Messaggio alla Diocesi per l’inizio dell’Anno Santo

Ivrea, Domenica I di Avvento 2015

l’Anno Santo sta per iniziare. L’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine, la Porta Santa della misericordia si aprirà a Roma; e la domenica 13 da noi, come in tutte le diocesi.

La Lettera pastorale di quest’anno è tutta incentrata su questo “evento straordinario” da vivere nell’ordinario cammino delle nostre comunità. «Un Anno Santo straordinario per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi» (Misericordiae Vultus, 25) scrive infatti Papa Francesco nella Bolla di Indizione; ed aggiunge: «Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia», ma «ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti» (M.V. 3).

Prossimamente, in relazione ai Tempi dell’Anno liturgico e alle circostanze, sarà esplicitato quanto la Lettera pastorale, in alcuni passaggi, già ha indicato.

Sulla soglia del Giubileo ripeto a tutti, Sacerdoti, Diaconi, Religiosi e Laici, l’invito a rinnovare la nostra fede, la piena adesione a Gesù Cristo nei pensieri, nelle scelte, nei comportamenti; ad accogliere senza timidezze «tutto ciò che da Lui ci viene», poiché è Lui la Misericordia di Dio e da Lui trae consistenza e verità la misericordia che siamo chiamati a vivere.

Il più grande bisogno del Canavese, dell’Italia, dell’Europa – mi limito a citare le nostre terre – è questo. Ed il nostro compito è la testimonianza di una rinnovata fedeltà a Cristo nella concretezza dell’esistenza, il coraggio di essere e mostrarci cristiani nel modo di pensare e di vivere.

«Nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani» (M.V.12) viviamo il Giubileo come tempo di vera conversione in cui accogliere l’amore di Cristo crocifisso e risorto per la nostra salvezza.

La sorgente c’è! Non tardiamo ad attingervi. «Ille fidelis»: la sua fedeltà non viene meno! Invoco su di voi e su di me la Benedizione del Signore per le mani di Maria e dei nostri Santi.

† Edoardo, Vescovo

03-12-2015