Author: admindiocesi

Formazione per i catechisti

Antico e Nuovo Testamento

L’Ufficio Catechistico diocesano propone due momenti di formazione tenuti da don Davide Smiderle, parroco e biblista:

  • Introduzione all’Antico Testamento
    • mercoledì 11 novembre 2020 ore 20,45 Rivarolo Canavese (S. Michele)
    • mercoledì 25 novembre 2020 ore 20,45 Pavone Canavese
  • Introduzione al Nuovo Testamento
    • mercoledì 13 gennaio 2020 ore 20,45 Rivarolo Canavese (S. Michele)
    • mercoledì 20 gennaio 2020 ore 20,45 Pavone Canavese

Per informazioni: 3313539783 – ufficiocatechisticoivrea@gmail.com


AGGIORNAMENTO 17/10 - L'incontro si svolgerà in Cattedrale

1321-2021: Sette secoli dalla morte di Dante

Dalla selva oscura alla trina luce che n'unica stella scintillando appaga

AGGIORNAMENTO 17/10/2020. Contrariamente a quanto annunciato, a causa delle restrizioni imposte dalla situazione epidemica l’incontro dell’Oratorio si tiene in Cattedrale, nella medesima forma e nello stesso orario.
La conversazione sarà registrata in video e da martedì sarà disponibile su questa pagina e nella home page del sito web diocesano.

Il Vescovo con la Comunità Oratoriana di Ivrea invita all’incontro dell’Oratorio in Cattedrale:

  • Lunedì 19 ottobre 2020 ore 20,45
  • Lunedì 23 novembre 2020
  • Lunedì 14 dicembre 2020

Il tema degli incontri “1321-2021: Sette secoli dalla morte di Dante. Dalla selva oscura alla trina luce che ‘n unica stella scintillando appaga”.

Incontro del 19 ottobre 2020

 


Perché Gesù vuole che lo mangiamo?

30 ottobre 2020

L’anno liturgico è tra le più originali e preziose creazioni della Chiesa. Momento di formazione dedicato ai catechisti. Relatore don Andrea Lonardo.

  • 30 ottobre 2020 ore 18,30 – Salone Parrocchiale Montalto Dora
  • 30 ottobre 2020 ore 21 – Parrocchia San Giuseppe Lavoratore Chivasso

Per informazioni: 3313539783 – ufficiocatechisticoivrea@gmail.com

Chi è don Andrea Lonardo. E’ un sacerdote della Diocesi di Roma, biblista, pastoralista e storico dell’arte, per tanti anni direttore dell’ufficio catechistico e ora parroco e direttore dell’ufficio per la cultura e l’università.


50 anni di Missione Eporediese in terra brasiliana

Il Centro Missionario Diocesano, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, invita a partecipare al Forum Missioni 50 con don Marco Testa direttore del CUM di Verona che si svolgerà sabato 17 ottobre 2020 alle ore 9,30 presso l’Oratorio di Castellamonte.

In rispetto alle norme anti-Covid19 è obbligatorio la prenotazione al centro missionario Ivrea via Varmondo 9 – tel 0125-641097 email: ivreamissio@hotmail.it.

Si ricorda di indossare la mascherina.

 


Il Signore ha chiamato a sé Adriano GILLONE (Diacono permanente)

Il Signore ha chiamato a sé
Adriano GILLONE
Diacono permanente
di anni 71

Alla luce della speranza cristiana e ringraziando coloro che lo ricorderanno nella preghiera, ne danno l’annuncio: mons. Edoardo Cerrato, Vescovo di Ivrea, mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito, unitamente al Presbiterio diocesano e alla Comunità dei diaconi permanenti.

Recita del S. Rosario. Alice Superiore – Chiesa parrocchiale. Venerdì 11 settembre, ore 20,30

S. Messa di sepoltura. Alice Superiore – Chiesa parrocchiale. Sabato 12 settembre, ore 10

Ivrea, 10 settembre 2020


Giornata diocesana degli operatori pastorali

L'Eucaristia: Parola e Pane di Vita. Sabato 26 settembre 2020

Gli incontri per operatori pastorali si svolgeranno nel rispetto alle normative anti-covid. Avvisare i propri parroci della partecipazione indicando il gruppo scelto. Si ricorda di indossare la mascherina. Gli incontri inizieranno alle ore 09.30 e termineranno ore 12.30 (sabato 26 settembre 2020).

    • don Maurizio Tocco. Lo spazio Sacro: aspetti teologici, liturgici e artistici. Parrocchia Sacro Cuore Ivrea
    • Caritas Ufficio Migranti Ufficio Missionario e Pastorale Sociale: Oratorio di Castellamonte
    • Ufficio vocazioni, giovani e famiglie: Oratorio di Strambino
    • Pastorale della Salute: Oratorio di San Giusto Canavese
    • Ufficio Catechistico: Oratorio di Chivasso
    • Ufficio Liturgico: Oratorio di Caluso

Calendario Mandato ai catechisti

  • Giovedì 3 settembre 2020: Vicaria pedemontana/Valchiusella/Valle Dora. Chiesa parrocchiale di Borgofranco d’Ivrea
  • Venerdì 4 settembre 2020: Vicaria calusiese/strambinese. Chiesa parrocchiale di Tonengo di Mazzè.
  • Giovedì 10 settembre 2020: Vicaria rivalorese. Chiesa parrocchiale di San Giusto Canavese
  • Venerdì 11 settembre 2020. Vicaria urbana. Chiesa parrocchiale del S.Cuore – Ivrea
  • Lunedì 14 settembre 2020. Vicaria castellamontese – Valli Orco e Soana. Chiesa parrocchiale di Castellamonte
  • Mercoledì 16 settembre 2020. Vicaria Serra. Chiesa parrocchiale di Azeglio
  • Giovedì 17 settembre 2020. Vicaria chivassese. Santuario della Madonnina – Verolengo.

La Santa Messa presieduta da Monsignor Vescovo verrà celebrata alle ore 20:30.

 


Chiamata dei discepoli di Emmaus

Messaggio ai giovani di Azione Cattolica

Ai Carissimi Giovani di Azione Cattolica della Diocesi di Ivrea.

Carissimi,

seguendo la traccia pastorale che il nostro Vescovo Edoardo ha proposto per quest’anno; Eucarestia: convocati alla presenza del Signore. Tema: la Vocazione, come Azione Cattolica Giovani abbiamo prestato attenzione nel Tempo di Pasqua alla Vocazione di Tommaso. In continuità con quanto abbiamo già riflettuto insieme ho pensato di scrivervi un messaggio cuore a cuore per il Tempo Ordinario che è iniziato dopo la solennità di Pentecoste che chiude il Tempo pasquale.

In questo Tempo “feriale”, ma non meno significativo degli altri tempi liturgici della Chiesa, siamo chiamati a vivere uno speciale rapporto con il Signore Gesù: l’Unum Necessarium, l’unica cosa indispensabile. Ci soffermeremo sulla Chiamata dei discepoli di Emmaus i quali riconoscono Gesù nel gesto dello spezzare il Pane. Nel momento in cui lo riconoscono, Gesù, scompare dalla loro vista. Il messaggio è chiaro: d’ora innanzi sarà possibile incontrare il Signore nella Frazione del Pane. La cosa importante e necessaria che possiamo fare è di ridare splendore e vivacità nelle nostre Celebrazioni domenicali, che sono non solo il nostro incontro di comunità, ma la più alta glorificazione a Dio.

Il periodo estivo, che fa parte di questo tempo liturgico, ci offre per la glorificazione a Dio anche, e in modo speciale rispetto ad altri tempi dell’anno un contatto con le meraviglie del Creato, reso più facile dalla stagione così pure il vivere le relazioni più distese con i propri cari diventa motivo di riscoperta del rapporto con Dio, occasione di testimoniare la fede attraverso esperienze nelle quali siamo protagonisti attivi, secondo le sensibilità di ognuno.

Sfogliando la nostra Rivista di A.C. “Segno” ho letto con vivo interesse l’articolo: “Il pianeta che speriamo” scritto dai nostri Vice-presidenti per il Settore Giovani, Michele Tridente e Luisa Alfarano. Già dal titolo dell’articolo si evince il richiamo al tema della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svolgerà a Taranto nel febbraio 2021: Il pianeta che speriamo, in cui i Giovani sono messi in primo piano davanti all’emergenza ambientale che è una delle questioni che maggiormente attrae l’interesse e stimola la loro attività.

La prima sfida posta a noi è quella educativa. La questione ecologica è una questione complessa da approfondire e comprendere nelle sue caratteristiche; occorre pertanto una conoscenza che fornisca le motivazioni a cambiare i propri stili di vita quotidiana. Papa Francesco nell’enciclica Laudato Sì al n. 49 parla di una prospettiva, a mio avviso centrale: “Tutto è connesso” e ci invita ad assumere, di fronte alle problematiche ambientali, all’ecologia integrale, vero e proprio paradigma che tiene insieme nella logica del “Tutto è connesso” la dimensione economica, ambientale, il rapporto con il proprio corpo e le dinamiche sociali e istituzionali. Un vero approccio ecologico dunque è sempre sociale, capace cioè di “integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”.(L.S. 49)

A questo proposito mi tornano in mente le parole forti e incisive dell’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI che nel n. 48 afferma: “Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale. Questo è donato da Dio e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, i giovani, le generazioni future e l’umanità intera”. La natura è espressione di un disegno di onore e di verità da parte del Dio Creatore e l’uomo ha il dovere di custodirla e coltivarla. “I progetti per uno sviluppo umano e integrale – continua Papa Ratzinger – non possono pertanto ignorare le giovani generazioni, ma devono essere improntati a solidarietà e a giustizia intergenerazionali, tenendo conto di molteplici ambiti: l’ecologico, il giuridico, l’economico, il politico e il culturale. Le questioni legate alla cura e alla salvaguardia dell’ambiente devono oggi tenere in debita considerazione le problematiche energetiche. L’accaparramento delle risorse energetiche non rinnovabili da parte di alcuni stati, gruppi di potere e imprese costituisce, infatti, un grave impedimento per lo sviluppo dei paesi poveri”.

La sfida educativa ambientale sprona anche a costituire alleanze e possiede pure un significato ecumenico. E’ per questo che noi cristiani siamo in cammino verso la redenzione dell’intera Creazione come ha affermato recentemente il nostro Papa emerito Benedetto XVI al Patriarca Ecumenico Bartolomeo che ha sempre riservato una profonda attenzione per il Creato. Nell’orientamento della Liturgia verso Oriente, vediamo che i cristiani di Oriente e di Occidente, insieme al Signore della Storia, desiderano procedere verso la Salvezza del Creato nella sua interezza. Cristo Crocifisso e Risorto, è al tempo stesso anche il “Sole” che illumina il mondo. Anche la fede è sempre diretta verso la totalità del Creato.

Carissimi, attraverso il Magistero dei due ultimi Pontefici è necessario, come anche ci invita l’articolo citato, ristabilire un dialogo positivo tra generazioni superando l’idea della contrapposizione adulti-giovani e restituendo valore alle relazioni. Agli adulti chiediamo di scommettere sull’impegno dei giovani, sul desiderio di cambiare il mondo. A noi tocca provare ad essere “protagonisti del cambiamento”.

Concludo dicendovi che in questo prossimo periodo estivo attraversato da questa situazione pandemica siamo chiamati tutti a uno sforzo, a un impegno maggiore di salvaguardia del Creato partendo dalla Celebrazione domenicale vivendola con più fervore e con le giuste precauzioni: Cristo celebrato, vissuto e annunciato nella vita e nella Storia. In questa Storia fatta di uomini e di donne ci sono anche i Giovani. Mi viene in mente la parola ebraica Banim proposta per lo scorso Tempo di Avvento che in italiano significa Figli, dalla cui radice ebraica deriva il sostantivo Bonim che significa “Costruttori”. I Giovani sono Figli cioè sono i “Costruttori” del futuro della Storia.

Sentiamoci avvolti dallo sguardo dei nostri Santi Patroni, dalla Madonna Assunta Patrona della Diocesi l’Odegitria e dal nostro caro Gino Pistoni affinchè ci aiutino a vivere con fedeltà, umiltà e grandezza di cuore la nostra missione di A.C.

Buona Estate!

Di gran cuore Vi invio un Abbraccio colmo di Speranza

 Vostro

don Giuseppe


Santa Messa Crismale

Giovedì 28 maggio 2020 ore 10

Giovedì 28 Maggio, nell’imminenza della solennità di Pentecoste, Mons. Vescovo presiederà in Cattedrale  alle ore 10 la S. Messa Crismale.

Le attuali condizioni normate dal “Protocollo” del 7 maggio, relativamente al distanziamento dei partecipanti alle Celebrazioni, consentiranno  solo ai Sacerdoti di essere presenti in Cattedrale.

Con l’occasione Mons. Vescovo ringrazia i Sacerdoti per quanto hanno fatto, in questo lungo tempo di epidemia, per essere vicini ai fedeli.

Ringrazia anche, e di cuore, i Parroci e i loro collaboratori, che – nel rispetto delle norme – hanno ripreso fin dal 18 maggio le celebrazioni feriali della S. Messa e il 24 di quella domenicale, con la dedizione e la responsabilità di cui ci hanno dato esempio tanti padri di famiglia, lavoratori, imprenditori, i quali, per il bene della loro famiglia e della società, non hanno mancato di affrontare la fatica di igienizzare gli ambienti, di organizzare il necessario e di preparare la concreta possibilità della ripresa. 

La Vocazione di Tommaso

Messaggio per i giovani di Azione Cattolica diocesana

Carissimi Giovani di Azione Cattolica della diocesi di Ivrea,

quest’anno nella traccia pastorale che il nostro Vescovo mons. Cerrato ha proposto alla diocesi; Eucarestia: convocati alla presenza del Signore. Tema: la Vocazione1. Come Azione Cattolica Giovani abbiamo dedicato proprio per il tempo di Pasqua la Vocazione di Tommaso2, ispirandoci al brano evangelico che la liturgia della Chiesa ci fa ascoltare nella Domenica in Albis.

La Vocazione di Tommaso che riflette il nostro atteggiamento davanti a Gesù Risorto. Lui, il Signore della vita e della Storia continua a risorgere nella nostra vita, nella vita della comunità cristiana, nel mondo.

Nell’immagine realizzata dal noto artista gesuita Padre Rupnik; Tommaso sembra aggrapparsi al costato di Gesù e Gesù con il mantello lo copre. Gesù che aveva detto a Maria Maddalena: “non mi trattenere perché devo andare al Padre” che è la traduzione più esatta della famosa locuzione latina noli me tangere che traducevamo “non mi toccare”. Gesù vuole invece che Tommaso lo tocchi, addirittura, si aggrappa al suo Costato; e questo Tommaso così rappresentato, come un giovane, dovrebbe invitare in particolare tutti i giovani ad aggrapparsi al Costato di Gesù per dire nell’Oggi della Storia: Mio Signore e mio Dio, cioè ripetere la Professione di fede che dal giorno del Battesimo ci accompagna.

Ma vi è un’altra annotazione che non dovremmo trascurare, Tommaso non era con i Dodici quando Gesù apparve loro, sarà presente 8 giorni dopo, questa annotazione del numero 8 è significativa perché rimanda al Giorno della Domenica dal quale siamo chiamati a riscoprire sempre di più il valore della Domenica è che – “Senza la Domenica”- il giorno ottavo, il giorno dopo il sabato, il giorno della Resurrezione – “non possiamo vivere”.

La fede nel Risorto la viviamo come comunità cristiana quando si è rivolto ai giovani il Papa emerito Benedetto XVI durante la G.M.G. a Colonia nel 2005, ha detto: “Attenzione, non si può vivere la fede in un modo individualistico, perché se si vive la fede in questa dimensione chiusa si rischia di non incontrare mai Gesù. A volte voi giovani vi sentite attratti facilmente da altre cose, da uno stile di vita lontano dallo stile del Cristianesimo”. Per questo, dinanzi allo spettacolo di un mondo che chiude le orecchie all’annuncio della fede, Benedetto XVI affermava rivolgendosi ai giovani in un’altra circostanza: “A voi il compito di riproporre con la competenza che vi è propria la bellezza, la bontà, la verità del volto di Cristo, in cui ogni uomo, è chiamato a riconoscere i suoi tratti più autentici e originali, il modello da imitare sempre meglio. Questo arduo compito, la

vostra alta missione: additare Cristo all’uomo d’oggi, presentandolo come la vera misura della maturità e della pienezza umana”.

Allora ci domandiamo in questi giorni di come stiamo vivendo la fede? La tentazione di vivere una fede in maniera individualistica è forte! E forse siamo incoraggiati a vivere in modo individualistico la nostre fede perché non possiamo vivere la fede insieme, come Assemblea, come Comunità, soprattutto la domenica nella celebrazione eucaristica. Papa Francesco ha richiamato recentemente a questo: “Ci sono dei momenti in cui dobbiamo rinunciare al Sacramento anche se attraverso gli Strumenti di Comunicazione Sociale ci poniamo in atteggiamento di Comunione Spirituale durante la celebrazione eucaristica trasmessa, questa non è la normalità”. Il Papa aggiunge e ribadisce che la Chiesa è Sacramento, come la Celebrazione dei Sacramenti: “non può viaggiare attraverso questi mezzi della Comunicazione”. E’ vero che noi possiamo incontrarci con Dio anche attraverso questo incontro spirituale – il culto spirituale di cui parla San Paolo – ma il Signore nell’ordinarietà ha voluto che la sua Chiesa passasse attraverso il Sacramento.

Il Concilio Vaticano II afferma che il Primo Sacramento è Gesù. Dio poteva salvare il mondo senza la Croce, eppure Dio attraverso Gesù sceglie questa “strada sacramentale” e nella Chiesa. Quando Gesù Ascende al Cielo la sua continuazione passa attraverso la Presenza della Chiesa Sacramento di Salvezza. Il Cardinal Carlo Maria Martini a proposito della testimonianza umana e soprannaturale della vita di Gesù su questa vita dopo la sua Ascensione al Cielo, commentava: “Non c’è più la presenza visibile di Gesù fra gli uomini, gli apostoli sono d’ora in avanti coloro da cui dipende l’annuncio del Regno di Dio”3. Lo esprimeva bene nel suo film Francesco di Assisi (1964) anche la regista Liliana Cavani nella scena cosiddetta dell’ultima cena di Francesco. Francesco ormai stanco e malato prende il pane e lo spezza e lo offre a tutti i commensali chiamandoli per nome. In questa inquadratura è evidente il riferimento alla “Fractio Panis”, gesto di Gesù altamente significativo di amore e unità che rimase impresso nel cuore e nella mente degli Apostoli, e attraverso di loro nei discepoli lungo i secoli. L’ultima parola di Francesco in questa inquadratura rivolgendosi ai suoi frati, citando Gesù: “Amatevi”. Sembra che la regista abbia richiamato con questa ultima cena di San Francesco, ripresa dalla biografia di Tommaso da Celano, le quattro perseveranze menzionate negli Atti degli Apostoli che mi soffermerò tra breve.

In questo periodo nel quale siamo privati di questo incontro sacramentale ma proprio in questo periodo si alimenti in noi il desiderio di riprendere l’Incontro con Gesù Risorto soprattutto nel giorno di Domenica e di vivere le quattro perseveranze che gli Atti degli Apostoli ci consegnano in questo tempo di Gioia Pasquale:

1) L’Insegnamento degli Apostoli

2) La Frazione del Pane

3) La Carità e la Koinonia, la Comunione

4) La Preghiera

L’Insegnamento degli Apostoli oggi non manca. In questo periodo il nostro Vescovo non ci fa mancare delle mini-catechesi preziosissime.

Certamente, la Carità in questi giorni è bene presente, anzi cresce attraverso una generosità più ampia. Speriamo che questo ci aiuti a evitare alla ripresa delle attività la tentazione dell’egoismo.

Le Preghiere, continuano provvidenzialmente, ma ciò che manca è la Frazione del Pane vissuta sacramentalmente perché anche la celebrazione della messa che noi viviamo in modo sacramentale è il nostro alimento della fede. Ma questo aspetto “Sacramentale” deve essere compreso e desiderato! Ci auguriamo che con tutte le precauzioni del caso la ripresa veda anche una “riscoperta” del Sacramento della Chiesa, del Sacramento della Comunità, del Sacramento dell’Eucarestia, dei 7 Sacramenti, del Sacramento della Riconciliazione.

Gesù è andato incontro a Tommaso attraverso un segno sacramentale: mettere le mani nel Costato e nel luogo dei chiodi di Cristo. Che con questo gesto sacramentale eloquente, possiamo anche noi con Tommaso viverlo al più presto!

Chiediamo al Signore nella Preghiera e sentendoci avvolti dal manto amorevole e misericordioso di Gesù Risorto: Mio Signore e mio Dio.

E’ il momento di mettere al centro ciò che è l’Unum Necessarium, come ci ha proposto il Vescovo Edoardo nella lettera pastorale di quest’anno. Gesù Cristo presente e vivo nella sua Chiesa, con la Sua indefettibile promessa: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo”; “Chi mangia me vive di me”.

Vorrei riprendere come ho già proposto nella Settimana Santa quella preghiera bellissima della Veglia Pasquale che conclude il ciclo delle orazioni della liturgia della Parola:

O Dio potenza immutabile e Luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa mirabile sacramento di salvezza e compi l’opera predisposta nella tua misericordia.

Tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità per mezzo di Cristo principio e sorgente di tutte le cose.

Don Giuseppe Sciavilla, Assistente