Omelia nella festa del SS. Nome di Maria Verolengo, santuario della Madonnina, 12 settembre 2022

12-09-2022

Carissimi Fratelli e Sorelle, Sia lodato Gesù Cristo!

Abbiamo chiesto al Signore, nella preghiera iniziale della S. Messa che “la Beata Vergine Maria ottenga i benefici della misericordia divina a tutti coloro che ricordano con gioia il suo Nome glorioso”.

1. La Misericordia di Dio, il Suo Amore misericordioso, è il  dono della salvezza, la remissione dei nostri peccati e la possibilità di entrare in una comunione con Lui che non è soltanto un pio sentimento religioso, ma la vita di creature umane divenute partecipi della vita stessa di Dio: “figli nel Figlio”, uomini e donne che possono rivolgersi a Dio chiamandolo Padre non per modo di dire, ma realmente; uomini e donne che sono tralci della vite che è Cristo, membra del Suo Corpo, abitati dallo Spirito Santo, l’Amore infinito con cui il Padre e il Figlio eternamente si amano… È quanto il Signore aveva promesso attraverso le voci dei Profeti, quella ad esempio che abbiamo ascoltato nella I Lettura: «Ecco io farò scorrere come un fiume la prosperità; come una madre consola un figlio così io vi consolerò. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore» … 

Tutto questo meraviglioso mistero d’Amore – lo sappiamo – si è compiuto attraverso l’incarnazione, la passione, morte e risurrezione di Gesù… La “vera incarnazione della misericordia divina”, è Lui, Gesù Cristo nostro Salvatore, unico Salvatore dell’umanità. 

In questo consiste fondamentalmente la Misericordia di Dio, ma fa parte della Sua opera misericordiosa anche tutto l’aiuto che Dio continuamente ci dona per disporci ad accogliere il dono, per vivere da redenti, da salvati. Continuamente ci aiuta a prendere coscienza delle nostre infedeltà, della nostra incapacità di aderire al dono della salvezza, e nel Sacramento della Confessione, perdonando i nostri peccati, ci rialza e ci rimette in cammino; nel Sacramento dell’Eucaristia ci nutre; con la Sua Parola ci illumina… 

La Misericordia di Dio è 1 storia d’amore attraverso la quale il Signore ci genera e ci rigenera fino al termine della nostra vita terrena, continuamente ricuperandoci alla vita e sorreggendoci nella nostra fragilità, poiché tutto il mistero della Redenzione è volto a permetterci di godere del Suo amore nella Casa del Cielo, nella beata eternità in cui vedremo Dio faccia a faccia e vivremo per sempre con Lui nella pax e nella gioia che non ha fine. 

2. In quest’opera dell’Amore infinito di Dio, Maria ha 1 posto speciale, incomparabile. 

Creatura umana come noi, per prima è stata redenta perché destinata ad essere la Madre di Dio che si fa Uomo, la Madre di Gesù che è la Misericordia divina; e destinata ad essere la Madre anche nostra, la Madre della Misericordia lungo il nostro cammino terreno, alla quale diciamo, nella semplicità della preghiera: “prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”. 

Concepita in modo del tutto naturale nel grembo di sua madre, come è di ogni nuova creatura umana, Dio la preservò, fin da quel primo istante, dal peccato originale che misteriosamente a tutti si trasmette.

Il Concepimento immacolato di Maria dà l’inizio ad una storia nuova: Maria è il primo bagliore, l’alba del tempo nuovo, l’aurora d nuova storia. La Redenzione che Gesù avrebbe operato produsse in Lei, anticipatamente, i suoi effetti. Mistero di incomparabile bellezza che le insidie di Satana e i suoi continui tentativi di seminare tragedie nella storia, non riescono a infrangere! 

Non potendo nulla contro il Creatore, Satana tenta di spezzare la comunione delle creature con Dio, illudendole, come aveva fatto all’inizio, di poter diventare grandi in opposizione a Dio anziché nell’obbedienza amorosa e nella comunione con Lui…

Sul nostro orizzonte però risplende Gesù Cristo il Vincitore, e con lui la prima dei redenti, Maria Immacolata, come segno di sicura speranza e di consolazione, «colei –scrive san Giovanni Paolo II nella “Dives in Misericordia” – che, in modo particolare ed eccezionale – come nessun altro – ha sperimentato la misericordia e al tempo stesso, sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore, la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina… Nessuno ha sperimentato, al pari di lei, il mistero della croce. Nessuno, al pari di lei, ha accolto la dimensione della redenzione che ebbe attuazione sul Calvario mediante la morte del Figlio di Dio e suo, insieme al sacrificio del suo cuore di madre, insieme al suo definitivo “eccomi”. Maria è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina, poiché ne sa il prezzo». 

E, citando il Concilio Vaticano II, san Giovanni Paolo conclude: «Questa maternità di Maria perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell’annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata».

Carissimi Fratelli e Sorelle, meditando su questa meravigliosa storia che è in atto, noi diciamo al Signore, con Maria, il canto della nostra gioia e la consapevolezza del nostro bisogno di essere soccorsi…: il Magnificat risuonato oggi nel S. Vangelo: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva» … 

Grandezza e povertà…: la grandezza di Dio che si china su di noi e ci innalza, e la nostra povertà di creature che viene colmata del dono di Dio.

Camminiamo in questa luce, alla lux di questo stupendo, straordinario mistero che è il cristianesimo! Viviamo la nostra fede cristiana!

Sia lodato Gesù Cristo!