Terra Santa, “quinto Vangelo” è stato detto: la terra che Dio ha scelto per compiere il mistero della nostra salvezza! La Parola di Dio che ogni giorno la Liturgia proclama ci richiama questi luoghi: la Galilea, con Nazareth, Cana, Cafarnao, Betzaida, Magdala, con il lago di Tiberiade e le sue colline; la Decapoli, la Samaria; la Giudea, con Gerusalemme, Betlemme, Gerico…
Gesù vi ha impresso tracce indelebili, che invasioni, guerre e distruzioni non hanno potuto cancellare. Lì, tutto ci parla di Lui. Lo troviamo ad attenderci ovunque noi siamo, ovunque viviamo il nostro rapporto di comunione con Lui, certamente; ma in quei luoghi, tanto cari ai discepoli di tutti i tempi, tutto assume una valenza particolare.
La Terra Santa, però, non è fatta solo di pietre e di luoghi. Ci sono dei nostri fratelli di fede che là vivono… E pensare alla Terra Santa significa pensare anche ad essi, alla loro situazione sempre difficile, precaria da tanti punti di vista, e oggi, a causa della epidemia, particolarmente provata anche dalla completa cessazione dei Pellegrinaggi che sostenevano, con il lavoro da essi prodotto, la vita di tante famiglie.
Sono questi nostri fratelli, le loro comunità, a far sì che, quando andiamo pellegrini in Terra Santa, non ci troviamo solo di fronte a monumenti. Essi sono la Chiesa vivente in quella terra! E sono là, per così dire, anche a nome nostro!
La Colletta pro Terra Sancta che ogni anno si fa il Venerdì Santo e nel Tempo pasquale nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi Santi; ed è la fonte principale per il sostentamento della vita di chi là vive.
San Paolo VI con l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo diede una spinta decisiva in favore del sostegno che – attraverso tante attività di solidarietà, attraverso il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali – permette il permanere della presenza cristiana nella terra delle origini cristiane.
Non dimentichiamo questi fratelli!
Ho scritto ai Sacerdoti che, dove la Collecta pro Terra Sancta – richiesta dalla Sede Apostolica – non si fosse già fatta il Venerdì Santo, può essere collocata nella domenica III di Pasqua, 18 aprile.
Confido nella generosità di tutti.
Il nostro dono per la Terra Santa
† Edoardo, vescovo