E’ ormai ufficiale: domenica 13 ottobre, a Roma, il Santo Padre canonizzerà il beato cardinale John Henry Newman, dell’Oratorio di S. Filippo Neri. Mi è tornato alla mente quanto scrisse The Times già il 12 agosto 1890, il giorno dopo la morte del Cardinale: “Di una cosa possiamo essere certi: che il ricordo di questa pura e nobile vita durerà e che egli sarà santificato nella memoria della gente pia di molte confessioni in Inghilterra. Se Roma lo canonizzi o no, il santo che è in lui sopravvivrà”.
E mi è tornato alla mente quel che Newman rispose quando sentì dire che lo avrebbero chiamato santo: “Non sono portato a fare il santo… Mi basta lucidare le scarpe ai santi, se san Filippo in cielo avesse bisogno di lucido da scarpe”. Lungo tutta la sua vita, come tutti gli autentici santi, pensò di essere ben lontano dall’esserlo.
Il suo impegno, in realtà, fin dall’età di 15 anni, nel 1816, il tempo della sua “prima conversione”, fu vissuto alla luce di quanto aveva letto ed accolto come motto della sua esistenza: “La santità piuttosto che la pace”: cercò, da quel momento, di svelare ogni tipo di pace falsa, di seguire la verità in modo incondizionato e di condurre una vita improntata al Vangelo. Diceva a Cristo, in una delle sue belle preghiere: “Resta con me, dolce Gesù, e allora incomincerò a risplendere come tu risplendi: a risplendere così da essere luce per gli altri. La luce, Gesù, verrà tutta da te. Nessun raggio partirà da me, né io vi avrò merito alcuno: sarai tu che risplenderai sugli altri per mezzo mio. Lascia che io ti glorifichi nel modo che tu preferisci, risplendendo così su tutti coloro che mi circondano! Dà la tua luce anche a loro come a me; accendili di te, attraverso me. Insegnami a mostrare la tua gloria, la tua verità, la tua volontà. Fa’ sì che io ti predichi senza predicare, non con le parole ma con l’esempio, con la carica vitale che attira, con la simpatica influenza dell’azione; per la mia somiglianza con i tuoi Santi, e con la evidente pienezza d’amore che il mio cuore riceve da te. Amen” (Meditations and Devotions).
Riconobbero più volte la santità di Newman anche gli ultimi Pontefici che sottolinearono pure la sua rilevanza profetica per la nostra epoca. Ultimo in ordine di tempo, Papa Francesco, il quale nella “Evangelii gaudium” cita Newman a proposito della attuale situazione: “E’evidente che in alcuni luoghi si è prodotta una “desertificazione” spirituale, frutto del progetto di società che vogliono costruirsi senza Dio o che distruggono le loro radici cristiane. Il mondo cristiano sta diventando sterile, e si esaurisce, come una terra super-sfruttata che si trasforma in sabbia”. Nel 1963, in occasione della beatificazione del p. Domenico Barberi, che aveva accolto Newman nella Chiesa cattolica, san Paolo VI disse: “Guidato solo dall’amore alla verità e dalla fedeltà a Cristo, Newman ha tracciato un cammino, il più impegnativo, ma anche il più grande, il più significativo, il più risolutivo che il pensiero umano ha mai intrapreso durante il secolo scorso, anzi si potrebbe dire durante il tempo moderno, per arrivare alla pienezza della sapienza e della pace”. E san Giovanni Paolo II, in una lettera del 1979, scrisse: “Newman, con visione quasi profetica, era convinto che egli stava lavorando e soffrendo per la difesa e la promozione della causa della religione e della Chiesa non solo nel periodo a lui contemporaneo ma anche per quello futuro. La sua influenza ispiratrice di grande maestro della fede e di guida spirituale viene percepita sempre più chiaramente proprio nei nostri giorni”.
Benedetto XVI, parlando ai vescovi di Inghilterra e Galles, ha sottolineato: “Newman ci ha lasciato un esempio eccezionale di fedeltà alla verità rivelata, seguendo quella kindly light ovunque essa lo conducesse, anche a un considerevole costo personale. Grandi scrittori e comunicatori della sua statura e della sua integrità sono necessari nella Chiesa oggi e spero che la devozione a lui ispirerà molti a seguirne le orme. Giustamente è stata prestata molta attenzione all’attività accademica e ai molti scritti di Newman, ma è importante ricordare che egli si considerava soprattutto un sacerdote. […] Vi esorto a far presente ai vostri sacerdoti il suo esempio di impegno nella preghiera, di sensibilità pastorale per le necessità del suo gregge, di passione per la predicazione del Vangelo”.
† Edoardo, vescovo