Omelia nella S. Messa della Solennità del SS. Cuore di Gesù Betania del S. Cuore, Vische C.se 11 Giugno 2021

11-06-2021

Sia lodato Gesù Cristo!

  1. «Uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua»…Noi ci soffermiamo, carissimi Fratelli e Sorelle, a contemplare questo avvenimento di cui il discepolo amato sottolinea nel Vangelo l’importanza insistendo: «Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate». Sì, noi crediamo, e chiediamo di credere sempre più! Sulla croce si è aperto il santuario dell’Amore Infinito di Dio per noi, e la Chiesa ci chiede di volgere lo sguardo a questo SS. Cuore pregando: «O Padre, nel Cuore del tuo dilettissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo amore per noi…». Noi adoriamo in esso tutta la Persona di Gesù, nelle profondità del suo Mistero. Da esso accogliamo i doni di Vita eterna che Egli ci ha offerto. In questo Cuore sappiamo che tutta la nostra realtà di uomini è accolta, e tutta la nostra esistenza ha la possibilità di sempre nuovi inizi, soprattutto quell’incessante inizio per il quale san J. H. Newman pregando diceva al Signore: «Stai con me, e io inizierò a risplendere come tu risplendi. La luce, o Gesù, viene tutta da te: Sarai tu a risplendere, attraverso di me”.

Qui, a Betania del Sacro Cuore, con la preghiera sgorgata dalla esperienza di fede e di amore di madre Luisa Margherita Claret de la Touche, Gli diciamo: «Ti adoro, Amore Infinito, nascosto nei misteri tutti della nostra fede, risplendente nell’Eucaristia, traboccante sul Calvario, vivificante nella S. Chiesa per mezzo dei Sacramenti. Ti adoro palpitante nel Cuore di Cristo, tuo ineffabile tabernacolo, e a Te mi consacro. Mi dono a Te senza timore, nella pienezza della mia volontà; prendi possesso del mio essere, pervàdilo totalmente. Sono un nulla, incapace di servirti, è vero; ma sei Tu, Amore Infinito, che questo nulla hai vivificato e attrai a Te».

  1. Ramo centrale dell’Opera dell’Amore Infinito, che qui ha avuto inizio attraverso la ven. Madre Claret, è la Alleanza Sacerdotale degli Amici del Sacro Cuore, eretta il 7 Giugno 1918 dal Vescovo di Ivrea Monsignor Matteo Filipello.

Desidero quest’anno ricordare l’importanza che essa ha avuto, in passato, nella formazione permanente del Clero; i frutti preziosi che essa ha portato nella nostra Diocesi e, a partire da essa, a tutta la Chiesa; la sua perenne attualità… Ha prodotto una corrente di santità sacerdotale che è ciò di cui la Chiesa ha bisogno in ogni tempo, come ricorda anche il Concilio Vaticano II: «Con il sacramento dell’ordine i presbiteri si configurano a Cristo sacerdote come ministri del capo, allo scopo di far crescere ed edificare tutto il suo corpo che è la Chiesa… Pur nell’umana debolezza possono tendere alla perfezione, anzi debbono tendervi…sono specialmente obbligati a tendere a questa perfezione, poiché essi vengono elevati alla condizione di strumenti vivi di Cristo eterno sacerdote, per proseguire nel tempo la sua mirabile opera, tenendo il posto di Cristo in persona» (Presb. Ord, 12).

Ho la gioia di dirvi, carissimi, che oggi pomeriggio un gruppo di giovani sacerdoti della nostra Diocesi si è ritrovato qui a Betania a parlare della Alleanza Sacerdotale, ad approfondirne il contenuto e a riscoprirne il valore.

Affido questo germoglio, da cui tanto mi attendo, alla preghiera di tutti voi, soprattutto alla vostra, carissime Suore di Betania, eredi del carisma dato da Dio a Madre Luisa Margherita alla quale il Signore ha detto: «Ho dato i miei sacerdoti il mio cuore perché scoprano i tesori di amore contenuti in Dio, e dopo avervi attinto personalmente vi attingano per il mondo. Di’ loro di diffondere l’amore!». «Tu ti immolerai per i miei sacerdoti. Il mio prete è un altro me stesso. Io lo amo, ma deve essere santo. Diciannove secoli fa, dodici uomini hanno cambiato il mondo; ma non erano solo uomini: erano sacerdoti. Anche oggi dodici sacerdoti potrebbero cambiare il mondo. Io voglio che i miei sacerdoti siano seminatori di amore!».

Il 27 agosto 1905 suor Luisa Margherita scrive: «Il sacerdote deve entrare attraverso il Sacro Cuore nella conoscenza intima di Gesù Cristo: è come una porta attraverso la quale egli deve passare per penetrare nell’intimo del Cristo e, dopo essersi impregnato di lui, diventare come uno specchio tersissimo nel quale l’Amore Infinito possa riflettersi».

Carissimi Fratelli e Sorelle, è difficile il tempo in cui viviamo e carico di pericoli per la nostra fede. Talvolta si ha l’impressione di leggere una triste profezia nelle parole terribili di un filosofo tedesco del XIX secolo: «L’uomo sarà felice solo quando avrà finalmente ucciso quel Cristianesimo che gli impedisce di essere uomo. Ma non sarà attraverso una persecuzione che si ucciderà il Cristianesimo, ché anzi la persecuzione lo alimenta e lo rafforza. Sarà attraverso l’irreversibile trasformazione interna del Cristianesimo in umanesimo ateo con l’aiuto degli stessi cristiani, guidati da un concetto di carità che nulla avrà a che fare con il Vangelo» (L. Feuerbach, Essenza del Cristianesimo).

Feuerbach moriva nel 1872; Luisa Margherita nasceva quattro anni prima, nel 1868. Anche attraverso di lei il Signore ci ha inviato l’annuncio di che cos’è e da dove nasce la vera Carità.

Sia lodato Gesù Cristo!