Omelia nella S. Messa per l’Ingresso di don Davide Rossetto nella Parrocchia del Sacro Cuore Ivrea, 8 Ottobre 2023

08-10-2023

Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!

Siamo qui ad accogliere il nuovo Parroco che è venuto a piedi da S. Martino C.se, accompagnato da un gruppo di giovani con i quali lavora come Responsabile della Pastorale Giovanile della nostra Diocesi. Desidero sottolineare questa scelta di don Davide perché è bella e carica di significato:  percorrere a piedi la strada che lo porta qui è continuità con una lunga storia iniziata con il cammino dei primi che Gesù stesso inviò nel mondo intero a portare il Vangelo della Salvezza; e la presenza dei giovani che hanno accompagnato don Davide nel cammino ci dice che la Chiesa del Signore non ha solo una lunga storia nel passato, ma è proiettata nel futuro: cambiano i tempi e le situazioni, ma la Chiesa rimane giovane perché il Signore Gesù è presente e vivo in lei e ci salva con la Sua grazia ed il Suo amore! 

Grazie, carissimo don Davide, per questo messaggio che ci riempie di speranza!  E grazie per la disponibilità che hai dato ad assumere anche questo servizio che svolgerai continuando l’impegno nella Pastorale Giovanile, e nelle Parrocchie di S. Martino, S. Giovanni C.se e Perosa dove ho potuto spesso constatare i frutti della tua opera pastorale. In questo tempo caratterizzato da tanti problemi, tra cui, nella Chiesa, la scarsità numerica di Sacerdoti e l’avanzare dell’età di quelli che ci sono, non è facile per il Vescovo – anzi, direi è che è molto difficile – provvedere alle Parrocchie. 

Per la tua generosità nell’accettare di ampliare il servizio ti ricompenserà il Signore!

Il mio grazie va anche al carissimo don Maurizio che, allo scadere dei classici 9 anni di servizio in una Parrocchia, mi ha chiesto di poterlo continuare in altro campo, consapevole che il cambiamento è un atto di generosità del Pastore che guarda alle esigenze della Parrocchia e ritiene che essa abbia bisogno di forze nuove.

Grazie anche a voi, carissimi Parrocchiani, per l’accoglienza che riservate a don Davide e per la collaborazione che gli darete, consapevoli che dovrà unire il servizio alla vostra Parrocchia con gli altri suoi impegni. Troverà certamente la collaborazione anche dei Sacerdoti della Città, il cui Comune conta oggi poco più di 22.000 abitanti, e non si può ragionevolmente pensare che continui ad avere tutti i Parroci che aveva a disposizione… 

In alcune iniziative le Parrocchie dovranno imparare a collaborare tra loro. Ma la cosa più importante è quella che ho evidenziato nella Lettera pastorale: siamo chiamati ad ascoltare che cosa ci dice oggi il Signore e a chiederci come stiamo vivendo la comunione, la partecipazione alla vita della Chiesa, e la missione.  Realisticamente, non possiamo chiudere gli occhi sul fatto che a creare sfiducia e sconforto è il cedimento allo “spirito del mondo nel pensare e nell’agire… Abbiamo bisogno di rinnovare la nostra fede, di aderire alla Persona di Cristo lasciandoci plasmare dal Suo insegnamento, di convertirci al Suo modo di pensare, sentire, vedere e agire; di vivere nella comunione con Lui la nostra vita nel concreto dell’esistenza quotidiana… Dobbiamo interrogarci sulla nostra fede e chiederci se nasce dall’ascolto della Parola di Dio e se si esprime non solo in una sentimentale emozione, ma nella fedeltà a Dio dentro la concreta nostra esistenza.

Carissimi Fratelli e Sorelle, il motivo per cui, in queste occasioni, lascio la presidenza della S. Liturgia al Parroco che fa il suo ingresso, è per sottolineare il valore del Parroco nella comunità che gli è affidata. 

Non è un funzionario mandato dal Vescovo a dirigere la filiale di una organizzazione: è il Pastore chiamato – in comunione col Vescovo e con tutta la S. Chiesa – a compiere l’opera di Cristo in virtù del Sacramento dell’Ordine che ha ricevuto: annunziare il Vangelo, amministrare i Sacramenti guidare – come Padre – la famiglia dei figli di Dio.

So, carissimo don Davide, che hai ben chiaro tutto questo e che a questa luce tu prendi possesso duo tuo incarico lasciando che esso prenda totalmente possesso di te. Di cuore, buon cammino! 

Facciamo risuonare in noi la parola dell’Apostolo che abbiamo ascoltato: “Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio che supera ogni intelligenza custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù(Fil. 4,6-9). 

 Facciamo risuonare in noi soprattutto la Parola di Gesù: quella “provocazione” che Egli ci lancia dalla parabola dei vignaioli e che non possiamo permetterci di trascurare, perché non riguarda solo il popolo dell’Antica Alleanza, ma tutti i battezzati, in ogni epoca della storia: anche noi oggi! 

Un uomo piantò una vigna e la curò amorosamente, poi la diede in affitto a dei contadini e quando fu il tempo di raccogliere i frutti mandò dapprima i suoi servi a ritirare il raccolto. Ma abbiamo sentito come quei lavoratori si comportarono… Allora mandò il proprio figlio ma essi lo uccisero… Il Signore darà in affitto la vigna ad altri che gli consegneranno i frutti a suo tempo… Gesù conclude: “Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti” (Cfr. Mt 21,33-43).

Con Maria, Madre della Chiesa, Aiuto dei cristiani, che ci accompagna e prega per noi, ripetiamo al Signore quello che Gli abbiamo chiesto poco fa: “Dio onnipotente e eterno, che esaudisci le preghiere del tuo popolo oltre ogni desiderio e ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare”. 

Sia lodato Gesù Cristo!