Monthly Archives: Dicembre 2023

Chiusura ufficio IRC – festività natalizie

Si comunica che l’Ufficio Scuola IRC della Diocesi di Ivrea sarà chiuso per le festività natalizie dal 23 dicembre 2023 al 1° gennaio 2024.

Riaprirà martedì 2 gennaio 2024.

Messaggio del Vescovo Edoardo per il Natale 2023

Ivrea, 21 Dicembre 2023

A tutti Buon Natale!

Davvero a tutti poiché per tutti Dio si è fatto Uomo, anche per quelli che non lo sanno o non lo credono, ma che sono nostri fratelli nella comune esperienza umana vissuta nella fatica e nella gioia, nel dolore e nella speranza. Tutti Egli chiama all’incontro e a tutti offre il Suo dono: la risposta alla più umana delle attese: l’inesauribile desiderio di felicità che costituisce il “cuore” dell’uomo; il bisogno di novità continuamente mortificato dalla vecchiezza che insorge.

Buon Natale, con speciale affetto, alla comunità cristiana!

Nei giorni dell’Avvento la Chiesa prega: «Guarda, o Padre, il tuo popolo, che attende con fede il Natale del Signore, e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza».

Lo sguardo di Dio ci conduce ad attendere non semplicemente “il Natale” (il natale dei buoni sentimenti, il natale che facciamo noi, al centro del quale c’è magari anche la nostra buona volontà, ma di cui siamo pur sempre noi i protagonisti…). Il «Natale del Signore» è quello che Dio ci conduce ad attendere e a vivere: Dio che entra nella nostra vita e la trasforma offrendoci la possibilità di entrare in una novità che è la sorgente della «rinnovata esultanza».

I passi della Novena di Natale ci preparano all’incontro con Dio nel Bimbo di Betlemme: un cammino interiore, certamente, ma aiutato e sostenuto dai passi materiali che ci portano in chiesa a pregare e ad ascoltare… Possono sembrare piccola cosa questi passi, ma non lo sono: compiuti in una giornata intessuta di tanti passi quotidiani, essi esprimono il nostro bisogno di diventare nuovi per essere nuovi dentro ai problemi ed alle fatiche, alle sconfitte ed alle soddisfazioni della vita di ogni giorno.

La novità è Cristo presente, e la Sua presenza, riconosciuta con fede, conferisce ad ogni gesto, ad ogni istante, la grandezza che faceva dire a Blaise Pascal: «Fare le piccole cose come fossero grandi, in forza della maestà di Gesù Cristo che le fa in noi e che vive la nostra vita; e fare le grandi come fossero piccole, a motivo della Sua onnipotenza».

Lungo i passi della Novena ci accostiamo al sacramento della Confessione; condividiamo ciò che abbiamo con chi è più bisognoso; facciamo il Presepe nelle nostre case; ricordiamo che Gesù Cristo è la Vita che sostiene la nostra vita, la consistenza e la ragion d’essere di tutto.

Buon Natale, Fratelli e Sorelle!

† Edoardo, Vescovo

Avvento: la luce di Cristo che viene

Sta per iniziare l’Anno Liturgico, il cammino antico e sempre nuovo che ci conduce all’incontro con Cristo nella celebrazione dei Suoi “misteri”, che nella preghiera del Rosario contempliamo nell’arco della settimana.  

L’Avvento è la sua prima “stagione”, breve quanto limpida e ricca di contenuto. Nei suoi giorni conclusivi ci prepara a rivivere il Natale del Signore, la prima venuta, nell’umiltà della carne umana; ma in tutto il suo corso ci conduce a tenere viva l’attesa del ritorno glorioso di Cristo, quando Egli «verrà a giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine», a protenderci verso di Lui con la convinzione di san Paolo: «Mi protendo nella corsa per raggiungerlo, io che già sono stato conquistato da Cristo». (Fil. 3,12). 

In questi giorni che di poco precedono l’inizio dell’Avvento, i Vescovi del Piemonte partecipano insieme, ogni anno, agli Esercizi spirituali. 

Oggi – lunedì 27 novembre, primo giorno del corso che il predicatore svolge sul tema: “L’amicizia di Cristo per noi” – raccolgo qualche spunto di riflessione che vale innanzitutto per me e che propongo alla Diocesi in vista dell’Avvento. 

Il Vangelo della Messa odierna ci presenta la vedova povera che dona al Tempio di Dio tutto quello che aveva per vivere. L’attesa che l’Avvento ci propone è un’attesa attiva, un protenderci, con tutto ciò che siamo e che abbiamo, verso il Signore che ci ha dato tutto. 

Il pensiero corre ad un’altra vedova povera (I Re, 17,10-16). A lei il profeta dice: «Prendimi un pezzo di pane».  La donna risponde: «Ho solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Se trattengo per me il poco che ho, questo davvero si consuma… La Chiesa ci ripete le parole di Elia alla donna: «Non temere; prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché dice il Signore: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà”. Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo di Elia».

La vedova del Vangelo ci mostra la “strada della fede”. L‘altra donna compie un cammino più lento, ma anch’essa ci indica la strada. L’Attesa – a cui l’Avvento ci invita – passa attraverso la faticosa rinuncia alle nostre valutazioni, alle logiche del mondo, per aprirci alla logica di Dio. 

Nello stesso giorno un invito ci viene dalla Liturgia delle Ore: «Mettete ogni impegno – dice l’apostolo Pietro – per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. State saldi nella verità che possedete; tenetevi desti; noi non siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate: vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo» (I Pt.1, 5 ss). E san Paolo ci ricorda: «Quando verrà il Signore Gesù, Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori» (I Cor.4,5).  Sant’Agostino commenta: «Consideriamoci pellegrini quaggiù, aneliamo alla patria del cielo. Verremo alla sorgente da cui, qui in terra, ci sono giunte poche stille di rugiada; vedremo quella luce che ha raggiunto il nostro cuore, il quale ancora ha bisogno di purificazione».

Ecco, Amici, sto riflettendo su tutto questo. E con gioia propongo anche a voi di rifletterci.

Buon Avvento! 

† Edoardo, vescovo