Ivrea, 10 settembre 2025
All’inizio di questo nuovo anno scolastico desidero far giungere a tutti voi – dirigenti, insegnanti, personale scolastico, studenti e famiglie – il mio cordiale saluto e il mio paterno augurio.
La scuola è luogo prezioso in cui si coltivano non soltanto conoscenze e competenze, ma anche la crescita armoniosa della persona, nella sua dignità e vocazione profonda. È un compito grande, che chiede impegno, dedizione e responsabilità: per questo desidero esprimere la mia viva gratitudine a voi insegnanti, a tutto il personale educativo e amministrativo, che con fatica spesso nascosta e con spirito di servizio sostenete quotidianamente la missione di educare. Voi siete seminatori di futuro.
Un pensiero speciale va a voi, cari studenti: siete al centro della scuola, siete la speranza viva della società. Coltivate con impegno lo studio, non come un peso, ma come un dono che vi apre al mondo, vi rende liberi e capaci di costruire un domani di pace, giustizia e fraternità. Non abbiate paura della fatica: il cammino serio e costante porta sempre frutti buoni.
Il mio incoraggiamento va anche a tutti gli altri lavoratori che, in vari ruoli, contribuiscono al buon funzionamento delle nostre scuole, perché il vostro servizio è anch’esso parte essenziale di questo cammino educativo.
Desidero inoltre sottolineare il valore insostituibile delle scuole di ispirazione cattolica, che portano avanti con passione e fedeltà una missione educativa radicata nel Vangelo e attenta alla persona nella sua integralità. Esse arricchiscono il panorama educativo e rappresentano una risorsa preziosa per tutta la società. In questo momento non posso dimenticare il delicato passaggio vissuto dall’Istituto SS Annunziata di Rivarolo. Speriamo si possa assicurare quanto prima agli studenti e alle loro famiglie un percorso didattico, nonché di crescita umana e spirituale, come tutti auspichiamo.
All’inizio di questo nuovo anno scolastico voglio ricordare le parole per me molto utili ed illuminanti che Papa Benedetto XVI consegnò alla Diocesi e alla Città di Roma nel 2008 nella lettera “Siamo qui riuniti… – Un’educazione condivisa”. Il Papa ci ricordava che l’educazione non è compito di pochi, ma responsabilità comune di tutta la società. Egli sottolineava come l’educazione non riguardi soltanto la trasmissione del sapere, ma la formazione integrale della persona, che ha bisogno di verità, di valori e di riferimenti solidi per crescere. Papa Benedetto scriveva anche di una vera e propria “emergenza educativa”, perché oggi, come nell’ormai “lontano” 2008, i giovani sono spesso lasciati soli davanti a modelli contraddittori, senza adulti credibili pronti ad accompagnarli. Per questo richiamava famiglie, scuole, comunità cristiane e istituzioni a collaborare attivamente: nessuno può educare da solo, ma insieme si può generare un ambiente in cui i ragazzi imparino a vivere con libertà e responsabilità. Il suo messaggio rimane di grande attualità: educare è un’arte difficile, ma anche una vocazione alta e decisiva per il futuro della società. È un compito che chiede fiducia, coraggio e una rete di corresponsabilità.
La Chiesa, madre e maestra, guarda con attenzione e vicinanza al mondo della scuola. Ne condivide fatiche e speranze, consapevole che nell’educazione si gioca il futuro delle nuove generazioni e della società stessa. Sappiate che non siete soli: la comunità cristiana della nostra diocesi vi accompagna con la preghiera e con la sua presenza discreta ma fortemente solidale.
Il Signore benedica il vostro lavoro e il vostro impegno. Maria, Sede della Sapienza, vegli su ciascuno di voi e renda fecondo questo nuovo anno scolastico.
+ Daniele Salera
Vescovo di Ivrea

