Omelia della S. Messa nella Domenica III di Pasqua Ivrea, Cattedrale, 26 Aprile 2020

26-04-2020

Sia lodato Gesù Cristo!

1. «Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito» ci fa chiedere oggi la Chiesa nella preghiera iniziale della santa Messa. Siamo in quello che i Santi Padri chiamavano il «laetissimum spatium»: i 50 giorni di festa, fino a Pentecoste, durante i quali, come i discepoli di Gesù dopo la Risurrezione, la Chiesa, «conversatur» con il Signore Risorto: sta con Lui, si intrattiene con il suo Signore e scopre le profondità e le ricchezze del mistero pasquale.

L’esultanza di questi giorni, che la preghiera chiede al Signore di donarci, è la gioia della Pasqua: la specialissima gioia che nasce dalla vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, i cui effetti permangono nella storia, dentro le vicende della nostra vita, nel chiaroscuro che caratterizza l’esistenza umana, la quale conosce momenti oscuri, giornate di fatica e di sofferenza (come anche queste che stiamo vivendo), ma nei quali – se gli occhi della fede si aprono – non manca la luce: una luce che non viene da noi, ma dalla Presenza di Cristo: come in tante tele di Caravaggio e persino in questa immagine, a me è m cara fin da quand’ero bambino, dipinta dal pittore torinese Mario Caffaro-Rore…

La luce viene da Cristo, dal Suo Cuore che è l’Amore infinito fatto Uomo per la redenzione dell’uomo… «Voi sapete – abbiamo ascoltato dall’apostolo Pietro nella II lettura – che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vana condotta, ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia».

Il Salvatore della nostra vita è con noi, come era con i due discepoli che scendevano da Gerusalemme a Emmaus: conversavano tra di loro col volto triste: «speravamo» dicono a Gesù che

si avvicinò e camminava con loro… E’ triste il volto di chi non lo riconosce, diventa gioioso nel momento in cui si scopre che è Lui!

C’è una bellissima preghiera di offerta della giornata, che ci fa fare memoria della vera soluzione dei problemi: «Riconosco, Signore, che tutto da te viene, tutto è grazia, gratuitamente dato, misterioso, che non posso decifrare, ma che accetto secondo le circostanze di tutti i giorni, e te lo offro: tutte le mattine te lo offro, e cento volte al giorno te lo offro, se tu hai la bontà di farmelo ricordare».

2. Sulla soglia d mese di maggio, carissimi, mi soffermiamo sul S. Rosario che nella pietà del popolo cristiano caratterizza in particolare questo mese, come quello di Ottobre.

Nel Rosario “contempliamo i misteri”, cioè facciamo memoria dei principali fatti della vita di Gesù… Questo è il suo valore più grande: ci aiuta a ricordare – a rimettere al centro del nostro cuore – quei Fatti che sono parte anche della nostra storia personale, dal momento che, col Battesimo, siamo ststi innestati su Gesù Cristo ed Egli vive in noi e noi in Lui…

L’esperienza ci dice però che, recitando il Rosario, talvolta o spesso i pensieri dell’esistenza quotidiana, le persone che portiamo in cuore ci balzano alla mente; e noi ci chiediamo se valga la pena continuare questa preghiera… Sì! Davvero ne vale la pena, poiché essenziale, più che la nostra attenzione mentale, è l’aggancio del cuore a ciò che stiamo contemplando… E mentre pensieri e preoccupazioni si agganciano alle parole delle nostre labbra, noi, contemplando con Maria quel mistero, possiamo dire: sì, Signore, è vero che questa persona mi viene alla mente, che questa vicenda mi turba, ma Tu …(e di mistero in mistero i fatti della vita di Cristo si susseguono…) Tu, per la nostra salvezza, sei diventato Uomo nel grembo di Maria, Tu sei nato a Betlemme per condividere la nostra vita, Tu sei salito al Calvario portando la croce, Tu sei risorto per darci una vita nuova, Tu hai effuso su di noi lo Spirito Santo-Amore per non lasciarci soli, Tu hai fatto risorgere la carne di Maria e farai risorgere la nostra…

Che meravigliosa preghiera si sviluppa allora… Noi riaffermiamo la nostra storia, la nostra vera storia, i fatti che sono dentro la nostra vita, presenti più di quelli che stiamo vivendo e che ci paiono il tutto della nostra esistenza…!

“O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza, negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più”.

Buon mese di maggio, carissimi Fratelli e Sorelle!

Sia lodato Gesù Cristo!