Messaggio del Vescovo alla Comunità del Cenacolo 10 agosto 2023

10-08-2023

Non ho conosciuto di persona Madre Elvira; non ne ho avuto l’occasione. Ma l’ho conosciuta attraverso l’opera che lei ha compiuto rispondendo alla chiamata del Signore. L’ho conosciuta attraverso persone rinate alla vita nelle comunità Cenacolo (una anche qui nella diocesi di Ivrea), persone ricostruite nella loro originaria bellezza seguendo lo stile, il metodo, la proposta partita da un’umile Suora, colma di fede e di carità, colma di speranza non solo umana, ma teologale: quella che i battezzati ricevono, nel primo Sacramento, come un seme da far fruttificare.

Il nome di “Madre” per suor Elvira non è stato un titolo onorifico, come non è un titolo onorifico chiamare “mamma” colei che ci ha generati.

Grazie, Madre Elvira!

Un’altra donna in Italia ha concluso la sua esistenza terrena nei giorni immediatamente successivi alla morte di Madre Elvira. Due figure abissalmente diverse nelle scelte, nelle convinzioni, nell’applauso ricevuto dal mondo mondano. Elvira ha vissuto di Cristo e per Cristo; non si è proposta di testimoniare le sue convinzioni, ha vissuto la sua fede, ha detto a Cristo il suo “Eccomi” e la testimonianza è sgorgata come il calore che promana da un corpo vivo. Non ha cercato di essere credibile: ha creduto e vissuto da credente. Ha lasciato che tutta la sua vita – mente cuore, corpo, sentimenti, volontà – fossero abitati da Cristo.

Il miracolo è l’incedere di Dio nei nostri passi.

Grazie, Madre Elvira!

† Edoardo, vescovo