IL VESCOVO INCONTRA I MOVIMENTI
4.
IV Domenica di Quaresima
Cattedrale
14 Marzo 2021
Una vita per l’unità
I focolarini – complessivamente 7160, in 742 focolari, presenti in 83 paesi – vivono in piccole comunità di laici, che sono il cuore di tutte le realtà di cui il movimento si compone, e si impegnano a mantenere vivo il ‘fuoco’ da cui deriva il nome focolare: “…immagine della famiglia di Nazareth, una convivenza, in mezzo al mondo, di persone vergini e coniugate, tutte donate, anche se in maniera differente, a Dio”
(Chiara Lubich).
Sono uomini e donne che lavorano e mettono in comune i loro beni. Li ha attratti Dio e a Lui hanno dato la loro vita, fermamente convinti del Suo amore, per contribuire a realizzare la preghiera di Gesù: “Che tutti siano uno” (Gv 17,21).
Si possono trovare alle Nazioni Unite e accanto agli ammalati e ai poveri nelle periferie delle metropoli, in fabbrica e in territori di “frontiera”, nei grattacieli e nelle favelas, nei villaggi e nelle capitali. Vogliono rendere presente Gesù secondo le parole della scrittura “Dove due o più sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Quest’esperienza di
unità con Dio è la forza che li porta a gettare ponti di pace, ad accendere luci di speranza nell’oscurità, a rispondere con l’amore alla violenza. “La grande attrattiva del tempo moderno – diceva Chiara Lubich – è penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati tra tutti… Vorrei dire di più, perdersi nella folla per informarla del divino… Fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie”.
Questo fuoco ha contagiato alcuni che sono ordinati sacerdoti a servizio del Movimento, e persone sposate, fedeli al loro stato di vita e al contempo membri del focolare, per la radicale scelta di vivere il Vangelo. Quando entrambi gli sposi condividono questa vita si hanno le famiglie focolari: coniugi anche disponibili, secondo la situazione familiare, a spostarsi in altre parti del mondo dove la loro presenza può essere un contributo fondamentale all’unità.
Il carisma dell’unità vissuto genera una cultura che sa accogliere, comprendere, condividere, aprirsi ad altri spazi culturali e offre nuove piste di lettura e di risposte alle sfide post-moderne. Ricca la collaborazione dei Focolari con Associazioni, Movimenti Ecclesiali e Nuove Comunità all’interno della Chiesa cattolica, lavorando insieme in iniziative volte al bene comune. In ambito ecumenico attiva è la cooperazione con le Chiese cristiane presenti in Italia, così come con persone di altre religioni. Incontri ed attività caratterizzano pure il rapporto con persone che non hanno un riferimento religioso, in particolare con azioni comuni a favore dell’uomo in cui si scopre fratelli e ci si stima vicendevolmente.
In Italia, il dialogo con la cultura contemporanea è alimentato a livello regionale e nazionale nei settori dell’economia (EdC), della comunicazione (NetOne), del diritto (CeD), della sociologia (SocialOne), della psicologia (Psy), della pedagogia (Edu), della medicina (MdC), della ecologia (EcoOne), dello sport (SportMeet), dell’arte, dell’architettura. Nelle amministrazioni locali e nelle sedi politiche, sono presenti sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali, persone impegnate nei partiti, che fanno riferimento nel proprio lavoro politico alla proposta del Movimento politico per l’unità (MPPU). Da qualche anno, questo spirito ha interessato anche un gruppo di
deputati e senatori in Parlamento, di partiti diversi, mentre offre con le “Scuole di partecipazione” uno specifico percorso formativo a giovani di diverse città.
Luogo privilegiato di elaborazione e diffusione del contributo culturale specifico è il Gruppo editoriale Città Nuova, con sede a Roma, sorto nel 1956 con l’omonima rivista mensile in abbonamento, la casa editrice, la rivista di cultura Nuova Umanità e altre pubblicazioni per giovani, ragazzi (Teens), bambini (Big), religiosi e sacerdoti (Ekklesia).
Tutto ebbe inizio a Trento, il 7 dicembre 1943. Divampa la seconda guerra mondiale, con le sue distruzione e massacri. Chiara Lubich si consacra a Dio per sempre. Quell’atto diventa il fondamento del Movimento dei Focolari. Intorno a lei si compone via via una comunità di persone legate dalla vita vissuta del Vangelo e dal condividerne gli effetti. Un anno dopo sono 500 e nel ’46-’47 si contano aderenti in 130 paesi del Trentino. Colpisce la diversità dei componenti e l’effetto del loro impegno: un tessuto sociale che, ferito dagli orrori della guerra, pian piano si risana.
Dopo il ‘45 la diffusione si allarga lungo la Penisola. Dal 1949 al ’60, mentre le piaghe del conflitto mondiale stentano a rimarginarsi tra i popoli europei, ogni estate, sulle Dolomiti del Trentino, si raccoglie un numero crescente di aderenti al Movimento o di persone incuriosite. Giovani, famiglie, operai, professionisti, politici, da tutta Italia. Un fenomeno che nell’estate ‘53 attira pure Alcide De Gasperi, allora Presidente del Consiglio. A metà anni ’50 vi giungono dall’Europa e poi dagli altri continenti. Sono le Mariapoli. Dagli anni ’60 in poi si moltiplicano nelle 182 nazioni dove il Movimento dei Focolari è presente oggi.
(www.focolare.org; www.focolaritalia.it)
“Sei entrato nella mia vita più dell’aria nei miei polmoni”
Abbiamo partecipato alla Messa in Cattedrale nella IV domenica di Quaresima quando la Chiesa ci ha invitati a rallegrarci perché “la Pasqua è ormai vicina”, e “la meta del cammino quaresimale – ha detto il Vescovo – si scorge più nitida sull’orizzonte: dono di Dio che riossigena la nostra vita offrendoci la reale possibilità di una vita davvero nuova”. “La novità – ha continuato – non consiste nel fatto che il peccato scompaia dalla nostra esistenza e che fragilità e debolezze siano eliminate dal nostro essere e dal nostro agire. Questa situazione sarà definitiva in Paradiso, quando celebreremo la Pasqua eterna; quaggiù la novità, nonostante il peccato che ancora ci assedia, è il fatto che la redenzione è in atto e nella Pasqua manifesta in modo altissimo la sua realtà. Il Signore ci accoglie nel Suo abbraccio salvifico, così come siamo: con i nostri peccati e con il pentimento e il desiderio di essere migliori, con il proposito di essere più intimamente Suoi; ci accoglie nell’umano che noi Gli consegniamo, e ci rende capaci di guardare ai nostri peccati (di guardarli senza nasconderli e senza cercare arzigogolate giustificazioni), e di guardare ai limiti altrui con la misericordia che Egli ci insegna esercitandola nei nostri confronti; di guardare a noi stessi e agli altri con la serenità di chi è certo di essere guardato con amore, con una compassione che non è un sentimento, ma gesto, abbraccio che ricostruisce, rilancia nel cammino della vita! Il Suo amore è infinitamente più grande del nostro peccato”.
Alla luce di questa splendida prospettiva che dona un senso nuovo al vivere quotidiano, il Vescovo, rivolgendosi a noi, appartenenti al Movimento dei Focolari, ha ringraziato “per l’impegno di rendere presente nella nostra Diocesi il carisma dato dal Signore alla serva di Dio Chiara Lubich, la quale ‘ha acceso per la Chiesa una nuova luce sul cammino verso l’unità’ come disse Papa Francesco al momento dell’apertura della Causa di Beatificazione di questa grande donna che visse magnificamente quanto lei stessa presenta come il cuore del Movimento: ‘penetrare nella più alta contemplazione e rimanere mescolati tra tutti… Perdersi nella folla per informarla del divino… Fatti partecipi dei disegni di Dio sull’umanità, segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l’onta, la fame, le percosse, le brevi gioie’ ”.
Ci siamo uniti alla preghiera del Vescovo che ripeteva con le parole di Chiara: “Ti voglio bene (Signore Gesù), non perché ho imparato a dirti così, non perché il cuore mi suggerisce questa
parola, non tanto perché la fede mi fa credere che sei amore, nemmeno soltanto perché sei morto per me. Ti voglio bene perché sei entrato nella mia vita più dell’aria nei miei polmoni, più del sangue nelle mie vene. Sei entrato dove nessuno poteva entrare, quando nessuno poteva aiutarmi, ogniqualvolta nessuno poteva consolarmi. Ogni giorno ti ho parlato. Ogni ora ti ho guardato e nel tuo volto ho letto la risposta, nelle tue parole la spiegazione, nel tuo amore la soluzione. Ti voglio bene perché per tanti anni hai vissuto con me ed io ho vissuto di Te… Dammi di esserti grata di questo amore che hai versato su di me, e mi ha costretta a dirti: ti voglio bene”.
Il Vescovo ha salutato anche la recente elezione a nuova presidente del Movimento dei Focolari di Margaret Karram nata ad Haifa e cresciuta in una famiglia cattolica palestinese, invocando su di lei e sul suo compito di guida la benedizione del Signore.
f. c.