Il Vescovo incontra i movimenti – II domenica di Quaresima

II Domenica di Quaresima
28-02-2021

IL VESCOVO INCONTRA I MOVIMENTI
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II Domenica di Quaresima Cattedrale

28 Febbraio 2021
“Il tuo volto io cerco, o Signore”
 

Abbiamo partecipato con numerosa rappresentanza dei nostri Gruppi – ancorché ridotta nel rispetto delle norme anti-contagio – alla S. Messa celebrata in Cattedrale dal Vescovo Edoardo il 28 febbraio: momento intenso di gioia, di lode e espressione della comunione con il nostro Pastore il quale, da parte sua, l’ha sempre manifestata anche con la presenza tra noi, in tante occasioni, persino nel tempo della pandemia che ha imposto un rallentamento delle iniziative e degli incontri.

Commentando all’omelia la Parola di Dio il Vescovo ha sottolineato le parole del salmo con cui si apre la Messa della II domenica di Quaresima: “Di te dice il mio cuore: Cercate il suo volto. Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto”.

Il Volto di Dio – ha sottolineato – è il Volto dell’Amore, poiché “Dio è Amore”; e questo Amore – lo sappiamo – è lo Spirito Santo, Persona divina nella divina comunione d’Amore.

La fede cristiana non è un anelito verso qualcosa di ignoto di cui il cuore umano percepisce il bisogno; è l’incontro con Dio che ha un volto: Dio a cui io posso volgere il mio  sguardo ed  essere guardato. La fede – insegnava infatti Papa Benedetto – “è il fiducioso affidarsi a un “Tu” che si è mostrato a noi in Cristo, ha fatto vedere il suo volto e si è fatto realmente vicino a ciascuno di noi. Avere fede è incontrare questo  “Tu”, affidarmi a Dio con l’atteggiamento del bambino, il quale sa bene che tutte le sue difficoltà, tutti i suoi problemi sono al sicuro nel “tu” della madre. Penso che dovremmo meditare più spesso, nella nostra vita quotidiana, caratterizzata da problemi e situazioni a volte drammatiche, sul fatto    che    credere  cristianamente

significa questo abbandonarmi con fiducia al senso profondo che sostiene me e il mondo, quel senso che noi non siamo in grado di darci, ma solo di ricevere come dono, e che è il fondamento su cui possiamo vivere senza paura”.

“Il vostro Movimento – ha continuato il Vescovo – proprio questo ha a cuore negli intenti che lo animano e che lo hanno generato. Vi ringrazio per la vostra presenza nella vita della Chiesa che è in Ivrea e per il servizio alla evangelizzazione che in essa svolgete, in tante forme, anche in quelle nascoste ma fondamentali dell’impegno a crescere nella fede, aprendo il cuore e la mente all’azione dello Spirito Santo. E’ da questo rapporto, dal lasciarvi inondare e plasmare dallo Spirito Santo, che traggono luce e forza le iniziative che vi vedono testimoni della fede non solo tra di voi, all’interno dei vostri Gruppi, ma nella società (Grazie, in particolare, per la “Missione Carcere”!) e nella Chiesa presente ben oltre i confini della nostra Diocesi (Grazie per la  “Missione Moldavia”!).

Vivete il Dono dello Spirito Santo, lasciate che i suoi doni trasformino in cuore giovane il vostro cuore. Lo Spirito Santo trasfigura la nostra vita e la fa risplendere della luce stessa di Dio… Come fu per Gesù sul Tabor. Come fu per Abramo, nel suo “Eccomi” alla chiamata di Dio, anche nelle “prove” a cui Dio lo sottopose (“Dio mise alla prova Abramo”).

“Rabbì, è bello per noi essere qui” disse Pietro a Gesù sull’alto monte.

E’ bello! “Senza percorrere la via della bellezza – scrive Papa Francesco nella “Evangelii Gaudium” (167) – è impossibile parlare della verità e del bene. Il Figlio fatto uomo, rivelazione della infinita bellezza, ci attrae a sé con legami d’amore. Dunque si rende necessario che la formazione nella via pulchritudinis sia inserita nella trasmissione della fede. Credere in Cristo e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia profonda, anche in mezzo alle prove. In questa prospettiva, tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù”.

Ringraziamo il Vescovo Edoardo per averci confermati nella fede e nel cammino a cui il Signore ci ha chiamati.

“Siete nati da una volontà dello Spirito Santo”

Il “Rinnovamento nello Spirito Santo” (RnS) è una esperienza di comunione offerta a laici cristiani che desiderano crescere nell’Amore di Dio e comunicare agli altri la gioia di questa scoperta, i quali si impegnano a vivere il messaggio e gli insegnamenti di Cristo, lo riconoscono come Signore della loro vita e intendono vivere alla luce di quanto gli Atti degli apostoli (2,42) dicono delle prime comunità cristiane: “Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”. Questo cammino richiede, dunque, una scelta di vita e un percorso di conversione a Cristo che mette ordine nelle proprie abitudini e favorisce l’apertura ai bisogni dei fratelli e della Chiesa.

Nella Chiesa cattolica il Movimento nacque al tempo del Concilio Vaticano II, alla luce della Costituzione Lumen gentium che afferma e valorizza il ruolo dei laici come fermento per la vita della Chiesa: vivendo nel mondo, coinvolti in tutte le situazioni della vita sociale e familiare, essi sono chiamati alla santificazione del mondo, agendo come “lievito”, testimoniando Cristo con la propria vita di fede, con la speranza e la carità verso tutti.

San Paolo VI incoraggiò il Movimento, ricevuto in udienza nel maggio 1975: “Questo Rinnovamento – disse – deve ringiovanire il mondo, deve dargli una spiritualità, deve riaprire le labbra chiuse alla preghiera, al canto, alla gioia, agli inni e alla testimonianza. E sarà una grande chance per il nostro tempo”. San Giovanni Paolo II – che considerava i movimenti e le nuove comunità “una risposta provvidenziale alle necessità della Chiesa e del mondo”, suscitata dallo Spirito Santo alla fine del secondo Millennio, approvò in via definitiva lo Statuto del “Rinnovamento”. Papa Francesco, che conosce bene la realtà del “Rinnovamento” perché lo ha accompagnato, in qualità di Consigliere spirituale nazionale, per 14 anni in Argentina, ha affermato: “Siete nati da una volontà dello Spirito Santo come una corrente di grazia nella Chiesa e per la Chiesa; il Rinnovamento è una grande forza al servizio dell’annuncio del Vangelo, nella gioia dello Spirito Santo”.

Oggi in Italia esistono circa 1700 gruppi/cenacoli/comunità. Otto di essi sono presenti nella nostra Diocesi: a Ivrea il Gruppo “Samuele” (nella chiesa di S. Ulderico); a Rivarolo, il Gruppo “Gesù Luce” (nell’Oratorio S. Michele); a Cuceglio, il Gruppo “Gesù di Nazareth” (nell’Oratorio S. Pietro in Vincoli); a Spineto il Gruppo “Germoglio” (nell’Oratorio Natività di Maria Vergine); a Candia il Gruppo “Amore infinito” (nell’Oratorio S. Michele Arcangelo); a Chivasso i Gruppi “Buon Pastore” (nella chiesa Madonna di Loreto) e “Madonna del Rosario” (nella chiesa di N.S. del Rosario); a Montanaro ilCenacolo “Gesù e Maria” (nella chiesa S. Maria Assunta). Consigliere spirituale diocesano, nominato dal Vescovo, è don Geoffrey Mulangwa.

Ci riuniamo per pregare, leggere la Parola di Dio, cantare e lodare Gesù il Signore; per compiere insieme un cammino di guarigione spirituale, di liberazione interiore e di conversione, in un percorso di crescita e di formazione che prevede anche il “seminario di vita nuova” e l’esperienza di una nuova effusione dello Spirito Santo.

“Il segreto del Rinnovamento – ricordava p. Raniero Cantalamessa, oggi Cardinale – è nell’equilibrio tra entusiasmo, o abbandono all’azione dello Spirito, e impegno personale fattivo… Dall’ebbrezza per Dio si deve poter passare con naturalezza alla sobrietà per i fratelli, cioè a uno stato di vigilanza in cui si ha l’occhio e l’orecchio ben aperti per scorgere il bisogno del fratello”.

Le recenti traversie causate dalla pandemia hanno fortemente condizionato le iniziative e gli incontri dei Gruppi, ma sono state pure occasione di un supplemento di fede, di speranza e di carità, dando origine a nuove forme di comunione e di fraternità che hanno permesso di fronteggiare spiritualmente e materialmente paure, sofferenze e varie situazioni dolorose.

In collaborazione con il cappellano del Carcere di Ivrea e le associazioni di volontariato abbiamo continuato – nella misura del possibile – l’impegno della Missione Carcere, svolta negli scorsi anni attraverso il “Progetto Sicomoro”; l’evangelizzazione mediante la musica e il canto che veicola la Parola di Dio e apre nuovi orizzonti e speranze nelle persone detenute; l’animazione della Liturgia e della S. Messa; il Progetto “L’ALTrA Cucina”, per il quale abbiamo avuto la collaborazione degli studenti dell’Istituto alberghiero di Biella e i cuochi stellati.

Significativa esperienza per la nostra crescita è stata ed è anche la Missione Moldavia, nata dall’esigenza di rispondere alla richiesta del Papa di proiettare “fuori dal Cenacolo” i Gruppi e le Comunità del RnS per un’opera di evangelizzazione e di promozione umana.

Il Movimento ha molto a cuore i giovani. A livello nazionale molte sono le iniziative di evangelizzazione; in Piemonte e Valle d’Aosta, come evento consolidato, abbiamo il Capodanno Giovani. Dall’inizio della pandemia ad oggi siamo rimasti in contatto con essi attraverso le piattaforme digitali, con consolanti risultati. In Diocesi, inoltre, da qualche mese è stato organizzato un cineforum online, con lo scopo di stare insieme e di confrontarsi su alcuni temi importanti per la crescita umana e spirituale dei ragazzi.

L’Ambito Evangelizzazione Famiglie (AEF) del Piemonte e Valle d’Aosta interviene, su  richiesta dei vescovi e/o dei parroci, affiancando l’azione delle diocesi e delle parrocchie. Tema centrale degli incontri è sempre l’annuncio del kerigma, affrontato in modi e con strumenti di volta in volta diversi, ma sempre utilizzando testimonianze ed esperienze.

Siamo grati al Signore di averci chiamati ad una forte e vivace esperienza di vita cristiana e con profonda riconoscenza gli diciamo: Alleluja, Lode a te, Signore!

maria guglielmo

(Responsabile dei Gruppi nella diocesi di Ivrea)