Buon Natale, carissimi Fratelli e Sorelle che condividete il cammino dei discepoli del Signore,
Buon Natale, carissimi Amici di altre fedi e di altre convinzioni.
Che cosa celebriamo a Natale?
«Si tratta di un evento storico che l’evangelista Luca si preoccupa di situare in un contesto ben determinato: nei giorni in cui fu emanato il decreto per il primo censimento di Cesare Augusto, quando Quirino era già governatore della Siria (cfr Lc 2,1-7). E’ dunque in una notte storicamente datata che si verificò l’evento di salvezza che Israele attendeva da secoli. Nel buio della notte di Betlemme si accese realmente una grande luce: il Creatore dell’universo si è incarnato unendosi indissolubilmente alla natura umana.
“Il Verbo si è fatto carne”. Quel che Giovanni, chiama in greco “o logos” significa anche “il Senso”: il “Senso eterno” del mondo si è fatto tangibile ai nostri sensi e alla nostra intelligenza: ora possiamo toccarlo e contemplarlo (cfr 1Gv 1,1). Il “Senso” che si è fatto carne ci conosce, ci chiama, ci guida. E’ una Persona, è il Figlio del Dio vivo, che si è fatto uomo a Betlemme.
Il Natale ci aiuta a riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia nella quale gli uomini, feriti dal peccato, sono perennemente alla ricerca della felicità e di un senso appagante del vivere e del morire; dall’altra, ci esorta a meditare sulla bontà misericordiosa di Dio, che è venuto incontro all’uomo per comunicargli direttamente la Verità che salva, e per renderlo partecipe della sua amicizia e della sua vita. Accogliamo il Natale di Cristo come un evento capace di rinnovare oggi la nostra esistenza». (Benedetto XVI)
Auguri!
Al cuore umano che anela alla pienezza e che solo in un Essere Infinito divenuto umanamente incontrabile può trovare risposta alle sue attese, il mio augurio è che ognuno di noi voglia davvero incontrare Gesù Cristo.
Buon Natale!
+ Edoardo, vescovo