Omelia della S. Messa nella Presentazione della B. V. M. al Tempio Rivarolo, 21 Novembre 2019

21-11-2019

Sia lodato Gesù cristo!

Anche quest’anno ho la gioia di celebrare con voi, carissime Sorelle, la festa della Presentazione di Maria al Tempio, nella quale rinnovate i vostri voti: momento significativo della vita della vostra comunità perché con questo atto ognuna di voi riafferma la volontà di rinnovare se stessa per vivere con nuovo slancio la propria offerta al Signore.

1. Vorrei soffermare l’attenzione su un aspetto della festa che celebriamo: Maria si presenta al Tempio o è presentata ?

Certamente è Maria che si offre, ma portata; entra in un progetto che accetta, ma che non è lei a fare; entra facendo i suoi passi su un cammino che è quello della sua comunità; il suo sì nasce dentro l’esperienza di fede del suo popolo, il popolo della prima Alleanza

Una speciale consacrazione è il sì che un essere umano dice ad un sì che lo precede: quello di Dio, a cui la Chiesa risponde con il suo sì.

Noi diciamo il nostro sì al Signore dentro a questo sì della Chiesa, «Sposa del Cristo, madre lieta di una moltitudine di figli» – canta il Prefazio della Messa, nelle feste della Dedicazione di una chiesa – «Tu, Signore la santifichi sempre per collocarla accanto a te rivestita di gloria». E’ lei che ci ha generati nel S. Battesimo, ci ha nutriti della S. Eucaristia, e fatti crescere con i Ss. Sacramenti e con l’annuncio della Divina Parola; è lei il Tempio di Dio, come dicono gli antichi Padri.

In questo Tempio di Dio, la prima e fondamentale opera che si compie è la celebrazione della Liturgia nella quale – insegna “Sacrosanctum Concilium” del Vaticano II – «noi partecipiamo per anticipazione alla liturgia celeste; e insieme con tutte le schiere delle milizie celesti cantiamo al Signore l’inno di gloria» (n.8). La Liturgia è «azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della Chiesa ne uguaglia l’efficacia» (n. 7); è «il culmine verso cui l’azione della Chiesa tende e, al tempo stesso, è la fonte da cui promana tutta la sua energia»; «è la prima e necessaria sorgente dalla quale i fedeli possano attingere uno spirito veramente cristiano» (n.14). «Non è possibile – insegna “Presbyterorum Ordinis”, 6 – che si formi una comunità cristiana se non avendo come radice e come cardine la celebrazione dell’Eucaristia, dalla quale deve quindi prendere le mosse qualsiasi educazione tendente a formare lo spirito di comunità».

Ecco da che cosa anche noi siamo stati portati! E’ questa la sorgente a cui abbiamo attinto per dire il nostro sì al progetto di Dio sulla nostra vita; la sorgente anche della nostra perseveranza e la “scuola” in cui continuamente apprendere come si vive la consacrazione e i voti!

2. La Parola di Dio, risuonata poco fa, di tutto questo ci parla: nel Libro delle Cronache (1Cron. 29, 10-14;17-18): «Chi sono io per essere in grado di offrirti tutto questo spontaneamente (senza esserne da Te sollecitato)? Tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l’abbiamo ridato. Custodisci questo sentimento per sempre nell’intimo del cuore. Dirigi i nostri cuori verso di te»; nella Lettera di Paolo Apostolo ai Romani (cfr. Rom.12, 1-2): vivere la consacrazione è una liturgia che attinge alla grande Liturgia della Chiesa e ritorna ad essa, in essa confluisce: «offrite i nostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; questo è il nostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio»; nel Vangelo (Lc. 1, 39-56): «Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda»: ma è chiaro che questi passi non sono una iniziativa sua, bensì l’obbedienza ad una chiamata: «Vedi!», le disse l’angelo: va a vedere… E a Maria che giunge sulla soglia della casa di Ain Karim Elisabetta dice, esultante: «beata te che hai creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Maria è ben consapevole che tutto ciò che in lei è accaduto – lo stesso sì che ha pronunciato – è opera innanzitutto del Signore: «Ha guardato l’umiltà della sua serva… Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente».

Buon cammino a questa luce, carissime Sorelle! L’esperienza di fede di Maria dentro al suo popolo, illumini la vostra dentro il nuovo popolo, la S. Chiesa del Signore. I passi di Maria verso il Tempio di Dio e quelli verso Ain-Karim diano luce ai vostri passi. La presenza di Maria nella comunità cristiana vi parli ogni giorno della vostra presenza nella Chiesa. La meta del viaggio – rivestiti di gloria nella Città del Cielo – vi consoli nelle fatiche del pellegrinaggio.

Sia lodato Gesù Cristo!