Omelia della S. Messa in Coena Domini Ivrea, Cattedrale, 1 Aprile 2021

01-04-2021

Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!

1. Al termine del cammino quaresimale, entriamo ancor una volta nel cenacolo, come i Dodici che Gesù portò con Sé, i “Suoi”, con i quali ha desiderato ardentemente mangiare la pasqua prima della Sua passione.

Vorrei con voi guardarli in volto questi uomini a cui Gesù lava i piedi, gli Apostoli che, insieme a Pietro, costituito “Roccia” dal Signore, e Suo vicario sulla terra, realizzano una delle caratteristiche fondamentali della Chiesa di Cristo, la Una, Santa, Cattolica ed Apostolica: l’apostolicità senza la quale la Chiesa non è quella del Signore. E proprio per questo gli Apostoli ebbero dei Successori!

Pietro: generoso e passionale, persino in questa cena fatica a lasciarsi plasmare dal Signore e gli obietta la sua volontà: «Tu non mi laverai mai i piedi»… Morirà a Roma, crocifisso come il suo Signore, dopo aver percorso un cammino assai più lungo di quello che dalla Provincia di Palestina lo portò alla Capitale dell’Impero…

Giovanni: capace di tenerezze come quella di posare il capo sul petto del Maestro nella Cena di questa sera, ma anche di forti impennate da «figlio del tuono» da cui Gesù dovette metterlo in guardia…

Giacomo, suo fratello: voleva il primo posto accanto a Gesù nel Regno, e imparò ad essere il primo nel martirio;

Andrea: per primo parlò di Gesù a Pietro,suo fratello, e imparò a diventare “secondo” rispetto a lui…

Tommaso che, mentre Gesù parlava della via che conduce al Padre, dichiara candidamente di non capire e deve farsi ripetere dal Maestro che non c’è altra via che Lui, il Signore Gesù: andrà fino in India ad annunciarlo…

Filippo che desidera vedere il Padre e Gesù dovette ricordargli: «da tanti anni sono con voi e ancora non mi hai conosciuto?»…

Bartolomeo che rimase stupito d fatto che Gesù lo conosceva prima ancora di incontrarlo…

Simone il cananeo, che era stato membro, probabilmente, di un partito che faceva guerra ai Romani e sapeva come si usasse la violenza …

Taddeo, parente stretto del Signore, tanto da assomigliargli anche di volto, ma che, come tutti gli altri fuggì in quella notte…

Giacomo il minore, che sarà primo vescovo di Gerusal, ma che in Gerusalemme non si fece vedere accanto a Gesù in quei momenti terribili…

Matteo, che aveva seguito Gesù lasciando l’ufficio delle imposte di Cafarnao, ma che doveva ancora lasciare qualcosa per essere completamente di Cristo…

E Giuda che entrò nel cenacolo già meditando di vendere il Maestro: 30 denari, ed aveva valutato in 300 il prezzo d profumo che Maria di Betania, qualche sera prima, aveva versato sui piedi del Signore … Uscirà dal cenacolo ed andrà a concordare l’arresto d M°…

Perché soffermarsi su di essi, di cui conosciamo i peccati, i limiti, le capacità di tradimento? Perché sono così! Perché in essi, primi sacerdoti della Chiesa di Cristo, vince la misericordia di Dio,

che trasforma la vita quando è accolta… Gesù si inginocchiò davanti ad essi e lavò loro i piedi non al termine del loro cammino di trasformazione, ma in quell’inizio… Come fa incessantemente con noi.

Forse non capirono allora tutta la profondità del gesto di Gesù, ma quell gesto rimase impresso nel loro cuore e la loro vita cambiò passo dopo passo, fino all’offerta totale di sé, fino a spargere il loro sangue per fedeltà al loro Signore, senza il quale, lontano dal quale. non potevano più vivere.

Compresero, cammin facendo, che quel gesto di Gesù era la sintesi di tutta la Sua vita.

Dal «discendit de caelis» al «consummatum est» che disse sulla croce, in Cristo tutto è un inginocchiarsi a lavare i piedi, tutto è l’offerta di un amore speciale, la rivelazione del Suo Cuore che non si ferma neppure davanti al tradimento, ma accoglie e comunica con la forza dell’amore la Verità che rende liberi.

Portarono nel loro cuore la preghiera di Gesù al Padre, dp che Egli ebbe dato se stesos a loro nella S. Eucaristia: «Io prego per loro; non per il mondo. Padre Santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. Abbiano in se stessi la pienez za della mia gioia. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me».

2. Fratelli e Sorelle,

la Chiesa, in cui si vive la comunione con Cristo, vivo e presente nell’Eucaristia, nei santi Sacramenti, nella Sua Parola, è presente nelle nostre comunità, piccole, fragili, non sempre fedeli. Noi siamo in esse come gli Apostoli nel Cenacolo… Chiediamo la grazia di un cammino che ci porti a mostrare sul volto il profumo del Crisma che questa mattina abbiamo consacrato e la densità dei S. Oli che abbiamo benedetto.

«Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

Buona Pasqua, Amici! Sia lodato Gesù Cristo!