Il Vescovo incontra i movimenti – III domenica di Quaresima

III Domenica di Quaresima
13-03-2021

IL VESCOVO INCONTRA L’AZIONE CATTOLICA

3.
III Domenica di Quaresima

Cattedrale
7 Febbraio 2021

Una formazione per laici discepoli-missionari

Al cuore di tutto l’impegno si colloca, evidentemente, l’impegno formativo, che da sempre rappresenta la strada fondamentale attraverso cui l’Azione cattolica contribuisce alla vita della Chiesa e a quella della società. Sono i laici che crescono in Ac, infatti, che le permettono di rappresentare ancora oggi una risorsa grande per la comunità ecclesiale e per il Paese. Attraverso l’esperienza che vivono in associazione, migliaia di credenti maturano in maniera condivisa una solida vocazione laicale, un forte senso di responsabilità nei confronti della Chiesa e del mondo, una peculiare sensibilità per il dialogo con la cultura contemporanea, un radicamento stabile in una spiritualità capace di offrire linfa vitale alla quotidianità.

Proprio l’importanza della formazione per la vita e la missione dell’associazione ha spinto di recente l’Azione cattolica ad aggiornare il proprio Progetto formativo. La nuova versione, ultimata nel settembre 2020, non modifica nelle sue coordinate di fondo l’impianto del progetto che l’associazione si era data nel 2004, ma lo colloca dentro i cambiamenti che hanno trasformato il contesto sociale e culturale in questi anni (basti pensare all’avvento della realtà digitale) e, soprattutto, nella prospettiva offerta dal magistero di papa Francesco. Obiettivo fondamentale della proposta formativa dell’associazione rimane quello di «accompagnare i suoi aderenti a essere laici capaci di vivere in modo autentico e originale la propria esperienza cristiana nella storia e nel mondo», ma tale obiettivo viene declinato con più forza nella chiave di un impegno mirato a far crescere e sostenere credenti capaci di pensarsi e vivere come «discepoli missionari»: donne e uomini protesi, a ogni età e in ogni tappa del proprio cammino di fede, a «trovare strade laicali per l’annuncio del vangelo».

Ne emerge un’idea di formazione che non va intesa «come periodo di preparazione alla missione, ma deve essere vissuta come esperienza in se stessa missionaria». Come si legge nei capitoli centrali del progetto, infatti, «in associazione tutto è pensato, proposto e vissuto perché sia allo stesso tempo formazione e missione: dagli incontri in parrocchia alla presenza significativa nella città, dal sostegno alle persone più fragili alla costruzione di alleanze con altre realtà. Non esiste percorso di formazione proposto dall’Ac che non rilanci l’impegno missionario, limitandosi a un’eterna preparazione. Allo stesso tempo non esiste impegno missionario proposto dall’Ac che non sia vissuto e riletto come momento formativo, limitandosi a un’esperienza estemporanea».

L’asse portante di tutta l’esperienza associativa continua a essere, perciò, il compito di far crescere e accompagnare credenti laici maturi e consapevoli, che concepiscano e sperimentino sempre la propria responsabilità come corresponsabilità. Cioè come responsabilità condivisa: tra laici, chiamati a unire e mettere a disposizione della comunità la propria passione per il vangelo, le proprie competenze ed esperienze, la gratuità del proprio impegno. E tra laici e presbiteri, secondo un modo di pensare e vivere la Chiesa vissuto nel segno di un’autentica fraternità, di un sincero desiderio di «gareggiare nello stimarsi a vicenda».

Il cardine su cui viene fatta poggiare una proposta così esigente – ma al tempo stesso alla portata di chiunque, poiché «ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù» – è la ricerca di una vita spirituale che faccia un tutt’uno con l’ordinarietà del quotidiano. Un’esperienza di preghiera coltivata innanzitutto, anche se non solo, nella dimensione comunitaria, affidata in particolare alla cura degli assistenti, ma soprattutto pensata e proposta con una curvatura tale da poter aderire alla vita laicale, all’esistenza frammentata e dispersiva di uomini e donne, giovani e ragazzi in perenne tensione tra dimensioni differenti dell’esistenza: gli affetti, lo studio, il lavoro, la passione politica e quella culturale, l’impegno ecclesiale e il servizio per chi soffre.

(matteo truffelli www.azionecattolica.it )

Nella Diocesi di IVREA

Quella dell’Azione Cattolica è una storia che da oltre 150 anni si intreccia con la vita di migliaia di uomini e donne, che, testimoni del Vangelo, hanno servito la Chiesa e contribuito a costruire l’Italia. Nella nostra diocesi l’associazione è tornata ad essere presente circa 18 anni fa, dopo un’interruzione di più di 35 anni.

L’AC è strutturata a vari livelli: diocesano, regionale, nazionale, e i suoi organi sono eletti democraticamente ogni tre anni. Ogni Diocesi elegge il Consiglio diocesano e il Consiglio di Presidenza: di entrambi fanno parte gli Assistenti ecclesiastici, la cui presenza rende effettive le possibilità di collaborazione con la gerarchia. Il presidente diocesano è nominato dal Vescovo su proposta degli associati. Per svolgere efficacemente il suo servizio, l’associazione tiene conto delle diverse esigenze delle persone, in base all’età e alle situazioni di vita, differenziando la proposta educativa in settori, con particolare attenzione ai ragazzi. Ogni settore ha a disposizione un progetto formativo annuale, secondo sussidi realizzati a livello nazionale che, per i ragazzi, fanno riferimento alla proposta catechistica della CEI.

I soci, con la loro adesione, assumono gli impegni previsti dallo statuto e sostengono l’Associazione anche economicamente con una quota annuale. Causa la pandemia purtroppo quest’anno i gruppi di adulti non si possono incontrare quindicinalmente come gli anni scorsi, ma, attraverso i social, riflettono sui messaggi periodici del Vescovo e dei tre Assistenti. Dal mese di maggio, situazione pandemica permettendo, sono previsti incontri mensili seguendo il percorso formativo offerto dal testo “Da corpo a corpo”. I ragazzi invece stanno seguendo regolarmente i percorsi formativi sia in presenza che online.

Da qualche anno l’Azione Cattolica ha a disposizione una speciale pagina mensile sul Risveglio popolare ed è presente su Facebook.
In quanto laici impegnati a vivere l’esperienza di fede annunciata dal Vangelo e la chiamata alla santità, gli aderenti si impegnano a vivere la vocazione laicale collaborando con la Chiesa locale e con altre aggregazioni, come Caritas, Centro missionario, Pax Christi, Telethon…e partecipando ad iniziative promosse da Uffici Pastorali diocesani.

Tra le iniziative dell’associazione particolare riguardo è rivolto alla figura di Gino Pistoni, soprattutto in date significative quali il 25 febbraio (anniversario della nascita ricordata giovedì della settimana scorsa con un incontro di preghiera e riflessione), il 25 aprile (festa della Liberazione per la quale è caduto insieme ad altri giovani), il 25 luglio (anniversario del suo sacrificio nei boschi di Tour D’Herreraz dove ogni anno viene celebrata l’Eucarestia), la Festa di Cristo Re in Duomo (per ricordare il testamento scritto col sangue sul sacchetto di tela rinvenuto presso il suo corpo: “Offro mia vita x AC, x Italia, W Cristo Re”).

Mariarosa monteleone (Presidente diocesana ACI)

Un grande testimone

Provenienti da diverse Parrocchie, abbiamo partecipato, domenica 7 marzo, in Cattedrale, alla celebrazione della S. Messa con il Vescovo e la comunità che si riunisce per l’Eucarestia nella chiesa-madre della nostra Diocesi.
Abbiamo vissuto un momento bello e significativo del nostro cammino verso la Pasqua che il Vescovo ha sintetizzato nel percorso a noi proposto dalla Chiesa fino a questo momento: “Nella I domenica di Quaresima – ha detto all’omelia – abbiamo visto Gesù che nel deserto combatte e vincere contro tre tentazioni che contengono tutte le tentazioni possibili poiché riguardano tutti gli

aspetti fondamentali della nostra vita: invito a combattere, noi pure, sapendo che la lotta e la vittoria di Cristo sostengono la nostra; nella II lo abbiamo contemplato trasfigurato sull’alto monte: luminoso invito a prendere sul serio la trasformazione che in noi è già in atto dal momento del nostro Battesimo e che si compie per grazia di Dio e con la nostra collaborazione; oggi il Vangelo ci conduce a contemplare Gesù che purifica il Tempio di Gerusalemme, centro di tutta la religiosità di Israele: una azione del Signore che ci interpella come singoli e come comunità cristiana. Se non consideriamo il gesto di Gesù solo alla luce di una interpretazione moralistica, come se Egli avesse voluto soltanto correggere gli eccessi nella compra-vendita di ciò che effettivamente serviva per il culto d’Israele, comprendiamo che il suo è un gesto profetico: annuncia la nascita del Tempio nuovo: non un edificio di pietre, ma il cuore di chi è chiamato a diventare il Tempio vivo del Signore”.

Il Vescovo ha ringraziato l’Azione Cattolica “per la presenza in Cattedrale e per la presenza nella vita della Diocesi”, e ha ricordato, “la splendida figura del servo di Dio Gino Pistoni” riproponendoci quanto egli scriveva, all’età di 18 anni, nel 1942: “Il mio cuore oggi eleva a Te, Signore, un inno di lode e di ringraziamento per le molteplici e sublimi grazie che visibilmente mi hai elargito in abbondanza in questi ultimi anni. Ti ringrazio per avermi chiamato, due anni fa, all’Azione Cattolica, e di aver dato alla mia vita, fino allora veramente vuota, uno scopo che la rendesse degna di essere vissuta. Concedimi la grazia di vivere una vita interamente e profondamente cristiana, tutta dedita al Tuo servizio e alla salvezza delle anime’. Gino delineava in questa preghiera il terreno in cui sarebbe fiorito anche il gesto eroico di carità che egli avrebbe compiuto e da dove, morente, traeva la forza di scrivere con il suo sangue sulla tela del tascapane: Offro mia vita per l’Azione Cattolica e per l’Italia. W Cristo Re!”.

“Preghiera, lettura spirituale, Eucaristia, devozione alla Madonna, amore per la Chiesa portatrice della salvezza donata da Gesù Cristo sono i pilastri del suo “sì” a Cristo e di tutto il suo apostolato, della missione del battezzato sostenuta dall’ardente desiderio che Cristo sia da tutti conosciuto. Gino Pistoni visse la carità, fino al grado eroico, perché visse la fede. Il suo rapporto con Cristo vivo e presente lo costruì giorno per giorno. Annunciò il Vangelo non è raccontando qualcosa che aveva sentito dire, ma vivendo quello che aveva ascoltato!”.

Carissimi amici – ha concluso il Vescovo – la nostra società è vecchia, spesso inerte, confusa, incapace di progettare; ha bisogno, più di altre cose, della giovinezza del nostro cuore purificato e colmo di amore per Cristo; ha bisogno di vedere una diversità di sguardo sulla vita! Lo dico a voi e a tutti poiché lo dico a me: siate giovani, quale che sia la vostra età! Siate di Cristo, non del mondo! E’ di questo che la società ha bisogno. E non dimentichiamo che la nostra vita è diversa se è frutto della purificazione del Tempio che noi siamo!”.

g.s.