Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!
1. Siamo qui sotto lo sguardo di Maria, nel luogo dove la Vergine, 400 anni fa, apparendo ad un ragazzo a cui restituì la parola, ha mostrato a tutti – non solo a lui e non solo per quel tempo – il Suo Cuore di Madre.
Siamo qui sotto lo sguardo di Maria, e sentiamo rivolte a noi le parole di Gesù a Giovanni che era là sul Calvario, ai piedi della croce: “Ecco tua Madre”. Giovanni la accolse, ma prima ancora Maria accolse lui come figlio, accogliendo in lui, nella sua persona, anche tutti coloro che quel discepolo, in quel luogo, davanti a Gesù crocifisso, rappresentava.
Gesù si era rivolto alla Madre chiamandola “donna”, come nella Genesi era chiamata Eva, la madre di tutti i viventi; e come Dio aveva chiamato Maria nell’Eden sconvolto dal primo peccato, quando preannunciò la sua missione nella storia della salvezza: “Porrò inimicizia tra te, Satana, e la donna, tra la tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo”.
“Donna, ecco il tuo figlio” le disse Gesù, pochi istanti prima di spirare; poi rivolgendosi a Giovanni: “Ecco tua madre”.
Da quel momento Maria diventava Madre di tutti noi, Madre della Chiesa. Guardando Giovanni iniziava a guardare tutti noi come figli
Nascendo dal Costato trafitto del Salvatore, dal Suo Cuore aperto dal colpo della lancia, la Chiesa nasce con una Madre: Giovanni “la prese con sé”: la accolse come figlio. La accoglieranno anche gli altri discepoli nella prima comunità riunita nel Cenacolo di Gerusalemme, dove lei era presente.
Si cominciò ben presto a salutarla con il saluto che l’angelo le aveva rivolto a Nazaret: “Ave, piena di grazia, il Signore è con te”; ne abbiamo la prova già in epoca antichissima, nel “Χαίρε, Μαρία” che qualcuno lasciò scritto, come graffito, a Nazaret… La Chiesa già leggeva nel Vangelo le parole di Elisabetta ad Ain Karim: “Tu sei la benedetta fra tutte le donne” e il “Magnificat” di Maria riportato da Luca…
Ancor oggi noi preghiamo con una antichissima invocazione nata in Oriente nel tempo in cui contro i discepoli del Signore infuriava la persecuzione: “Sub tuum praesidium confugimus, sancta Dei genitrix… Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio; non disprezzare le suppliche di noi che siamo n prova, ma liberaci sempre da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”.
Di lì in poi, in tutte le epoche, fu un continuo fiorire di preghiere, di canti alla Vergine… “Salve Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza ns… Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi” … “Memorare, ricordati, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al Tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi”.
“Respice stellam, voca Mariam” diceva s. Bernardo di Chiaravalle: “Se insorgeranno i venti delle tentazioni, se incorrerai negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella invoca Maria. Se sarai sbattuto dalle onde della superbia, guarda la stella, invoca Maria. Non distogliere lo sguardo da questa stella, se non vuoi essere travolto dalle tempeste… Se turbato dalla grandezza dei tuoi delitti, atterrito dal terrore del giudizio divino, pensa a Maria. Seguendo Lei, non sbagli strada, pregando Lei, non sarai disperato, pensando Lei, non cadi in errore. Se Lei ti tiene, non cadrai, se Lei ti protegge, non avrai paura, se Lei ti guida, non ti stancherai, se Lei ti è propizia, giungerai alla meta”
2. Carissimi Fratelli e Sorelle, noi guardiamo questa stella che quattro secoli fa si è accesa nel cielo di Ozegna e qui si è degnata di posarsi fin a toccare questa zolla di terra resa benedetta dalla Sua presenza.
Sono tanti i santuari che costellano la terra dell’Alto e del Basso Canavese, segno – tutti quanti – dell’amore di un popolo per Colei a cui chiediamo nell’Ave, maris stella: “Monstra te esse matrem”: Mostra che tu sei madre. Ma là dove Maria è apparsa, il santuario – come questo di Ozegna – porta in sé qualcosa di particolare: la presenza speciale di un evento speciale… Può essere famoso nel mondo, o conosciuto solo in una ristretta area, non importa: sorge dove Maria è venuta e ha parlato, e la terra stessa su cui ha posato i Suoi piedi rimane segnata… Lo percepiamo con gioia speciale… qui come a Lourdes, a Fatima, e in altri luoghi… Tra tutti i santuari dedicati a Maria, quelli eretti sui luoghi delle apparizioni ci sono particolarmente cari, ma ci sono cari tutti perché tutti sono luoghi in cui Maria ha effuso il dono delle Sue grazie e tutti custodiscono i segni della riconoscenza filiale: quelli che Nino Costa, nella poesia alla Consolata, chiama i “pòvri quadret dla pòvera galeria… stòrie ‘d maleur, d’afann e dë spavent” e dice: “Sota le vòstre plancie primitive, j’é pì ‘d bon sens che drinta ij lìber gròss; j’é la speransa ch’an dà fòrsa a vive fin ch’i restoma su cost mond balòss”.
3. Ave Maria.
Siamo qui, Madre, a dirti il nostro amore di figli e a rinnovare la consacrazione di tutta la nostra Diocesi al Tuo Cuore Immacolato.
Si consacra a Te il Vescovo e ti affida il suo ministero implorando la grazia di una rinnovata giovinezza nella fedeltà a Gesù Cristo.
Ti affidiamo i preti, i diaconi, i consacrati; sostienili nella fedeltà al Tuo Figlio, nell’impegno della comunione ecclesiale, nello slancio missionario, nel preparare, con la preghiera e nella testimonianza della vita, il terreno favorevole al sorgere di nuove vocazioni sacerdotali e religiose.
Ti affidiamo tutte le nostre comunità: sostienile nell’impegno di crescere nella fede e nell’esercizio della carità; sostieni i laici nel loro compito di testimoniare il Vangelo nella società; gli sposi nella fedeltà al vincolo santo del Matrimonio, i padri e le madri nella loro responsabilità; i figli nel loro cammino di crescita.
Sostieni tutti nell’amore per la vita: aiuta la generosità di chi ha il compito di donarla, e aiuta tutti nel difenderla e custodirla dal suo sorgere al naturale tramonto; benedici l’amore tra l’uomo e la donna, rafforza in ognuno di essi la consapevolezza della propria identità, e del valore irrinunciabile della dimensione materna e di quella paterna.
Rendi tutti noi, preti e laici cristiani, testimoni del Tuo Figlio, con la parola e con la vita.
Ci affidiamo a te, Vergine Madre, Madre Vergine! Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen