Messaggio alla Diocesi per la Conclusione dell’Anno Santo

Ivrea, 13 Ottobre 2016

il Giubileo dell’Anno Santo della Misericordia va verso la sua conclusione ufficiale: tra quattro settimane si chiuderà la “Porta Santa” nelle Diocesi; la domenica successiva, solennità di Cristo Re dell’universo, anche a Roma.

Lasciando unicamente a Dio, che scruta i cuori, il bilancio dei benefici spirituali del Giubileo nella vita dei singoli, possiamo volgere uno sguardo ai passi che come comunità diocesana abbiamo compiuto e a quelli che, pur iniziati, sono da completare.

Con animo riconoscente al Signore che ci ha sostenuti e con una sincera richiesta di perdono per quello che avremmo voluto e non siamo riusciti a fare, mi limito a ricordarne alcuni che ci interpellano anche dopo la conclusione del Giubileo.

1. L’impegno della preghiera, che ho sottolineato come essenziale nella Lettera Pastorale dello scorso anno, dedicata interamente al Giubileo che stava per iniziare, ha avuto momenti speciali a livello diocesano, oltre a quelli che le singole comunità hanno offerto ai fedeli potenziando quanto già presente nella pastorale ordinaria.

Ha visto una significativa partecipazione l’iniziativa “24 Ore per il Signore”, proposta nei tre principali centri – Ivrea, Rivarolo e Chivasso – del nostro territorio; ha registrato una notevole crescita di adesioni il “Monastero invisibile”, comunione orante per le necessità della Chiesa; sono stati vissuti con fede e in spirito di preghiera i pellegrinaggi a S. Gaudenzio di Novara, a S. Maurizio en Valais e confidiamo che sia così anche per quello che si farà a Roma nei prossimi giorni; preziosa esperienza, per l’intento che li ha sostenuti, sono stati anche i pellegrinaggi di numerose Parrocchie che insieme si sono recate alla Porta Santa della Cattedrale, la chiesa madre in cui molti ragazzi hanno ricevuto quest’anno il Sacramento della Cresima e dove abbiamo avuto l’occasione di riflettere sull’impegno di costruire un rapporto di vera comunione e di fraterna collaborazione tra Parrocchie della medesima Vicaria.

Come il Santo Padre ci ha chiesto, abbiamo guardato a sicuri modelli di fede vissuta: alla Vergine Maria, alla quale abbiamo tributato speciale omaggio nel nostro santuario del Monte Stella e in altri santuari mariani della diocesi, e in occasione dell’arrivo da Fatima della Madonna Pellegrina; ai nostri Santi, a contemplare il volto dei quali ho dedicato gli incontri dell’Oratorio.

Nel corso dell’Anno giubilare si è sviluppato il contatto con una comunità di contemplative non claustrali, che ha trascorso alcuni mesi dell’estate nella casa di Betania a Traversella.

2. Nell’ambito delle opere di misericordia avevo sottolineato l’impegno di continuare le concrete iniziative a cui la storia, anche recente, della nostra Diocesi ha dato origine, ed ho proposto un rinnovato impegno nel portarle avanti con uno sguardo attento alle nuove povertà di oggi.

Ho chiesto di organizzare – dove ancora non c’è – la Caritas a livello locale, in sinergia con quella diocesana: possiamo riscontrare che qualcosa si è mosso.

Una iniziativa preziosa, nata nell’Anno Santo, è la nuova “Mensa dei poveri” organizzata dalla Caritas diocesana con notevole dedizione e importanti collaborazioni.

In risposta all’invito del Santo Padre Francesco ad accogliere richiedenti asilo e rifugiati, sulla base delle autorevoli indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana tre famiglie sono state accolte in locali delle Parrocchie di Rivarolo e di Colleretto Castelnuovo; e una cinquantina di giovani ha trovato accoglienza in un edificio messo a disposizione dalla Parrocchia di Montalto e ristrutturato con il sostanziale contributo della Diocesi; per essi, con il coordinamento del Delegato vescovile per l’accoglienza, don Angelo Bianchi, sono stati attivati corsi di lingua italiana e di formazione al lavoro in vista della necessaria integrazione e di eventuali possibilità occupazionali.

Nell’ambito delle opere di misericordia spirituale, la speranza è che continui e cresca l’impegno di contribuire a costruire comunità capaci di vivere la comunione pur nella diversità dei gusti e delle sensibilità e nella difficoltà che l’impresa comporta e che il peccato di ognuno acuisce; non luoghi di contrapposizioni generate da invidie e gelosie, da arroganza e chiacchiere malevole, dalla difesa di piccoli, ridicoli “poteri”, ma comunità in cui si manifesti la novità della vita cristiana che prende corpo nel cammino di conversione. Da questo impegno, che non può mai dirsi concluso, avrà un benefico impulso anche la “nuova evangelizzazione” che il Santo Padre ha strettamente legato all’impegno di vivere il Giubileo.

3. Nell’ambito della “nuova evangelizzazione” non sono mancate iniziative di cui sono grato al Signore. Tra queste, desidero ricordare la “Luce nella notte”, proposta dalla Famiglia Monastica Francescana di Lugnacco ed attuata in Ivrea all’inizio di settembre, evento che ha toccato il cuore di tanti. E poiché, con mio pieno consenso, le Sorelle francescane hanno intenzione di continuarla, offrendola anche al di fuori della Città, alle Suore della Famiglia Monastica do ufficialmente il mandato per tale coraggiosa attività di formazione apostolica e missionaria nella nostra diocesi, che si declinerà in incontri di approfondimento, nell’ascolto dei giovani, nelle “Luci nella notte” e in altre iniziative di testimonianza ed evangelizzazione di strada, oltre ai Ritiri proposti nel Monastero.

Carissimi Fratelli e Sorelle,

quanto ho descritto non è tutto ciò che abbiamo vissuto durante l’Anno Santo: molto altro rimane custodito nel cuore di ognuno.

Ringrazio il Signore per quanto siamo riusciti a fare e Gli chiedo la grazia di sostenerci nel cammino che resta davanti a noi e che non è poco. Tra l’altro, nel continuare l’impegno che avevo proposto – e che in alcune comunità mi risulta essere iniziato – di «rileggere i testi conciliari, almeno le Costituzioni “Sacrosanctum Concilium”, “Lumen Gentium”, “Dei Verbum”, “Gaudium et Spes”: rileggerli nella loro integralità, al fine di interrogarci coraggiosamente su quanto, come, con quanta fedeltà tutto il loro ricco insegnamento sia stato recepito ed attuato, e di valutare serenamente i risultati delle nostre applicazioni».

Domenica 13 novembre, presiederò alle 18 in Cattedrale la Celebrazione in cui vi sarà la chiusura della Porta Santa. Nelle altre chiese e santuari scelti per il pellegrinaggio giubilare, Parroci o Rettori celebreranno una S. Messa di ringraziamento, come indicato dalle Istruzioni della S. Sede.

Invito i fedeli a parteciparvi numerosi per l’ultimo passaggio della Porta Santa e per il dono dell’Indulgenza giubilare.

Nel Cuore di Cristo e di Maria, con affettuosa Benedizione

† Edoardo, Vescovo

13-10-2016