Omelia della S. Messa di inizio della Visita Pastorale alla Parrocchia del Duomo Chivasso, 1 e 2 Febbraio 2020

01-02-2020

Carissimi Fratelli e Sorelle, sia lodato Gesù Cristo!

1. La prima parola che desidero pronunciare nel dare inizio alla Visita Pastorale a Chivasso, a partire dalla Parrocchia del Duomo, è quella che tutti noi abbiamo detto pochi istanti fa, al termine della proclamazione del Vangelo: “Lode a Te, o Cristo!”. All’inizio della Visita Pastorale – momento speciale di grazia per voi ma anche per me, mandato qui dal Signore attraverso la voce del Suo Vicario in terra – proprio con questa parola vi dico che ciò che deve starci maggiormente a cuore è rivolgere il nostro pensiero, il nostro cuore, il nostro vivere ogni cosa, al Signore Gesù, nel Quale Dio Padre ci ha fatti Suoi figli, e lo Spirito Santo è venuto ad abitare nei nostri cuori. Inizio la Visita Pastorale alle comunità cristiane di Chivasso in un momento in cui, da parte di alcuni, tante parole sono state dette e scritte con toni di preoccupazione degni – mi pare – di ben altre situazioni non poco preoccupanti nel mondo e nella nostra stessa società. La cosa mi addolora, ma non mi toglie la pace: viene dal Signore e non è turbata da vicende come questa, ingigantita da qualcuno che scorrettamente ha messo in giro notizie inesatte o addirittura false. Per rispetto alle persone, anche quando, alla luce dei comportamenti, sembra che non lo meritino, e per la dignità che l’ufficio episcopale comporta, il Vescovo non può permettersi sfoghi, come altri fanno. Sono, peraltro, convinto di ciò che già un saggio latino diceva: “Veritatem dies aperit”: il tempo svela la verità. Più popolarmente: “Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi…”. Quando arriverà Il tempo dell’apparire di ciò che è vero e di ciò che è falso, la vittoria non sarà di questo o di quello: sarà la vittoria della verità.

2. Con questo, carissimi Fratelli e Sorelle, ho detto tutto ciò che il Vescovo doveva dire a questo riguardo. Molto più importante è soffermarci su quel “Lode a Te, o Cristo!” che vorrei fosse la Parola che ci accompagna anche nei giorni della Visita Pastorale. E’ il Signore Gesù, quello che noi abbiamo di più caro! E’ Lui il nostro Salvatore, presente e vivo, che ci dona la Sua Parola che illumina, e ci santifica nei Sacramenti; a Lui abbiamo detto nel Gloria: «Tu solo il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l’Altissimo Gesù Cristo!». Sentite com’è martellante questo “Tu solo”? Ci dice qual è l’impostazione vera della vita cristiana … Come dice un canto che talvolta facciamo: «Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare Te di stare insieme a Te. Unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Che Tu splenda sempre al centro d mio cuore, Il significato allora sarai Tu; quello che farò sarà soltanto amore, unico sostegno Tu, la stella polare Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu». E’ questo, Amici, che Gli diciamo affermando: Tu solo! Senza questo, il cristianesimo, la nostra fede, il vivere cristiano diventano una cosuccia, 1 tazza d’acqua tiepida, mentre sono un’esplosione di energia infinita… Oggi, nel Vangelo della festa della Presentazione di Gesù al Tempio, risuona il grande annuncio che Cristo è la Luce. Nel Tempio Gesù è piccolo – ha 40 giorni – non parla ancora; sono Simeone e Anna che lo dicono… Ma lo dirà Egli stesso nei giorni del Suo ministero pubblico: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina n tenebre, ma avrà la luce d vita”. Sono forti queste parole. Dobbiamo ascoltarle come la prima volta, come le ascoltarono i primi discepoli. Era un uomo in carne ed ossa quello che vedevano e sentivano parlare… E diceva una cosa così straordinaria che nessun uomo può dire, a meno che sia un folle. Come non percepire in noi un fremito di fronte alla forza di Cristo, all’impeto delle sue parole? Ciò che Egli propone è qualcosa di così straordinario che si è costretti a dire: questa non è una proposta per “pensionati della fede”, una offerta da “saldi di fine stagione”: qui siamo di fronte a qualcosa di dirompente, qualcosa che, se è vera, ti cambia la vita. Altro che “saldi di fine stagione”, o roba da “pensionati”! Qui c’è una forza, una potenza inaudita! Qui c’è il vigore di una giovinezza prorompente!

Ecco, Amici, io vengo a ricordarvi tutto questo, a risvegliare la vostra fede. Vengo in Visita Pastorale con la consapevolezza di essere «Successore degli Apostoli», di quei primi che han ascoltato direttamente Gesù parlare e ci hanno detto quello che loro han visto e ascoltato. Vengo a visitare la vostra comunità per dirvi: rinnovate la vostra fedeltà a Cristo; ascoltate la Parola di Dio, vivete i Sacramenti, partecipate ogni domenica alla Messa che è «la prima e necessaria sorgente da cui si attinge uno spirito veramente cristiano»; curate il tempo e i modi della preghiera personale; prendete sul serio il cammino di conversione che conduce a pensare secondo il Vangelo e a impostare la vita e a valutare la realtà alla sua luce. Vivete la carità (quella vera!) a favore delle tante povertà materiali di oggi, ma anche delle tante povertà spirituali che sono altrettanto gravi o forse di più…

L’invito che vi rivolgo, sulla soglia della Visita Pastorale, è perciò, innanzitutto, di intensificare la preghiera senza la quale ogni nostro sforzo di crescita è vano; vivete nella vostra comunità parrocchiale lo spirito di famiglia, della vera famiglia, senza invidie e gelosie, senza orgoglio e paura di dare più di altri.

Affido il vostro cammino al Cuore Immacolato di Maria Santissima, al Beato Angelo e alla Beata Bartolomea. Vi chiedo di pregare, di chiedere l’intercessione dei Santi e di prenderli come modelli di vita evangelica. Non ci siamo solo noi a costituire la Chiesa: è fatta anche di loro!

Sia lodato Gesù Cristo!