Omelia nella Veglia Pasquale. 12 Marzo 2020

11-04-2020

Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!

In questa notte santa in cui il Signore Gesù è risorto da morte, tutta la prima parte della Celebrazione – pur ridotta nei gesti e nei segni, come ci ha indicato la Sede Apostolica in ragione della difficile situazione che stiamo vivendo – ci richiama alla novità.

All’inizio della Veglia, sul sagrato, non è stato acceso il fuoco, ma arde davanti a noi il Cero Pasquale, che porta incisa la data di quest’anno 2020, umile espressione del fatto che Cristo Risorto è Signore di tutti i tempi e che a Lui appartiene anche questo nostro tempo difficile.

Non c’è stata la benedizione dell’Acqua battesimale, ma con la rinnovazione delle Promesse del Battesimo abbiamo detto al Signore la nostra volontà di vivere questo immenso dono.

E fra poco il pane ed il vino, frutto della terra e del nostro lavoro, delle fatiche e delle gioie di ogni giorno, diventeranno il Corpo ed il Sangue di Cristo: la Sua reale presenza.

Noi siamo qui davanti a Lui, con Lui, come gli uomini e le donne che l’hanno incontrato duemila anni fa, hanno sentito di doverGli consegnare tutta la loro vita, perché  la loro vita, dopo averlo incontrato, non aveva più senso senza di Lui! Uomini e donne che la vita la conoscevano, l’avevano vissuta: alcuni una vita sbagliata, altri una vita più normale; erano giovani e adulti, pubblici peccatori e brava gente; semplici e potenti…  e tutti, tutti allo stesso modo, sperimentavano che quell’uomo, con le sue parole e con la sua amicizia, ricostruiva la loro vita, rivelava il senso di tutto; sperimentavano che l’esistenza, senza di Lui, era vuota!

Poi l’hanno visto morire, appeso ad una croce… E si erano ritirati tristi, delusi… Tutto sembrava finito.

Fratelli e  Sorelle, noi, questa sera, siamo qui la continuazione della storia vissuta da quegli uomini e donne; provati anche noi da tante situazioni difficili della vita, con un insopprimibile bisogno di novità. Con il bisogno di essere colmati da qualcosa che sta oltre la terra, oltre i rapporti umani, oltre le stesse soddisfazioni che talvolta l’esistenza ci dona… E siamo qui perché sappiamo che Colui che ci può colmare di Novità c’è!

Il mistero continua ad essere mistero, ma la voce della Chiesa che da duemila anni canta: “E’ risorto! E’ vivo! E’ qui!”, questa voce della Chiesa ci accompagna a toccare il mistero, ci fa ascoltare la voce di Lui che dice: “Vieni e seguimi. Io sono la via, la verità e la vita”: non avere paura della tua fragilità, io sono la tua forza; non temere il buio, io sono la luce; e se la vita si accanisce contro i desideri del tuo cuore, non abbatterti, io sono più grande del tuo cuore, io ho sconfitto la morte!

Siamo qui per dirGli il nostro sì, per far festa non perché siamo degli illusi, ma perché siamo dei credenti: credenti in Lui, nella Sua presenza tra noi, nel Suo amore che ci avvolge; nel fatto che il Mistero ha un volto, il Suo, quello del Crocifisso-Risorto in cui tutta la nostra vita è accolta e il nostro destino è un destino di gioia eterna nella comunione con Dio da Cui tutto è stato creato!

Buona Pasqua, Fratelli e Sorelle!

Sia lodato Gesù Cristo!