonio al Monte degli Ulivi. In tutti questi luoghi i giovani hanno incontrato persone che con la loro esperienza pastorale, di pre- ghiera, di consacrazione hanno impresso un ulteriore slancio verso la GMG ma li hanno anche sprona- ti ad un impegno costante nella Chiesa. “La Chiesa ha bisogno dei giovani” ha ripetuto in diverse lingue il Vescovo di Coimbra durante l’omelia della Concelebrazione Eucaristica alla quale hanno preso parte oltre 40 vescovi e tantissimi sacerdoti. Nella serata il concerto animato da gruppi francesi, americani e locali tra i quali anche il gio- vane compositore dell’inno della GMG 2023.

La riunione col 2° gruppo

Il secondo gruppo di giovani eporediesi della pastorale diocesana, intanto, era partito all’alba di venerdì 28 luglio da Romano Canavese, guidato dal padre oratoriano Samuele Menini, ed era arrivato a Lourdes dove ha partecipato alle Celebrazioni tradizionali che si tengono nel Santuario Mariano dei Pirenei francesi, più o meno sullo stesso pro- gramma che già aveva seguito il primo gruppo. Ricordiamo che Lourdes e Fatima sono due tappe sul cammino verso Lisbona suggerite e pianificate per una intensa preparazione spirituale all’evento mondiale che avrà il suo clou nella giornata di domenica prossima 6 agosto.

Tutti insieme a Fatima

Lunedì 31 luglio i due gruppi della nostra diocesi, uno partito da Lousa (dopo il saluto alla comunità, al parroco, alle famiglie di accoglienza), e l’altro da Lourdes si sono ritro- vati sulla spianata dell’altro Santuario mariano, quello di Fatima. Alle 11 hanno assistito alla Messa “internazionale” con altri 20mila gio- vani da tutto il mondo. Ha presieduto il Vescovo di quella diocesi, monsignor José di Leiria-Fatima con moltissimi sacerdoti che stanno accompagnando i giovani alla GMG.

Nell’omelia, tradotta anche in italiano, “ci ha chiesto di prendere esempio da Maria nel seguire il Signore – ci hanno raccontato i gio- vani della nostra diocesi – monsignor Josè ci ha invitati a diventare pellegrini, missionari, come Maria, e motivandoci a essere testimoni di gioia nella vita di tutti i giorni”. Dopo la celebrazione la rituale foto di gruppo, dove finalmente tutti i 101 della dio- cesi di Ivrea appaiono riuniti.

Nel pomeriggio di lunedì una visita alla Basilica antica, dove sono sepolti Francesco, Lucia e Giacinta, i tre pastorelli di Fatima, poi la Basilica nuova e di nuovo in viaggio verso la meta finale, Lisbona. I nostri ragazzi sono ospiti della parrocchia di Carnaxide, a 11 km dalla capitale.

Arrivo a Lisbona

Martedì 1° agosto, dopo una mattinata dedicata a fede, arte e cultura con la visita ad alcuni luoghi simbolici della capitale lusitana, nel pomeriggio il cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, ha presieduto la Messa nel Parco Eduardo VII che apriva ufficialmente la GMG 2023. “Per molti è stato un viaggio difficile a causa della distanza, dei collegamenti e dei costi. Avete dovuto trovare le risorse, organizzando diverse attività e contando su gesti di solidarietà che, grazie a Dio, non sono mancati – ha detto il cardinale -. Partendo da lontano o da vicino, vi siete messi in cammino. Ed è così che dobbiamo affrontare la vita stessa: come un cammino da percorrere, facendo di ogni giorno una nuova tappa”. Tappe in cui si trovano persone nuove e conosciute; il gruppo eporediese incontrerà il cardinale Arrigo Miglio, canavesano, già vescovo di Iglesias, di Ivrea e Cagliari, che anche questa volta non ha perso l’occasione di partecipare alla GMG in mezzo a centinaia di migliaia di giovani e confratelli preti e vescovi di nazionalità e idiomi tanto diversi. Per il cardinale celebrante, “non è neanche sempre necessario capire le parole, come sta accadendo ora, tra così tante lingue qui riunite” quando “sono gli occhi a parlare e vi sentite sicuri e fiduciosi, nell’atmosfera cristiana che insieme create e nei semplici gesti con cui comunicate”.

Messe, catechesi e Rise Up

Mercoledì 2 agosto un buon numero di ragazzi della Pastorale giovanile di Ivrea ha preso parte agli incontri “Rise Up” che dureranno fino a domani, venerdì. Si tratta di un “nuovo modello di catechesi” della Gmg che “invita i giovani a riflettere sui grandi temi affrontati durante il pontificato di Papa Francesco: l’ecologia integrale, l’amicizia sociale e la fratellanza universale, la misericordia”. Si tengono in circa 270 siti diversi vicini ai luoghi di accoglienza dei giovani e in più di 30 lingue diverse.

I temi mariani delle tre giornate si ricollegano al tema generale della Gmg – “Maria si alzò e andò in fretta” – e propongono ai giovani una missione: “Oggi è il tempo per sogna- re e impegnarsi per un mondo nuovo, come fece la giovane Maria. Ma come possiamo imitare Maria al giorno d’oggi? Gli ‘imitatori di Maria’ – che ascolta la Parola di Dio, si alza e si mette in cammino – non rimango- no ‘sul divano’ né guardano le cose dal balcone o dalla finestra”.

I nostri giovani hanno poi partecipato – insieme ad altri 2mila300 giovani tra cui quelli di Torino, Asti, Alessandria, Biella, Mondovì, Pinerolo, Vercelli e Aosta (accompagnati da circa 50 sacerdoti della regio- ne ecclesiastica piemontese) – alla catechesi proposta dal vescovo di Alessandria monsignor Guido Gallese, il quale ha incentrato la sua riflessione sull’ecologia integrale, tema della prima giornata ufficiale di Lisbona, non come problema tecnico o ingegneristico poiché il Papa nella sua Laudato Si ci offre delle linee di “spiritualità ecologica”. L’invito dun- que ad avere cura della persona, di noi stessi. E un secondo invito, quello di saper vivere il territorio, da vivere, da guardare, nel tempo con la dovuta pazienza: perché la conversione ecolo- gica richiede del tempo perché per arrivarci bisogna passare attraverso la conversione del cuore. “E al rientro da queste giornate – ha sollecitato il Vescovo di Alessandria – bisognerà essere una comunità viva, attiva, che parla attraverso l’incontro col Signore e tra noi: nella creazione Dio ci chiede di incontrarlo”. Quindi la Messa presieduta dall’Arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole (che pro- porrà la sua catechesi quest’oggi) e in serata l’esplosione di gioia della “festa degli italiani” che si è tenuta al Passeio Maritimo de Algés.

L’atteso incontro con Francesco

Papa Francesco è da ieri in Portogallo, dove i suoi incontri scandiranno le giornate di vigilia prima della grande celebrazione di domenica 6 agosto. Al suo arrivo è seguita una serie di cerimonie di benvenuto e di scambio di saluti, l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, poi con il Primo Ministro nella nunziatura apostolica, e la recita dei Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminari- sti e gli operatori pastorali.

Oggi, giovedì 3 agosto, alle 9, ci sarà l’incontro con i giovani univer- sitari presso la “Universidade Católica Portugesa”, dove il Papa pronuncerà un discorso. Poi il tra- sferimento a Cascais, per il saluto – alle 10.40 – con i giovani di Scholas Occurerentes, nella loro sede loca- le. Alle 17.45 la Cerimonia di acco- glienza nel “Parque Eduardo VII”, con un discorso del Papa.

La giornata di venerdì 4 agosto comincerà, a Lisbona, alle 9, con la confessione di alcuni giovani della Gmg a “Praça do Império”. Alle 9.45, nel “Centro Paroquial de Serafina”, l’incontro coi rappresen- tanti di alcuni centri di assistenza e di carità, a cui Francesco rivolgerà un discorso, per poi, alle 12, pran- zare con i giovani nella nunziatura apostolica. Alle 18, nel “Parque Eduardo VII”, si svolgerà la Via Crucis con i giovani, con un discorso del Santo Padre.

Sabato 5 agosto, alle 8 la partenza in elicottero alla volta di Fatima, per un volo di 50 minuti a cui farà seguito la preghiera del Rosario con i giovani ammalati presso la Cappella delle Apparizioni del Santuario di Nostra Signora di Fatima, luogo del discorso del Santo Padre e della preghiera.

Nel pomeriggio, alle 18, con l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù presso il “Colégio de S. João de Brito”. La giornata pubblica del Papa si conclu- derà alle 20.45, nel “Parque Tejo” a Lisbona, con la Veglia con i giovani a cui indirizzerà un discorso.

Domenica 6 agosto, alle 9, la Messa per la Gmg nel “Parque Tejo”, seguita dall’Angelus. Alle 16.30 l’incontro con i volontari della Gmg presso il “Passeio marítimo” di Algés, con un discorso del Santo Padre. Alle 17.50 la Cerimonia di congedo presso la Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona e il rientro in Italia previsto a Fiumicino verso le 22,15.

Fonte: Il Risveglio Popolare 3 agosto 2023


Cordoglio

I colleghi della Curia vescovile partecipano al lutto del geom. Cornelio Marco per la morte della figlia

SARA

e assicurano la loro preghiera in questa circostanza di grande dolore.

“Buona scuola!” Messaggio per l’inizio del nuovo anno scolastico

Come si dice – e non per un semplice atto di cortesia – “buongiorno”, “buonasera”, “buone vacanze”, “buon lavoro” e buon… tante altre cose, dico “Buona scuola!” a docenti e studenti sulla soglia del nuovo anno scolastico.

Ogni anno ho voluto sottolineare qualche aspetto fondamentale del “fare scuola”, del “vivere la scuola”. Quest’anno, mentre ancora l’epidemia continua e il clima di paura, di ansia e di sfiducia non è scomparso nemmeno nella migliorata situazione sanitaria, vorrei dire, a tutti coloro che nella scuola sono chiamati ad operare, quello che diceva madre Teresa di Calcutta: «Finché gridiamo: è buio! non si accende la luce. Accendila tu!».

Chi sia questo “tu” è facile immaginare. Quando un giornalista chiese a madre Teresa “quale è il problema più grande nel mondo”, lei, Nobel per la pace (1979) per l’impegno verso i più poveri e il rispetto del valore e la dignità di ogni singola persona, rispose: “you and me: tu e io”!

Occorre partire da chi io sono, da come sono, da che cosa intendo fare, da che cosa realmente faccio, da come vivo non un aspetto della vita, ma la vita in tutta la sua ampiezza…

Ho ripensato a questo “you and me” leggendo il Messaggio indirizzato da Papa Francesco, in agosto, ai partecipanti al Meeting di Rimini che ha avuto come tema l’affermazione di Søren Kierkegaard: “Il coraggio di dire io”. “È un titolo quanto mai significativo nel momento in cui si tratta di ripartire con il piede giusto, per non sprecare l’occasione data dalla crisi della pandemia. “Ripartenza” è la parola d’ordine. Ma la ripartenza non si realizza automaticamente. Il coraggio di rischiare è innanzitutto un atto della libertà. La società ha necessità vitale di persone che siano presenze responsabili: persone: non un “io” concentrato sui propri bisogni e i propri diritti soggettivi, ma un “io” aperto agli altri, proteso a formare il “noi” della fraternità e dell’amicizia sociale. C’è bisogno innanzitutto di qualcuno che abbia il coraggio di dire “io” con responsabilità e non con egoismo, comunicando con la sua stessa vita che si può cominciare.

Da dove può venire il coraggio?” si chiede Papa Francesco. Ai credenti in Gesù Cristo risponde: “la ragione profonda del coraggio è Cristo. La gioia del Vangelo infonde l’audacia di percorrere nuove strade”.

“Ripresa” è parola ricorrente in vari ambiti della società. Ma la “ripresa” non può essere una ripartenza da “dove eravamo rimasti”: occorrono – sono indispensabili – dei profondi cambiamenti. Chi deve cominciare? È qui che si colloca il “coraggio di dire io”.

Buona scuola!

† Edoardo, vescovo

Pellegrinaggio annuale della Diocesi al santuario di N. Signora Regina del Monte di Oropa

7 Agosto 2021

Pellegrinaggio diocesano di Ivrea con il vescovo Mons. Cerrato, il vescovo emerito Mons. Bettazzi e il vescovo di Biella Mons. Farinella. Foto di Lorenzo Iorfino.


Primi passi del cammino sinodale

Nella mattinata di giovedì 24 giugno si è tenuta – convocata da Monsignor Vescovo – la prima riunione dei Vicari Generale ed Episcopali e dei Vicari Foranei per dare avvio ad un primo confronto su quanto richiesto alle Diocesi dal Sinodo dei Vescovi con sua “Nota” ricevuta e trasmessa il 23 maggio u.s.

In attesa di ricevere dalla Sede Apostolica l’annunciato “Documento preparatorio, accompagnato da un Questionario e da un Vademecum con proposte per realizzare la consultazione in ciascuna diocesi”, i presenti si sono espressi sulla linea proposta da Monsignor Vescovo e già pubblicata sul “Risveglio popolare” del 24 giugno (a cui si rimanda): “ascolto reale del Popolo di Dio… partecipazione di tutti al processo sinodale… ascolto della totalità dei battezzati”.

Nel prossimo incontro, fissato per il 15 luglio, i partecipanti preciseranno quanto, nel frattempo, hanno ulteriormente pensato circa le modalità pratiche della consultazione. È stata evidenziata nel primo incontro l’importanza della consultazione e si è sottolineato, fra l’altro, che essa fornirà l’occasione di una ripresa di incontri e di attività rallentate – e in alcuni casi addirittura sospese – a causa della situazione epidemica.

In ottemperanza a quanto stabilito dalla Sede Apostolica – Ogni vescovo nominerà – prima di ottobre 2021 – un responsabile (eventualmente un’equipe) diocesano della consultazione sinodale, che possa fungere da punto di riferimento e di collegamento con la Conferenza Episcopale e che accompagni la consultazione nella Chiesa particolare in tutti i suoi passi” – Monsignor Vescovo raccoglierà, nella riunione del 15 luglio, i pareri dei Vicari. Dell’equipe, come è stato nella riunione del 24 giugno, fungerà da segretario il padre Davide Damiano.


Video delle liturgie della Settimana Santa

Riguarda le liturgie della Settimana Santa trasmesse dalla Cattedrale di Ivrea. Si ringrazia per la fattiva collaborazione l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ivrea, il settimanale Il Risveglio Popolare e i tecnici di Media Video Flash di Ivrea.

Al Clero e ai Laici della Diocesi di Ivrea

Comunicato del Vescovo Edoardo - 8 marzo

Nel rendere pubblico il Comunicato della Conferenza Episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta con le decisioni che domani 9 marzo entrano in vigore a causa della situazione attuale, ancora una volta, la terza in queste due ultime settimane, chiedo ai Sacerdoti di non omettere le celebrazioni delle S. Messe, anche se si tratta di celebrarle senza il concorso di popolo.

Invito i fedeli – che sono perciò dispensati dal precetto festivo – a unirsi spiritualmente alla celebrazione della S. Messa nei giorni feriali e in quelli festivi e ad intensificare la preghiera per chiedere al Signore protezione e la grazia della cessazione dell’epidemia.

Invito tutti a chiedere a Dio, per l’intercessione potente della Vergine Santissima e dei nostri Santi Patroni, la grazia di un profondo risveglio della fede e, con essa, della speranza e della carità. Che questo tempo di prova ci trovi aperti ad un cammino di vera conversione: al cambiamento del modo di pensare (cfr. Mc, 1,15) che è la sorgente di un diverso modo di vivere.

A tutti ricordo la Parola del Signore: “Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-2).

La Diocesi

– ha bisogno di unità: unità tra i sacerdoti, unità tra i fedeli laici, unità nelle legittime sensibilità diverse, unità che è il grande desiderio del Cuore di Cristo, e la Sua preghiera al Padre: “che siano uno, affinché il mondo creda”.

– Ha bisogno di slancio missionario per la “Nuova Evangelizzazione”: i lontani debbono non solo sentire l’annuncio, ma poter vedere in noi che l’adesione a Cristo trasforma la vita e la rende più bella, la arricchisce di umanità, la realizza davvero!

– Ha bisogno di rispondere al grande appello, che ci viene dalla Chiesa, ad essere “Casa di preghiera”, luogo fraterno in cui si incontra il Signore nell’autenticità della Sua Parola e della Sua dottrina, nella vita sacramentale; luogo di accoglienza per chi cerca la pace nel turbinio dell’esistenza quotidiana, per chi cerca la consolazione che viene da Dio…

Preghiamo!

Regina e Madre nostra, noi ci affidiamo al Tuo Cuore Immacolato!

Facci comprendere, o Madre, che solo la santità ci rende interessanti al mondo, e che ogni altra impresa, senza di essa, non lascia traccia. Strappa da noi le illusioni vane! Illumina le menti con la luce della Verità, riscalda i cuori con la fiamma della Pentecoste.

Conferma i sacerdoti nell’impegno di configurarsi a Cristo Pastore. Sostieni le nostre comunità, le famiglie, i singoli nella fedeltà al Vangelo. Favorisci e proteggi il sorgere delle vocazioni sacerdotali e religiose, la vita laicale vissuta come autentica vocazione ad animare cristianamente le realtà terrestri.

Aiuta il tuo popolo ad uscire da un clima di secolarizzazione che ottunde le menti e rattrista la vita. Donaci il gusto dell’adorazione a Dio, dell’umiltà evangelica, dei princìpi a cui non si può rinunciare senza che vada perduto il senso stesso della vita!

Ancora e sempre, noi ci affidiamo a Te, nostra Madre!

† Edoardo, vescovo


Coronavirus – Nuove disposizioni circa le celebrazioni liturgiche e le attività pastorali

Disposizioni valide in tutte le Diocesi del Piemonte fino al 29 febbraio (compreso)

Nel pomeriggio di domenica 23 febbraio, mentre giungevano le prime notizie circa l’ordinanza regionale, per prudenza diramavo un primo comunicato ai parroci in cui li sollecitavo a prendere contatto con i sindaci per ricevere disposizioni in merito. Ora, è stato pubblicato un comunicato ufficiale dell’Arcivescovo di Torino e Susa per le Diocesi di sua competenza. I Vescovi della Regione Piemontese accolgono e fanno proprio quanto scritto dall’Arcivescovo Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese. Si prega di prenderne visione e disporne la pronta attuazione.

don Gianmario Cuffia, Vicario Generale

Il comunicato che segue è a firma dell’Arcivescovo di Torino e Amministratore Apostolico di Susa, Mons. Cesare Nosiglia. I contenuti del documento sono stati recepiti e fatti propri da tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale Piemontese e vengono applicati immediatamente nelle proprie Diocesi.

COMUNICAZIONE DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO E SUSA

In attenta sintonia con quanto disposto dalle autorità regionali e come misura sanitaria precauzionale nei confronti del diffondersi del corona virus anche nella nostra Regione, sentiti i pareri degli organismi competenti della Curia, l’Arcivescovo di Torino e Amministratore Apostolico di Susa

DISPONE NELLE DIOCESI DI SUA COMPETENZA QUANTO SEGUE:

 

  1. per la settimana dal 24 febbraio al 29 febbraio sono sospese in tutte le parrocchie le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone, in particolare sono sospese le attività del catechismo e quelle di ogni oratorio;
  2. sono anche sospese tutte le attività pubbliche a livello di uffici di curia e a livello di diocesi.
  3. In seguito alla precisazione della Regione pervenuta circa le “manifestazioni religiose” sono sospese tutte le celebrazioni religiose compresa la Messa con concorso di popolo, fino a sabato 29 febbraio compreso.
  4. circa i funerali si potrà prevedere una benedizione data alla salma presso il cimitero alla presenza dei parenti. La Santa Messa si farà in data da stabilire con gli stessi parenti.
  5. Per quanto riguarda il mercoledì delle Ceneri si sospenda la celebrazione. Invito le famiglie e ogni cristiano a vivere questa giornata secondo lo spirito quaresimale di preghiera, digiuno e opere di carità.
  6. La celebrazione della Messa con imposizione delle Ceneri potrà essere spostata a domenica 1 Marzo, salvo nuove indicazioni che potranno essere date.

Torino, 24 febbraio 2020

+ Cesare Nosiglia

Arcivescovo di Torino, vescovo di Susa


Comunicato urgente alla Diocesi e ai parroci

Disposizione conseguenti i recenti sviluppi della diffusione del Coronavirus

Alla Diocesi di Ivrea

Ivrea, Domenica 23 febbraio 2020

Nella preoccupante situazione di una epidemia che è giunta ormai anche da noi, tutte le prevenzioni e i mezzi umani di contenimento e di cura sono indispensabili, ma il cristiano non può dimenticare che la visione delle cose, illuminata dalla sua fede, esige anche l’implorazione dell’aiuto di Dio attraverso l’intercessione della S. Vergine e dei Santi “ausiliatori”, come sempre la Chiesa ha fatto ed ha insegnato a fare. Tutti i possibili mezzi umani devono essere messi in atto, ma senza dimenticare che l’impostazione del cristiano, in questa come in altre circostanze della vita, è quella sinteticamente espressa da un’espressione semplice e profonda: “Con le nostre mani e con la tua forza, Signore”.

† Edoardo, vescovo

Comunicato ai Parroci

A seguito della comunicazione apparsa oggi, Domenica 23 febbraio, nel primo pomeriggio, sul sito istituzionale della Regione Piemonte, che anticipa una imminente Ordinanza – omogenea a quella delle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia relativa alla prevenzione in ordine all’epidemia di Coronavirus (il presidente della Regione Piemonte, insieme al Prefetto e all’Assessore regionale alla Sanità, hanno anticipato che verranno chiuse le scuole di ogni ordine e grado in tutto il territorio piemontese, e quindi sospese le attività didattiche anche per le Agenzie formative. Inoltre verranno sospesi tutti gli eventi e le manifestazioni culturali, ludiche e sportive, all’aperto e al chiuso, che prevedono l’assembramento di persone), ogni Parroco contatterà il Sindaco del proprio Comune per verificare, sulla base del testo dell’Ordinanza, l’opportunità o meno di officiare pubbliche celebrazioni delle S. Messe e di altre funzioni liturgiche.

Il Vescovo invita i Parroci a valutare ragionevolmente la situazione, e, nel caso in cui ritenessero non prudente la pubblica celebrazione, li invita a celebrare la S. Messa (specialmente di domenica) in chiesa, anche senza la presenza del popolo, affinché non venga a mancare la forma più alta di preghiera e i fedeli si possano spiritualmente unire ad essa nell’implorare l’aiuto del Signore nella presente situazione.

Ivrea, 23 febbraio 2020

Il Vicario Generale
Mons. Gianmario Cuffia

Ordinanza del Ministero della Salute e Regione Piemonte

Si rende nota l’Ordinanza contingibile e urgente del Ministero della Salute e Regione Piemonte. In particolare si veda il comma 2 dell’art. 1 del suddetto documento.