Omelia nella S. Messa – Bari, Basilica di S. Nicola, 7 Maggio 2019

07-05-2019

Sia lodato Gesù Cristo!

Carissimi Padri, carissimi Fratelli e Sorelle,

1. anche quest’anno, per vostro fraterno invito, con gioia torno a Bari per partecipare ai festeggiamenti del grande san Nicola, ponte prezioso tra i cristiani d’Oriente e d’Occidente, al quale le due Chiese rivolgono esultanti preghiere: “Straordinario adoratore di Cristo – gli canta l’Oriente – che stilli in tutto il mondo il prezioso miro della grazia e un mare inesauribile di miracoli, gioisci, sommo taumaturgo, tralcio della virtuosa vite di Cristo, miro del profumo di Cristo; gioisci, poiché per mezzo tuo è portata la gioia. Vedendo scorrere il tuo miro, ci illuminiamo nelle anime e nei corpi; riversando la grazia di Dio come acqua miracolosa, sazia quelli che a Dio cantano: Alleluia! A Nicea, assieme ai santi padri, sei stato difensore della confessione della vera fede: gioisci, modello degli agnelli e dei pastori; gioisci, perché per mezzo tuo possiamo attingere all’infinita misericordia di Dio”. E da altre sponde del Mediterraneo – “lago di Tiberiade allargato” come lo chiamava il ven. Giorgio La Pira – alla preghiera d’Oriente fa eco quella latina, anche con la bella sequenza, cara ai Baresi, che risuonerà alla fine della S. Messa:“Si quaeris miracula… Se chiedi miracoli, i ciechi vedono, gli storpi camminano e sudano manna le ossa di Nicola. Cessano i pericoli si placano le tempeste, dicono i naviganti. Tu, o terra prediletta, le sacre ossa avute in pegno per tutti i popoli custodisci, che da lontano a te vengono, o felice Bari. Siano tutti liberati dai pericoli della vita, dalle guerre, dalla fame, o glorioso san Nicola, grande padre”.

2. Questo “straordinario adoratore di Cristo, miro del profumo di Cristo”, “grande padre” mi sembra di poterlo vedere oggi, come in filigrana, nella figura di Stefano, il primo dei cristiani che non ha trattenuto per sé la sua vita, ma l’ha donata totalmente a Cristo nell’esercizio della carità e nel martirio cruento, e che ha potuto dire, “fissando il cielo”: “Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio”. E’ a Lui, al Signore Gesù, che i nostri santi hanno guardato in vita e che ora contemplano nella Casa del Cielo. «In essi e con essi – diceva il b. Charles de Foucauld – noi contempliamo Colui la cui contemplazione ha riempito la loro vita», e san Francesco di Sales affermava: «Tra il Vangelo e le vite dei santi non passa maggior differenza di quella che passa tra una musica scritta e una musica cantata». Il Signore Gesù è il certissimo punto di riferimento per ogni discepolo, è “quanto di più caro noi abbiamo nel cristianesimo… poiché noi sappiamo che in lui abita tutta la pienezza della divinità”, come scriveva il russo ortodosso Vladimir Solov’ev, mettendo queste parole sulla bocca dello starets Giovanni. Questa sera nel S. Vangelo sono risuonate le Sue parole: “Il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero, colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!”. La missione del cristiano – lo hanno compreso bene i nostri santi, e san Nicola qui, davanti a noi, ne è una splendente testimonianza – è annunciare Cristo, che è la nostra vita, resa nuova non dai nostri sforzi, ma dalla Grazia che Egli ci dona: la Grazia con cui Egli completa e realizza il nostro impegno di fedeltà alla novità che Egli ha portato, come dice l’antico Padre Ireneo, vescovo di Lione, ma proveniente dall’Oriente, dove fu discepolo di san Policarpo di Smirne, il quale, a sua volta, fu discepolo dell’apostolo Giovanni.

3. Nell’imminenza dell’importante Incontro organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana su “Mediterraneo, frontiera di pace”, che nel febbraio prossimo si terrà qui a Bari, la quale si conferma, grazie al prezioso deposito delle Ossa di Nicola, ponte fra le nazioni, il nostro santo lo contempliamo come “santo mediterraneo”, promotore di pace tra i popoli. Questa missione egli la esercitò – non dobbiamo dimenticarlo – proprio grazie la sua totale appartenenza a Cristo. Nicola non parlò di pace; fece, operò la pace: trasmise, attraverso le scelte forti della sua vita, la pace che accolse da Cristo come dono del Signore a chi lo ama e lo segue: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”! Il vostro Ecc.mo Arcivescovo, carissimi, riporta nel suo libro Colligite Fragmenta quanto disse san Giovanni Paolo II nella sua visita alla città di Bari, nel 1984, parlando in questa antica Basilica ricca di storia e di fede: “La Puglia per ragioni non solo geografiche, ma anche storiche si caratterizza per la sua spiccata vocazione ecumenica. La città di Bari, in modo particolare, per la presenza delle spoglie di San Nicola, vescovo di Myra, è sempre stata considerata un punto di incontro tra la tradizione bizantina e quella latina. Qui sta l’origine della vocazione ecumenica della Chiesa di Puglia. Malgrado le ombre inevitabili della storia, è stata sempre viva, in queste terre, la percezione del carattere complementare delle due tradizioni e quindi l’urgenza del loro incontro”. “San Nicola – si legge ancora nel libro citato – è un santo che travalica i confini del confessionalismo. I pellegrinaggi ortodossi diretti a venerare le sue reliquie sono ormai quotidiani… E’ come se a livello di fede popolare l’unità della Chiesa sia già in atto. Si può parlare di Ecumenismo della Santità”. E’ questo, carissimi Fratelli e Sorelle, il vero cammino ecumenico! Nella misura in cui cresciamo nella santità aderendo a Cristo Salvatore dell’uomo, cresce in noi la comunione con i fratelli e la pace di Cristo si diffonde sulla terra, pur in mezzo alle tante difficoltà costituite dai nostri limiti e dai nostri peccati. Il sangue di Stefano, versato nel martirio cruento, come il sangue dei tanti e tanti, tantissimi Martiri cristiani del nostro tempo – qui li ricordiamo con immenso affetto – si intreccia al sangue dei credenti in Cristo che giorno per giorno è versato a stille nel cammino di conversione, di carità, di donazione.

San Nicola presenti al Signore della vita questo sangue e la pace vera si diffonda sulla terra!

Buona festa, buon cammino!

Sia lodato Gesù Cristo!