Omelia nella festa della Presentazione di Gesù al Tempio Ivrea, chiesa di S. Maurizio, 2 Febbraio 2023

02-02-2023

Sia lodato Gesù Cristo!

1. Sono passati 40 giorni dal Natale e la S. Liturgia ci fa rivivere l’avvenimento della Presentazione di Gesù al Tempio, dove Maria e Giuseppe salgono in obbedienza alla Legge di Dio che prescriveva l’offerta dei maschi primogeniti come riconoscimento esplicito che tutto appartiene a Dio e tutto – la vita, i figli in particolare – sono dono Suo!

Davvero splendida questa festa, cara al popolo cristiano anche per la candela benedetta che i fedeli ricevono e portano nelle loro case come segno di benedizione…: segno umile, ma concreto, tangibile… e noi sappiamo quanto l’uomo ha bisogno di segni concreti che esprimano ciò che nella mente è formulato come concetto e nello spirito è interiormente vissuto; ne ha bisogno, l’uomo, non per una sua deficienza, ma per sua intima natura… Per questo la Liturgia della S. Chiesa è tutta intessuta di segni a cui siam chiamati a prestare attenzione per comprenderne il profondo significato.

2. Oggi ci lasciamo coinvolgere nei passi di Maria e di Giuseppe; rinnoviamo la nostra adesione alla grande verità che li guidava al Tempio: Dio è Signore, il Creatore di tutto ciò che esiste, e noi, creature umane, le più grandi dop le creature angeliche, riconosciamo che non siamo padroni di noi stessi: apparteniamo a Lui! Riconosciamo che è Lui la fonte della vita e quindi anche della legge della vita: non siamo noi a stabilire che cos’è bene e cos’è male! Riconosciamo che solo con Lui siamo davvero noi stessi, e senza di Lui, seguendo strade diverse dalle Sue, mettiamo a repentaglio la nostra stessa umanità… Senza Dio “l’uomo nella sua umanità muore” ammoniva san Giovanni Paolo II; e Papa Benedetto ha speso tutta la sua vita a insegnare che, perché la nostra vita sia davvero umana, la questione fondamentale è la questione della fede: la fede che oggi si sta spegnendo in particolare in Europa e nel mondo occidentale, con disperate manifestazioni di tristezza e di perdita della dignità umana;  Diamo a Cristo la possibilità di risanarci il cuore” va dicendo in questi giorni in Africa Papa Francesco.

 

   3. Cristo è la Luce: “Luce per illuminare i popoli”, abbiamo ascoltato nel Vangelo, e – tenendo tra le mani questa candela che proclama, con il suo tenue chiarore, la grande Luce che Egli è – noi rinnoviamo il nostro atto di fede in Lui che ha detto: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. 

Il nome orientale di questa festa è “Incontro” (“Hypapante”). Cristo Signore non basta vederlo di lontano: è necessario un rapporto che coinvolga tutto di noi senza trattenerci nulla, perché è salvato e non si perde solo ciò che a Cristo è consegnato…

Egli è qui per la salvezza e per la perdizione di molti…” ha detto Simeone tenendolo nelle le sue braccia… È qui, e con la Sua presenza viva ci dice: Sono qui per salvarti! Consegna a me la tua vita… 

Gesù oggi ce lo chiede nella Chiesa, ma anche per la Chiesa… Si spendono tante parole a proposito di strutture, organizzazioni, ecc, senza rendersi conto che – lo diceva sapientemente Papa Benedetto – “È lo spegnersi della coscienza cristiana la causa della crisi”, “I problemi della Chiesa non consistono nel calo dei fedeli e delle vocazioni, ma nel calo della fede” …  

Il cambiamento, Amici, la “rinascita”, avviene, per grazia di Dio, nella misura in cui è ognuno di noi a cambiare, a lasciarsi cambiare nel profondo… Sant’Agostino diceva: “Nos sumus tempora; quales nos sumus, talia sunt tempora”: i tempi siamo noi; quali noi siamo, tali sono i tempi…

Dio onnipotente ed eterno – abbiamo pregato – concedi anche a noi di essere presentati a te purificati nello spirito”, ardenti di fede! 

Sia lodato Gesù Cristo!