Quaresima di Fraternita 3

Maria ci guida alla santità “Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione”

IVREA – Ospitiamo questa settimana un contributo di Suor Petra Urietti, missionaria canavesana che i lettori del Risveglio già ben conoscono. Suor Petra appartiene alla Congregazione delle Suore di San Giuseppe, uno dei rami del grande albero che ha avuto inizio in Francia alla metà del 1600. In un tempo in cui la donna consacrata era ritenuta tale dalla Chiesa e dalla società solo in clausura, un gesuita, Jean-Pierre Médaille, ha creduto nella possibilità per la donna di consacrarsi a Dio rimanendo nel mondo e mettendosi al servizio dei più poveri, per aiutare le persone del loro tempo a ritrovare la strada evangelica della comunione e della pace, mediante la testimonianza della loro vita fraterna e delle loro opere. Il loro progetto di vita ebbe inizio il 15 ottobre 1650 a Le Puy-en Velay, in Francia, e Padre Médaille lo chiamò Piccolo Disegno. Sull’esempio della prima comunità se ne sono formate tante altre, tutte animate dallo stesso desiderio di Gesù di costruire relazioni di comunione tra le persone, perché “tutti siano uno”. Oggi le suore di San Giuseppe sono circa 15.000, presenti in tutti i continenti. Esse formano una grande famiglia internazionale, nutrita della stessa linfa delle origini. Anche per il laico del Piccolo Disegno, la cosa fondamentale è vivere il proprio battesimo. Il Piccolo Disegno non lega a nessun ambito di azione, ma spinge ad avere orizzonti vasti, un’anima grande, una sete profonda di abbracciare in tutto e ovunque, ciò che capiremo essere più gradito a Dio, per il bene del “caro prossimo”, ma sempre scegliendo le categorie del piccolo e del semplice.

Carissime Sorelle e carissimi Laici del Piccolo Disegno, un abbraccio a tutti e a ciascuno! La Quaresima quest’anno è iniziata il giorno prima della festa della Madonna di Lourdes: penso sia una vera grazia. Lei, la Madre invocata da tanti malati nel corpo e nello spirito, può essere la “persona più giusta” per accompagnarci in questo cammino di quaranta giorni verso la Santa Pasqua, perché Lei, più di chiunque altro, conosce bene sia la gravità sia il motivo delle nostre paralisi, delle nostre sordità, delle nostre cecità, delle nostre ferite, delle nostre anemie spirituali. A Lei, senza timore o vergogna, possiamo presentare tutte le nostre fragilità o durezze, tutte le nostre rigidità o pigrizie, tutte le nostre lamentele o pretese, tutte le nostre cadute e ricadute: Lei conosce e accoglie sia quelle personali, sia quelle comunitarie o familiari e Lei può aiutarci a guardarle in faccia con coraggio per trovare una via di guarigione.

Lei è la Madre Santa che desidera che i Suoi figli diventino santi! Il Magnificat, che Maria ha cantato dopo un viaggio fatto correndo e prima di cominciare un servizio d’amore nella casa di Sua cugina Elisabetta, può diventare per noi un’ottima guida per un profondo esame di coscienza e per un rilancio sia nel cammino della conversione al grazie sia nel cammino di conversione alla fiducia nella Misericordia di Dio operante nella nostra vita: con Lei, senza false scuse, possiamo rivedere il percorso compiuto su queste due piste e possiamo riappropriarcene con forza per proseguire con entusiasmo sulla via della nostra chiamata. Il Magnificat è un inno che ci deve accompagnare ogni giorno, sette giorni su sette; è un inno di profonda contemplazione e azione e può veramente spalancarci la strada verso la Piscina che sana, rinvigorisce, rinnova: la Piscina del Cuore di Cristo che in ogni Santa Messa si apre per far sgorgare il Sangue Redentore che lava i peccati del mondo, che dona al mondo la Pace.

Chiediamo a Maria, Madre dell’Eucarestia, di essere Lei ad accompagnarci ogni giorno alla Tavola del Pane di Vita: è troppo grande questo Miracolo d’Amore per potervi accedere da soli! In questo anno decennale della nascita dell’Istituto verranno proposti degli incontri di approfondimento del mistero eucaristico: Padre Médaille ha intuito la nostra storia e il nostro mandato contemplando Gesù Eucarestia e quindi sentiamo il bisogno di formarci a questa “scuola” che parte non dall’alto, ma da dentro. A questa “scuola” la nostra fede, la nostra speranza e la nostra carità cresceranno e ci permetteranno di entrare nel vero cammino di dialogo (con Dio, tra noi e con il caro prossimo) per la cura della casa comune, là dove, insieme, consacrate e laici, potremo testimoniare il Vangelo secondo il Piccolo Disegno. Dato che chiunque può contare i semi in una mela, ma nessuno può contare le mele in un seme, con grande zelo, con affettuosa generosità verso la realtà in cui viviamo, cerchiamo di seminare in riva a tutti i ruscelli del nostro quotidiano opere buone (le opere di misericordia): porteranno frutti di bene oltre ogni nostro calcolo nell’esistenza del caro prossimo e nella nostra stessa esistenza. A conclusione del Messaggio per la Quaresima 2016, Papa Francesco scrive: “Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a Lei donata gratuitamente (Lc 1,48), ha riconosciuto la propria piccolezza riconoscendosi come l’umile serva del Signore (Lc 1,38)”. Amen! Così sia!

suor petra