Fratelli tutti… anche dentro le patrie galere. Conversazione notturna con don Marco Pozza “Ciò che vuoto non è”.
Duomo Collegiata di Chivasso. Mercoledì 16 giugno 2021 ore 19,30.
Fratelli tutti… anche dentro le patrie galere. Conversazione notturna con don Marco Pozza “Ciò che vuoto non è”.
Duomo Collegiata di Chivasso. Mercoledì 16 giugno 2021 ore 19,30.
Incontri formativi, nei quali presenteremo e consegneremo l’opuscolo “Incontriamo Gesù”.
Terra Santa, “quinto Vangelo” è stato detto: la terra che Dio ha scelto per compiere il mistero della nostra salvezza! La Parola di Dio che ogni giorno la Liturgia proclama ci richiama questi luoghi: la Galilea, con Nazareth, Cana, Cafarnao, Betzaida, Magdala, con il lago di Tiberiade e le sue colline; la Decapoli, la Samaria; la Giudea, con Gerusalemme, Betlemme, Gerico…
Gesù vi ha impresso tracce indelebili, che invasioni, guerre e distruzioni non hanno potuto cancellare. Lì, tutto ci parla di Lui. Lo troviamo ad attenderci ovunque noi siamo, ovunque viviamo il nostro rapporto di comunione con Lui, certamente; ma in quei luoghi, tanto cari ai discepoli di tutti i tempi, tutto assume una valenza particolare.
La Terra Santa, però, non è fatta solo di pietre e di luoghi. Ci sono dei nostri fratelli di fede che là vivono… E pensare alla Terra Santa significa pensare anche ad essi, alla loro situazione sempre difficile, precaria da tanti punti di vista, e oggi, a causa della epidemia, particolarmente provata anche dalla completa cessazione dei Pellegrinaggi che sostenevano, con il lavoro da essi prodotto, la vita di tante famiglie.
Sono questi nostri fratelli, le loro comunità, a far sì che, quando andiamo pellegrini in Terra Santa, non ci troviamo solo di fronte a monumenti. Essi sono la Chiesa vivente in quella terra! E sono là, per così dire, anche a nome nostro!
La Colletta pro Terra Sancta che ogni anno si fa il Venerdì Santo e nel Tempo pasquale nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi Santi; ed è la fonte principale per il sostentamento della vita di chi là vive.
San Paolo VI con l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo diede una spinta decisiva in favore del sostegno che – attraverso tante attività di solidarietà, attraverso il mantenimento delle strutture pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali – permette il permanere della presenza cristiana nella terra delle origini cristiane.
Non dimentichiamo questi fratelli!
Ho scritto ai Sacerdoti che, dove la Collecta pro Terra Sancta – richiesta dalla Sede Apostolica – non si fosse già fatta il Venerdì Santo, può essere collocata nella domenica III di Pasqua, 18 aprile.
Confido nella generosità di tutti.
Il nostro dono per la Terra Santa
† Edoardo, vescovo
E’ risorto ed è qui!
E’ qui nella Sua Parola che risuona nel Vangelo; nel pane e nel vino che diventano il Suo Corpo e nel Suo Sangue; è qui nelle parole della assoluzione da cui i nostri peccati sono cancellati; è qui nelle nostre comunità, con il Suo amore indefettibile, nelle vicende liete e in quelle tristi della nostra esistenza!
Buona Pasqua!
+ Edoardo, vescovo
Progetto CARITAS Maimelane-MOZAMBICO
Ogni giovedì gli incaricati vanno a far visita nei villaggi per portare aiuto alle persone più indigenti già conosciute e a individuarne eventuali altre. La spesa di queste visite è calcolata sui 35 euro ciascuna. Ogni mese fanno una visita più consistente per por- tare un aiuto a 25 persone scelte tra le più bisognose. Consegnano loro un “Kit” composto da ali- menti (riso, farina, olio, zucchero), vestiti, ma- scherine, e sapone per un valore di circa 100 euro.
Barreiras – BRASILE
Prevenzione al COVID 19. Aiutare le chiese della Parrocchia Santa Rafaela Maria per l’acquisto di mascherine di protezione individuale, alcool/gel e disinfettante:
Ceste alimentari.
8 famiglie necessitano di aiuti mensili per comprare il latte in polvere e i pannolini per i loro bambini. 24 barattoli di latte in polvere per un totale di 144 euro e 20 pacchetti di pannolini per un totale di 160 euro. Questo materiale sarà distribuito nell’arco di un bimestre.
Progetto di Bugenyuzi BURUNDI
Si propone di sostenere 50 nuclei familia- ri (circa 200 persone) con la distribuzione di sementi di fagioli e coperte.
Il costo dell’iniziativa ammonta ad euro 1.500,00 così suddivisi:
Nelle domeniche di Quaresima il Vescovo Edoardo incontra i Movimenti Cattolici presenti e attivi nella Diocesi. Questo è il calendario:
“Il Vescovo incontra i Movimenti. CL 21.02.21”
“Il Vescovo incontra i Movimenti. RnS 28.02.21”
“Il Vescovo incontra l’Azione Cattolica 7.03.21”
“Il Vescovo incontra i Movimenti. Focolarini 14.03.21”
“Il Vescovo incontra i Movimenti. Gruppi P. Pio. 21.03.21”
“Il Vescovo incontra i Movimenti. Cammino Neocat. 27.03.21”
Mercoledì 17 marzo è stata pubblicata una Nota del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Prot. N. 96/21), al fine “di offrire alcune semplici linee guida per aiutare i Vescovi nel loro compito di valutare le situazioni concrete e di provvedere al bene spirituale di pastori e fedeli nel vivere questa grande Settimana dell’anno liturgico”.
Il testo della Nota rimanda al decreto, della stessa Congregazione, del 25 marzo 2020 (Prot. N. 154/20) e invita “a rileggerlo in vista delle decisioni che i Vescovi dovranno prendere circa le prossime celebrazioni pasquali nella particolare situazione del loro paese”.
Alla luce di tale invito, considerata la ripresa delle celebrazioni con la presenza dell’assemblea, tenendo conto delle indicazioni contenute nel Protocollo stipulato con il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell’Interno del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, la Conferenza Episcopale Italiana offre alcune indicazioni per le celebrazioni della Settimana Santa.
Innanzitutto si esortino i fedeli alla partecipazione di presenza alle celebrazioni liturgiche nel rispetto dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali contenute del richiamato Protocollo; solo dove strettamente necessario o realmente utile, si favorisca l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse. Si raccomanda che l’eventuale ripresa in streaming delle celebrazioni sia in diretta e mai in differita e venga particolarmente curata nel rispetto della dignità del rito liturgico. La Nota chiede “di facilitare e privilegiare la diffusione mediatica delle celebrazioni presiedute dal Vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità”. I media della CEI – a partire da Tv2000 e dal Circuito radiofonico InBlu – copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre.
Nello specifico, si suggerisce:
1. Per la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano. Si evitino assembramenti dei fedeli; i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé; in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami. Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano, che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme.
2. La Messa crismale sia celebrata la mattina del Giovedì Santo o, secondo la consuetudine in alcune Diocesi, il mercoledì pomeriggio. Qualora fosse impedita “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”, il Vescovo diocesano valuti la possibilità di spostarla in un altro giorno, entro il tempo di Pasqua.
Le presenti indicazioni sono estese a seminari, collegi sacerdotali, monasteri e comunità religiose.
Per quanto riguarda le espressioni della pietà popolare e le processioni, sia il Vescovo diocesano ad offrire le indicazioni convenienti.
Il sito https://unitinellasperanza.chiesacattolica.it/, rimane un possibile riferimento anche per la sussidiazione, offerta dall’Ufficio Liturgico Nazionale e con contributi provenienti dal territorio.
La Presidenza della CEI
Roma, 23 febbraio 2021
L’8 Dicembre scorso, carissimi Fratelli e Sorelle, 150° anniversario della Dichiarazione di S. Giuseppe quale Patrono della Chiesa Universale, il Santo Padre Francesco ci ha donato la Lettera Apostolica “Patris corde” con la quale ha indetto uno speciale Anno dedicato al Santo ed ha inteso «condividere alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi». «Tale desiderio – scrive il Papa – è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia. […] Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà».
Chiedo a tutte le comunità parrocchiali di dedicare in ogni mese di quest’anno – ad esempio, il 19; o altro giorno conveniente – una iniziativa di preghiera e di proposta di riflessione sul testo della Lettera Apostolica la quale evidenzia della paternità di San Giuseppe alcune tratti fondamentali: 1. Padre amato – 2. Padre nella tenerezza – 3. Padre nell’obbedienza – 4. Padre nell’accoglienza – 5. Padre dal coraggio creativo – 6. Padre lavoratore 7. Padre nell’ombra.
Saranno comunicate le iniziative pensate a livello diocesano, nella speranza che l’evolversi della situazione consenta di attuarle interamente.
Nel frattempo invito tutti a pregare ogni giorno con l’orazione che Papa Francesco ci propone nella Lettera Apostolica :
«Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo. O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen».
O con quella di cui Egli stesso scrive: «Tutti i giorni, da più di quarant’anni, dopo le Lodi, recito una preghiera a San Giuseppe tratta da un libro francese di devozioni, dell’Ottocento»:
«Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen».
Ivrea, 12 Gennaio 2021
+ Edoardo, vescovo
Nel suo uso più comune, “considerare” significa esaminare attentamente qualcosa nelle sue relazioni e conseguenze; di qui passa anche a esprimere una positiva valutazione: apprezzamento, stima. Interessante, tuttavia, la sua derivazione etimologica: da “sidus”, astro, stella: considerare è osservare gli astri; e il prefisso “con-” lascia intendere che il nostro sguardo abbraccia un insieme: una costellazione.
Stessa derivazione ha il termine “desiderare”, il cui prefisso “de-” ha anche, in latino, un valore privativo: desiderare è avvertire la mancanza delle stelle e quindi cercare appassionatamente quelle stelle che da sempre hanno esercitato un forte fascino sull’uomo. Alzare lo sguardo e contemplarle è un gesto iscritto dentro di noi.
Allude a tutto questo il titolo del presente volumetto in cui mi è stato chiesto di raccogliere le riflessioni attraverso le quali ho cercato di essere quotidianamente vicino alla mia Diocesi nei mesi drammatici della prima fase dell’epidemia di Coronavirus, quando, “tutti in casa”, i fedeli hanno vissuto la Quaresima, la Pasqua e poi il Tempo pasquale partecipando, solo in unione spirituale, alle celebrazioni.
Le stelle non sono scomparse neppure in quei giorni in cui il cielo era plumbeo, come non si sono spente nella seconda fase dell’epidemia.
Soprattutto, per i discepoli di Cristo, unico Salvatore degli uomini, non è scomparsa la più lucente, «ille lucifer qui nescit occasum» come canta il Preconio pasquale: quella stella che non conosce tramonto; e con essa la stella a cui un antico inno di origine francescana canta: «O piissima Stella Maris, a peste succurre nobis; audi nos, Domina, nam Filius tuus nihil negans Te honorat»: O piissima Stella del mare, scampaci dalla peste. Ascoltaci, o Signora, perché il tuo Figlio, che nulla a Te nega, ti onora.
Abbiamo contemplato queste Stelle al centro della costellazione di Santi e di Sante; al centro del firmamento delle verità luminose della nostra fede e delle azioni liturgiche che mai sono mancate, anche se molti, forzatamente, hanno dovuto parteciparvi da lontano…
Le brevi meditazioni inviate in video ogni giorno a centinaia di persone che, a loro volta, le hanno trasmesse ad altri, testimoniano questo sguardo alzato.
Fatte ogni giorno per me, le ho condivise nella consapevolezza che «Vobis episcopus, vobiscum christianus», come diceva sant’Agostino: per voi sono vescovo, con voi sono cristiano.
Natale dell’Anno del Signore 2020
† Edoardo, vescovo

S. Natale 2020
“E’ apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”.
E’ l’annunzio, Signore, che accogliamo anche quest’anno, come in ogni altro Natale. Tante situazioni, non solo l’epidemia, stendono un velo di tristezza, ma il dono che Tu ci offri colma di gioia il nostro cuore. In Te, divenuto umanamente incontrabile, noi troviamo la pace. La gratuità del Tuo amore ci dà la certezza di essere amati. E noi Ti diciamo, con il grande Michelangelo:
“ma che poss’io, Signor, se a me non vieni con la tua usata, ineffabil cortesia?”
Buon Natale!
+ Edoardo, vescovo