Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!
1. La festa del S. Patrono di una comunità è festa di famiglia, e della Famiglia continuano a far parte anche coloro che già sono andati alla Casa del Padre, meta del nostro cammino di battezzati che vivono il S. Battesimo e gli impegni che da esso derivano.
Oggi, dunque, è un bisogno del nostro cuore ricordare il caro don Pierfranco, vostro Pastore per tanti anni, chiamato a Sé dal Signore nella triste situazione prodotta dal Coronavirus… Il suo ricordo riempie di nostalgia il nostro cuore, ma come credenti ci uniamo nella preghiera per lui e gli chiediamo di aiutarci a far tesoro di quanto da lui abbiamo ricevuto e custodiamo come tesoro prezioso: la sua fede, il suo amore per il Signore, la sua generosità nel donarsi, la sua rettitudine di coscienza, il forte senso dell’amicizia che attinge alla amicizia di Gesù per noi.
2. Nella Chiesa i Pastori cambiano. Ma non ci sono interruzioni; ci sono successioni. La Chiesa è Apostolica e “Apostolica” significa che a capo di essa il Signore – il Pastore grande! – ha posto gli Apostoli, ed essi, attraverso i loro successori – i Vescovi, con la collaborazione dei Sacerdoti, insieme ai diaconi – ne continuano l’opera.
La festa di famiglia, allora, è l’occasione che ho scelto per annunciarvi ufficialmente la nomina del vostro nuovo Parroco.
So che i “social”, al solito interessati al pettegolezzo più che alla comunicazione, ne hanno già chiacchierato. Annunciandovi oggi la nomina del can. Stefano Teisa a vostro nuovo Parroco, io lo faccio nel giusto contesto e con altro scopo: lo faccio ringraziando pubblicamente don Stefano per aver accettato con generosità di aumentare i suoi impegni unendo il servizio della vostra comunità a quello che continuerà a svolgere nelle Parrocchie di Lombardore e di Feletto; e ringraziando di cuore anche P. Bruno, OMI, per la collaborazione che fornirà al nuovo Parroco.
In questi tempi di scarsità numerica di Sacerdoti, è inevitabile che la cura di una Parrocchia vacante venga assegnata a chi già è impegnato in altre. Questo, certamente, comporta qualche difficoltà, ma intelligenza e maturità, anziché dare spazio a lamenti, devono farci scorgere delle opportunità. E’ così che da persone mature si affronta la vita!
Il nuovo incarico assunto da don Stefano al vostro servizio sia per voi – come per i fedeli di numerose altre Parrocchie – motivo di crescita nella fraternità e nella collaborazione indispensabile tra comunità parrocchiali affidate al medesimo Parroco; sia motivo di rinnovata fedeltà al Signore e di più intensa vita spirituale. I Sacerdoti – lo sappiamo – non scendono dal Cielo; dal Cielo scende la chiamata di Dio, ma la risposta di chi è chiamato matura dentro a comunità cristiane impegnate a vivere consapevolmente la fede e la vita di fede.
3. Per questo guardiamo oggi a san Giovanni Battista a cui i vostri padri hanno affidato la protezione del Paese e con il quale si sono impegnati a stringere un rapporto che comporta anche il proposito di seguire i suoi esempi.
Abbiamo pregato poco fa: «O Padre, che hai mandato san Giovanni Batista a preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, allieta la tua Chiesa con l’abbondanza dei doni dello Spirito, e guidala sulla via della salvezza e della pace».
Tutta la vita del Battista fu spesa nel compiere la missione che il Signore gli aveva affidata per portare a Cristo Salvatore gli uomini e le donne del suo tempo…
La sua nascita fu annunciata a suo padre, Zaccaria, dall’angelo che indicò anche il nome del bambino: Giovanni – “Dio fa grazia”. E incontrò Gesù mentre entrambi ancora erano nel grembo delle loro madri.
E’ «il più grande tra i nati di donna» dirà Gesù; è «l’amico dello sposo», «voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»… Giovanni «predicò un battesimo di conversione per il perdono dei peccati»; annunciò Colui a cui non si sentì degno neppure «di sciogliere i legacci dei sandali»; e lo indicò presente nel mondo quando Gesù venne a farsi da lui battezzare. Concluse la sua vita testimoniando fino alla fine la Verità.
Erode Antipa aveva preso in sposa la moglie di suo fratello. Giovanni lo condannava apertamente: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello»; fu imprigionato e fatto decapitare… Fu l’ultimo dei Profeti dell’Antico Testamento e già partecipe del Nuovo, martire per la fedeltà a Dio e alla coscienza che non può cedere alle debolezze, alle convenienze, agli egoistici tornaconti personali…
La coscienza – scriveva infatti san John Henry Newman – «ha diritti perché ha doveri; ma oggi, per buona parte della gente, il diritto e la libertà di coscienza consistono proprio nello sbarazzarsi della coscienza, nell’ignorare il Legislatore e Giudice…».
La grande lezione che ci viene da san Giovanni Battista illumini il nostro cammino in questo tempo di confusione e di oscurità in cui la coscienza tanto spesso è messa da parte: e gli effetti si vedono nella vita dei singoli, delle famiglie e della società! Buon cammino, carissimi Bosconeresi. Il cammino continua. Facciamo in modo di essere degni discepoli del Signore! Questo sarà il modo migliore per ricordare don Pierfranco e per camminare con il vostro nuovo Parroco.
Sia lodato Gesù Cristo !