Omelia nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù Vische C.se, Betania del Sacro Cuore, 7 giugno 2024

07-06-2024

Carissimi Fratelli e Sorelle, Sia lodato Gesù Cristo!

  1. Quest’anno la cara solennità del Sacro Cuore ci è donata mentre siamo in cammino verso l’Anno Santo, e fin dallo scorso gennaio il Santo Padre Francesco ci ha detto che cosa la Chiesa si attende da noi in questo tempo speciale: “Nei mesi che ci condurranno all’apertura della Porta Santa con cui daremo inizio al Giubileo, vi chiedo di intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia…Un Anno della preghiera dedicato a riscoprire il grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera nella vita personale, in quella della Chiesa e del mondo”.

Ho pensato che rispondere a questo invito comporti innanzitutto l’impegno di coltivare il clima della preghiera: della preghiera personale, respiro più profondo per la nostra anima, fatto con tutta semplicità nello scorrere delle ore delle nostre giornate, anche valorizzando le  “giaculatorie” che innalziamo al Signore non meccanicamente ma con cuore orante… L’ho detto anche nelle piccole catechesi settimanali, semplice ma importante momento di annuncio del Vangelo, primario dovere del Vescovo… Ripetute lungo la giornata, queste brevi, intense preghiere ci mantengono in costante colloquio con Dio anche nel bel mezzo delle nostre occupazioni, quando gli impegni rendono difficile dedicarci a più lunghi momenti di preghiera.

 

  1. Qui, con voi, in questo luogo cosi carico di memoria e di adorazione del Cuore SS.mo di Gesù, alla scuola della Ven. Madre Luisa Margherita Claret de la Touche, vorrei soffermarmi sulle Litanie del Sacro Cuore, le cui 33 invocazioni (33 come gli anni della vita terrena del Signore) presentano tutto il Mistero di Cristo, il Mistero dell’Amore infinito nel quale si è compiuta l’opera della nostra salvezza; e contribuiscono – diceva san Paolo VI – “a far sì che le ricchezze dell’Amore divino siano profondamente scrutate e comprese”. Ognuna è un testo di preghiera, e con la sua ricchezza di dottrina, attinta dalla Parola di Dio, illumina il cammino della vita… Contemplando in ognuna di esse il Cuore divino e umano di Gesù, chiediamo in dono ciò che la Chiesa ci fa chiedere al termine di tutte; ed è l’essenziale: “Cuore di Gesù, colmo di amore per noi, infiamma il nostro cuore di amore per Te; Gesù, mite e umile di cuore, rendi il cuore nostro simile al Tuo”.

L’immagine a cui guardiamo è il Cuore fisico di Cristo – adorabile come ogni altra parte del Suo Corpo Santissimo sostanzialmente unito alla Sua divinità, ma ciò da cui invochiamo misericordia è ciò che quel Cuore presenta e significa: il Suo amore per il Padre e per noi.

Le Litanie iniziano orientando il nostro sguardo sui due misteri principali della nostra fede: Unità e Trinità di Dio (la comunione trinitaria, l’Amore infinito che è l’essenza stessa del nostro Dio); e Incarnazione del Verbo eterno (il farsi Uomo del Figlio unigenito del Padre): “Cuore di Gesù Figlio dell’Eterno Padre”; “Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Madre”; “Cuore di Gesù, sostanzialmente unito alla Persona del Verbo di Dio”… Attraverso queste prime invocazioni contempliamo l’Amore infinito che si dona a noi nella Persona di Gesù, Dio vero e vero Uomo: il Cuore di Dio – possiamo dire a questa luce – si spalanca a fare posto nell’abisso dell’Amore eterno anche a noi creature, chiamate a diventare partecipi della vita divina… Da quel momento credere in Dio è entrare nella Comunione delle tre divine Persone, per vivere la vita nuova dei figli di Dio, diventati tali per grazia.

La preghiera della Chiesa a questo punto ci conduce alla contemplazione di Gesù Cristo in cui questo ineffabile avvenimento si è compiuto, e ci fa pregare: “Cuore di Gesù, di maestà infinita”, “Cuore di Gesù tempio Santo di Dio”, “Cuore di Gesù tabernacolo del Dio Altissimo”, “Cuore di Gesù, casa di Dio e porta del cielo”!

Rivelandosi a santa Margherita Maria il Signore Gesù disse: “Ecco il Cuore che tanto ha amato gli uomini, e nulla ha risparmiato fino a esaurirsi e consumarsi per attestare loro il Suo amore”!

Ecco quel Cuore! Le Litanie ci svelano di esso le profondità mentre ci fanno dire: “Cuore di Gesù, fornace ardente di carità”; “fonte di giustizia e di carità”; “pieno di bontà e di amore”; “abisso di ogni virtù”; “degno totalmente di ogni lode”; “re e centro di tutti i cuori”; “in Te sono tutti i tesori della sapienza e della scienza”: “in Te abita la pienezza della Divinità”; “Cuore di Gesù in cui il Padre ha posto tutte le sue compiacenze”.

Le ultime invocazioni direi che sono una amplificata esposizione di quanto Giovanni apostolo dice nel Prologo del suo Vangelo: “Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”.

Cor Jesu de cuius plenitudine omnes nos accepimus – prega la Chiesa – Cuore di Gesù dalla cui pienezza tutti noi abbiamo ricevuto”; “Cuore di Gesù, eterno desiderio iscritto in ogni cuore umano”; Tu “generoso con tutti coloro che ti invocano”, Tu “fonte di vita e di santità”; Tu “propiziazione per i nostri peccati”… “Cuore di Gesù colmato di insulti”, “annientato sotto il peso delle nostre colpe”; “obbediente fino a morire per noi”; “trapassato dal colpo della lancia”; “fonte di ogni consolazione”; “nostra vita e risurrezione”; “nostra pace e riconciliazione”; “Cuore di Gesù, salvezza di chi in Te spera”; “speranza di chi in Te muore”; “Cor Jesu deliciae sanctorum omnium: delizia di tutti i  santi”!

Davvero, Amici, è questo, per noi, il Cuore di Gesù: la pienezza del Suo essere Dio e Uomo, Dio eterno che per amore nostro e per la nostra salvezza ha abbracciato tutto l’umano, ci ha accolti in Sé, nel Suo Cuore, e vive con noi!

Alla conclusione delle Litanie, la Chiesa ci fa pregare con l’orazione che ha aperto oggi la celebrazione della S. Messa: “Nel Cuore del tuo Figlio dilettissimo ci dai la gioia, o Padre, di celebrare le grandi opere del Suo amore per noi; fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni”.

Carissimi Fratelli e Sorelle,

alla luce di tutto questo comprendiamo l’insistenza e l’intensità con cui l’apostolo Giovanni, nel Vangelo risuonato poco fa (Gv 19,31-37), ci trasmette il fatto dell’apertura del Costato di Cristo, morto in croce, e dello sgorgare da esso di un fiotto di acqua e sangue: “Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate”…

Chiediamo il dono della crescita nella fede! Chiediamo il dono dell’autentica fede cristiana!

Sia lodato Gesù Cristo!