Omelia nella Solennità dell’Annunciazione del Signore. Conferimento del ministero del Lettorato a Matteo Bessone S. Maria in Zinzolano, 25 marzo 2022

25-03-2022

Sia lodato Gesù Cristo!
Carissimi Fratelli e Sorelle, è 1 gioia grande, ogni anno, celebrare qui, nella cara Fraternità di Nazaret, la festa dell’Annunciazione del Signore, rivivendo il momento in cui la promessa di Dio, di donare il Salvatore, inizia a compiersi… Nell’Eden sconvolto dal peccato dei progenitori, Egli aveva detto: “Porrò inimicizia tra te, Satana, e la donna, tra la tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo”. Questa donna, concepita immacolata per grazia speciale di Dio che le applica in anticipo la Redenzione, ora è lì, nella casa di Nazaret, nella freschezza dei suoi 15/16 anni, e, donando se stessa, si apre ad accogliere il più straordinario avvenimento accaduto nella storia umana dall’inizio della creazione: Dio si fa Uomo nel grembo di una donna; si fa Uomo perché l’uomo, redento, salvato, possa diventare partecipe della vita di Dio! È il momento in cui il sì di Dio ha un nome che mai, dall’eternità, aveva avuto: Gesù Cristo, Gesù vero Dio e vero Uomo, il Consacrato, il Messia Salvatore che dà inizio alla storia nuova e realizza l’unica novità indispensabile perché essa possa davvero diventare nuova! Maria, in quel momento, inizia a diventare la Madre che porta in grembo, insieme al Figlio, anche il nuovo popolo di Dio, il popolo dei salvati!

Che mistero! Che inimmaginabile avvenimento!

Non è senza motivo che il Vicario di Cristo in terra abbia scelto proprio questo giorno, memoria liturgica di quanto avvenuto a Nazaret, per “consacrare al Cuore Immacolato di Maria l’umanità e in modo particolare la Russia e l’Ucraina”, invitandoci ad unirci a lui in questo “Atto solenne”.

Noi torniamo a ripetere a Maria, anche questa sera, con la preghiera della Consacrazione pronunciata oggi dal Santo Padre: “Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza. Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto”.

2. È bello e significativo che in questa occasione, in questa S. Messa, Matteo, avviato all’Ordinazione sacerdotale, riceva il ministero del Lettorato, che ho avuto la grazia di conferire tante volte in questi dieci anni del mio servizio alla diocesi di Ivrea; e che, a Dio piacendo, ancora conferirò sabato prossimo, 2 aprile, a 9 aspiranti al Diaconato Permanente.

Per Matteo e per gli altri si tratta di iniziare ad esercitare, per mandato della Chiesa, un servizio che non si concluderà certo con le Ordinazioni sacre…

Che cos’è questo ministerium-servizio?

Lo dice la Chiesa mettendo sulle labbra del Vescovo queste parole sulle quali merita riflettere non solo da parte di chi lo riceve, ma di tutta la comunità cristiana, destinataria d dono che Dio fa ad alcuni al servizio di tutti:
Figlio carissimo, Dio nostro Padre ha rivelato il mistero della nostra salvezza e lo ha portato a compim per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo fatto Uomo, il quale, dopo averci detto e dato tutto, ha trasmesso alla sua Chiesa il compito di annunziare il Vangelo a ogni creatura.

E tu, ora, diventando lettore, cioè annunziatore della Parola di Dio, sei chiamato a collaborare a questo impegno primario nella Chiesa e perciò sarai investito di un particolare ufficio che ti mette a servizio della fede, la quale ha la sua radice e il suo fondamento nella Parola di Dio. La proclamerai nell’assemblea liturgica; educherai alla fede i fanciulli e gli adulti e li guiderai a ricevere degnamente i Sacramenti; porterai l’annunzio missionario del Vangelo di salvezza agli uomini che ancora non lo conoscono. Attraverso questa via e con la tua collaborazione molti potranno giungere alla conoscenza del padre e d suo Figlio Gesù Cristo che egli ha mandato, e così otterranno la vita eterna.

È quindi necessario che, mentre annunzi agli altri la Parola di Dio, tu sappia accoglierla in te stesso con piena docilità allo Spirito Santo; méditala ogni giorno p acquistarne una conoscenza sempre più viva e penetrante, ma soprattutto rendi testimonianza con la tua vita al nostro salvatore Gesù”.

Ecco, carissimo Matteo, il dono che ti è fatto e l’impegno che ti è chiesto! Vivilo pensando che anche questo ministero, e, in seguito, quello dell’Accolitato, era contenuto nel grembo di Maria quando, ventun sec fa, il Verbo Eterno di Dio è sceso e si è fatto Uomo per la nostra Salvezza!

Buon cammino a te e a tutti noi!

Sia lodato Gesù Cristo!