Messaggio alla Diocesi per la Giornata di preghiera nel centenario della prima Apparizione della B. Vergine Maria a Fatima

Carissimi Fratelli e Sorelle,

il prossimo 13 maggio si compiono cento anni dalla prima Apparizione della Vergine a Fatima.

1. Il Santo Padre Francesco, come i Suoi Predecessori – il beato Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – sarà pellegrino al Santuario, dove canonizzerà, a quanto si dice, i piccoli veggenti Giacinta e Francesco Marto. Noi vogliamo accompagnare nel pellegrinaggio Papa Francesco che, appena eletto, ha chiesto espressamente al Patriarca di Lisbona, di consacrare alla Madonna di Fatima il suo nuovo ministero, e il gesto solenne fu compiuto alla Cova da Iria il 13 maggio 2013, seguito, cinque mesi dopo, il 13 ottobre, nella Giornata mariana dell’Anno della Fede, dall’Affidamento del mondo a Nostra Signora di Fatima che il Papa stesso fece a Roma, in Piazza S. Pietro: “La sua statua, venuta da Fatima, – disse – ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. C’è una realtà: Maria sempre ci porta a Gesù… Alla misericordia di Dio, lo sappiamo, nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo ‘sì’ ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre”.

2. Sono preziosi gli insegnamenti che riceviamo dalle parole dei Romani Pontefici su Fatima. «“Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Con queste parole Gesù loda i disegni del Padre celeste. Per disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, “una Donna vestita di sole”. Essa parla loro con voce e con cuore di madre: li invita a offrirsi come vittime di riparazione, offrendosi per parte sua di condurli sicuri fino a Dio. “Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago”. Queste parole ci fanno pensare alla grande lotta che si svolge tra il bene e il male, dal momento che si può constatare che l’uomo, mettendo Dio da parte, non può giungere alla felicità, anzi finisce per distruggere sé stesso. Quante vittime nel corso dell’ultimo secolo del secondo millennio! Vengono alla memoria gli orrori della prima e della seconda grande guerra e quelli delle altre in tante parti del mondo, i campi di concentramento e di sterminio, i Gulag, le pulizie etniche e le persecuzioni, il terrorismo, i sequestri di persona, la droga, gli attentati contro i nascituri e la famiglia. Carissimi Fratelli e Sorelle, il prossimo 13 maggio si compiono cento anni dalla prima Apparizione della Vergine a Fatima. 1. Il Santo Padre Francesco, come i Suoi Predecessori – il beato Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – sarà pellegrino al Santuario, dove canonizzerà, a quanto si dice, i piccoli veggenti Giacinta e Francesco Marto. Noi vogliamo accompagnare nel pellegrinaggio Papa Francesco che, appena eletto, ha chiesto espressamente al Patriarca di Lisbona, di consacrare alla Madonna di Fatima il suo nuovo ministero, e il gesto solenne fu compiuto alla Cova da Iria il 13 maggio 2013, seguito, cinque mesi dopo, il 13 ottobre, nella Giornata mariana dell’Anno della Fede, dall’Affidamento del mondo a Nostra Signora di Fatima che il Papa stesso fece a Roma, in Piazza S. Pietro: “La sua statua, venuta da Fatima, – disse – ci aiuta a sentire la sua presenza in mezzo a noi. C’è una realtà: Maria sempre ci porta a Gesù… Alla misericordia di Dio, lo sappiamo, nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo ‘sì’ ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre”. 2. Sono preziosi gli insegnamenti che riceviamo dalle parole dei Romani Pontefici su Fatima. «“Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Con queste parole Gesù loda i disegni del Padre celeste. Per disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, “una Donna vestita di sole”. Essa parla loro con voce e con cuore di madre: li invita a offrirsi come vittime di riparazione, offrendosi per parte sua di condurli sicuri fino a Dio. “Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago”. Queste parole ci fanno pensare alla grande lotta che si svolge tra il bene e il male, dal momento che si può constatare che l’uomo, mettendo Dio da parte, non può giungere alla felicità, anzi finisce per distruggere sé stesso. Quante vittime nel corso dell’ultimo secolo del secondo millennio! Vengono alla memoria gli orrori della prima e della seconda grande guerra e quelli delle altre in tante parti del mondo, i campi di concentramento e di sterminio, i Gulag, le pulizie etniche e le persecuzioni, il terrorismo, i sequestri di persona, la droga, gli attentati contro i nascituri e la famiglia. Il messaggio di Fatima è un appello alla conversione, che mette in guardia l’umanità affinché non faccia il gioco del “drago”, il quale con la “coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra”. L’ultima meta dell’uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, attende tutti. Dio vuole che nessuno si perda; perciò, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il suo Figlio a “cercare e salvare quel che era perduto”. Ed Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce; nessuno renda vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere “il primogenito di molti fratelli”. Nella sua sollecitudine materna la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, a chiedere agli uomini di “non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso”. È il dolore di madre che la fa parlare; è in gioco la sorte dei suoi figli. Perciò Ella chiede ai pastorelli: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell’inferno perché non c’è chi si sacrifichi e preghi per loro”. Qui a Fatima, dove sono stati preannunciati questi tempi di tribolazione e la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza per abbreviarli, voglio oggi render grazie al Cielo per la forza della testimonianza che si è manifestata in tutte quelle vite. E desidero una volta di più celebrare la bontà del Signore verso di me, quando, duramente colpito in quel 13 maggio 1981, fui salvato dalla morte (Giovanni Paolo II, 13 maggio 2000).

«Anch’io sono venuto come pellegrino a Fatima, a questa “casa” che Maria ha scelto per parlare a noi nei tempi moderni. Sono venuto a Fatima per gioire della presenza di Maria e della sua materna protezione. Sono venuto a Fatima, perché verso questo luogo converge oggi la Chiesa pellegrinante, voluta dal Figlio suo quale strumento di evangelizzazione e sacramento di salvezza. Sono venuto a Fatima per pregare, con Maria e con tanti pellegrini, per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze. Il Signore, la nostra grande speranza, è con noi; nel suo amore misericordioso, offre un futuro al suo popolo: un futuro di comunione con sé. Ne è prova questo luogo benedetto. Tra sette anni ritornerete qui per celebrare il centenario della prima visita fatta dalla Signora “venuta dal Cielo”. Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo. Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità» (Benedetto XVI, 13 maggio 2010).

3. Carissimi Fratelli e Sorelle della Diocesi di Ivrea, invito tutti i fedeli a vivere, sabato 13 maggio, una intensa giornata di preghiera. In tutte le nostre chiese e comunità, sia scelto, nell’orario più opportuno, un momento per la recita comunitaria del S. Rosario; chi non può prendervi parte, si unisca con la propria preghiera. Nel Santuario di N. S. Regina del Monte Stella, alle 21, concluderò la grande supplica di tutta la Diocesi che ho affidato al Cuore Immacolato di Maria fin dall’inizio del mio episcopato e che sul Monte Stella ho formalizzato con il solenne Affidamento compiuto il 31 maggio 2014.

Invoco dalla Vergine Madre, Patrona della nostra Diocesi, la carezza del Suo amore, sicuro che, attraverso di essa, scende su di noi la Benedizione di Dio.

+ Edoardo, vescovo

01-05-2017