Omelia per l’Ingresso parrocchiale del Rev. Don Gianni Malberti, F.S.C.B. Castelnuovo Nigra, 28 Novembre 2021

28-11-2021

Carissimi Fratelli e Sorelle, Sia lodato Gesù Cristo! 

Con questo saluto – che riprende l’acclamazione “Lode a te o Cristo” che abbiamo pronunciato dopo aver ascoltato il Vangelo e con la quale diciamo “Tu” al Signore Gesù riconoscendo che Egli è qui con noi, non solo nel nostro ricordo, ma con una Presenza che ci interpella e ci chiede di rinnovare la consapevolezza che siamo qui davanti a Lui, e che Egli è quanto noi discepoli abbiamo di più caro – salutiamo Lui innanzitutto, più presente di quanto lo siamo noi stessi, Lui che dà alla nostra vita – al suo concreto svolgersi – una dimensione sconfinata poiché – come dice san Paolo: «Vivo io, non più io; Cristo vive in me e tutto quello che io vivo lo vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato – e mi ama- e ha dato -e dà- se stesso per me”, per cui “mihi vivere Christus est»: per me vivere è Cristo; la mia vita è Cristo!

In Lui, in Cristo Gesù, saluto voi, carissimi Parrocchiani della Valle Sacra, e i miei Confratelli nel Diaconato e nel Sacerdozio, le Autorità civili e militari; e saluto con grande gioia e riconoscenza i carissimi Don Emmanuele Silanos e Don Gianni Malberti: con riconoscenza, poiché D. Emmanuele è qui a portarci un dono, e D. Gianni è qui come questo dono: inatteso – devo dire – ma per questo ancor più gradito!

Vi confido che nei primi giorni della scorsa estate, quando pensavo ad organizzare la presenza degli attuali Sacerdoti in vista di un effettivo servizio alle comunità parrocchiali – non per un capriccio, dunque, ma per il sacro dovere di cui, come Vescovo, dovrò rendere conto a Dio (e il Suo giudizio viene prima di altri giudizi…) – pensavo anche alla Valle Sacra, con le sue piccole, ma numerose comunità, affidate alla cura dell’Arciprete di Castellamonte, a cui non manca il lavoro pastorale, essendo Parroco di tutte le Parrocchie del Comune Castellamontese. Sinceramente vi devo dire che, nella attuale scarsità di preti, non avevo nessuno a cui affidare la Valle Sacra, dovendo anche provvedere a tre Parrocchie della Pedemontana; e chiedevo al Signore di darmi luce, poiché – vi assicuro – il Vescovo prega, chiede aiuto al Signore, e non tira i bussolotti… Bene, proprio in quei frangenti una telefonata di D. Emanuele – del tutto inattesa e impensata – ha aperto la prospettiva che ora è la realtà per la quale ci siamo riuniti qui ad accogliere D. Gianni. Ho incontrato D. Gianni alcune volte in quei mesi estivi, riservatamente poiché non si parla di ciò che non è ancora definito. Ci siamo conosciuti, e ho considerato che era un dono prezioso quello che mi veniva da una Fraternità Sacerdotale a me molto cara per quello che è e che fa, e anche per i rapporti che –a Roma soprattutto, ma non solo– ho allacciato con tanti membri di essa.

Chi è D. Gianni, vostro nuovo Parroco, lo dico prendendo in prestito alcune cose che egli ha detto alla sua partenza dalla grande Parrocchia che per tanti anni ha servito, là dove i suoi Superiori lo avevano mandato. Raccontando i suoi trent’anni in Maremma e i sentimenti con cui si appresta a vivere un nuovo capitolo della sua vita, D. Gianni ha detto: «Vado in diocesi di Ivrea, senza progetti ma con un grande desiderio: abbracciare questa nuova dimensione e amarla. Alla gente di Castiglione dico di accogliere il nuovo parroco con tutto il cuore e di dare tutta la disponibilità possibile perché la parrocchia possa crescere numericamente e nella consapevolezza della fede».

Grazie, D. Gianni per queste parole che esprimono quanto di meglio un Pastore può dire. Grazie per questa sottolineatura: senza progetti ma con un grande desiderio: abbracciare questa nuova dimensione e amarla. È questo il vero progetto di un vero Pastore, disposto ad amare quello che Dio ama e ci chiede!

Grazie anche per essere stato il primo della tua comunità sacerdotale a partire, nel 1990, per la missione a Novosibirsk, nella profonda Siberia, dove hai esercitato il ministero a servizio dei Cattolici di là, privi da lungo tempo di cura pastorale. Anche questa, per me – e spero lo sia per tutti gli abitanti della Valle – una preziosa caratteristica di chi ora viene qui in nomine Domini a servire. 

Ai parrocchiani della Valle, ad ogni singola Comunità parrocchiale, chiedo di accoglierti in questa luce, consapevoli che il Sacerdote che viene ad esercitare il ministero viene innanzitutto a servire Dio e a farsi guida dei fedeli nel loro impegno di amare e servire Dio: tutto il resto discende di qui, e se questo non c’è o non è la cosa fondamentale, tutto il resto lascia il tempo che trova, e si esaurisce, pur con le migliori intenzioni… Vi prego, dunque, carissimi Parrocchiani, di puntare sull’essenziale: abbiamo tutti urgente necessità di rinnovare la nostra fede in Cristo, di slancio nuovo nell’amare Cristo non sentimentalmente, ma in un vero rapporto di comunione con Lui, nell’ascolto della Sua Parola, nella trasformazione che Egli opera attraverso i Sacramenti; nell’Eucarestia, in primo luogo: nella S. Messa domenicale a cui dobbiamo tornare a partecipare con convinzione – non talvolta, ma ogni domenica – poiché è lì la fonte del nostro essere cristiani, anche dell’amore fraterno, il quale, per essere autentico, chiede apertura di mente e di cuore, concreta collaborazione all’interno delle singole comunità, e  con le altre del territorio. Le persone e le comunità non sono isole; e, se isolate, non vivono: ogni chiusura nel proprio “particulare” soffoca la vita… Viene a mancare l’aria fresca dell’apertura sincera generosa.

L’arrivo di un nuovo Parroco, dedito al servizio della vostra comunità, senza essere costretto a correre tra tante altre, è una opportunità che vorrei sorprendesse – sì: sorprendesse! – anche voi e vi dicesse l’amore di Dio per voi e l’impegno che per voi ne deriva.

2. Oggi, Amici, inizia il Tempo di Avvento, la breve, tersa stagione che inaugura l’Anno Liturgico, il cammino antico e sempre nuovo che ci mette in contatto con il Mistero della Salvezza che si fa presente nella S. Liturgia non come ricordo, commemorazione di ciò che Cristo ha vissuto negli anni della Sua vita terrena, ma come incontro con Lui vivo e presente… «Te in tuis invenio sacramentis» diceva sant’Ambrogio: Nei tuoi Sacramenti io incontro Te! Incontriamo il Salvatore di tutto ciò che siamo, poiché tutto di noi – ogni palpito, ogni pensiero, ogni atto della nostra vita – è raggiunto dal Suo dono di salvezza. «Attraverso Cristo – diceva splendidamente Papa Benedetto – l’essere umano è portato fin dentro la vita di Dio… e ognuno può darGli del “Tu”».

«Ad te levavi animam meam» … prega oggi la Chiesa con il Salmo: «A te, Signore, elevo l’anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso. Non trionfino su di me i miei nemici. Chiunque spera in te non resti deluso». Questa elevazione della nostra anima a Dio si compie concretamente «andando incontro con le buone opere al Cristo che viene» … E Gesù nel Vangelo proprio questo ci ha ricordato: «State attenti a voi stessi; i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita; Vegliate in ogni momento pregando».

Il pericolo sempre in agguato è vivere senza chiederci qual è la bussola che ci orienta: se Gesù Cristo – l’unica via, l’unica verità, l’unica vita –, Lui davvero: non come ci piace immaginarcelo, ma Lui con il Suo insegnamento, la Sua Parola –; o il mondo che rifiuta la verità e la luce. 

«Elevare l’anima a Dio» e «stare svegli» è dunque un cammino di conversione: di rinuncia a tutto ciò che ci rende seguaci del mondo nel pensare e quindi nell’agire, conformi al mondo magari in forme che possono presentarsi come un’apertura mentale, ma che sono distruttive dell’uomo, come la storia documenta.  

«Signore, che io non sia confuso»! Che io tenga lo sguardo rivolto a Te e mi lasci condurre da Te fuori dalla confusione! Fa’ che cresciamo nell’amore fra noi e verso tutti, come ha detto l’Apostolo, il quale ci ha anche indicato la via di questa crescita: «Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù per rendere saldi i cuori e irreprensibili nella santità».

Amici, Sia lodato Gesù Cristo! 

Buon cammino a tutti voi!

Buon cammino, D. Gianni. Ti affido al Cuore immenso e materno della Vergine Maria!