1. Nota di Monsignor Vescovo alla Diocesi

24 giugno 2021

Il 23 maggio scorso, appena ricevuta, tramite la Nunziatura, la documentazione inviata dalla Sede Apostolica sul Sinodo dei Vescovi del 2023 e sulle adempienze chieste alle singole diocesi in vista di esso, ho trasmesso ai Vicari Generale ed Episcopali e ai Vicari Foranei, insieme alla “Nota” redatta dal Synodus Episcoporum, la convocazione per una riunione destinata ad un primo confronto sull’impostazione da dare, nella nostra diocesi, all’impegnativo cammino sinodale.

Ciò che nella convocazione ho tenuto a sottolineare è che si tratta – afferma la “Nota” suddetta – di «rendere possibile l’ascolto reale del Popolo di Dio e di garantire la partecipazione di tutti al processo sinodale» attraverso l’«ascolto della totalità dei battezzati».

Ritengo che queste precisazioni – “ascolto reale del Popolo di Dio… partecipazione di tutti al processo sinodale… ascolto della totalità dei battezzati” siano fondamentali. E non vorrei che venissero trascurate, a favore di altre modalità di consultazione.

La consultazione coinvolgerà, dunque, nelle forme che si giudicheranno idonee e possibili, tutte le comunità cristiane della diocesi e le invito fin d’ora a mettere ogni impegno perché i pareri e le considerazioni emerse al loro interno non siano solo il prodotto di “esperti” e di “rappresentanti” – quelli che normalmente mostrano interesse per tali cose e ne parlano – ma espressione anche di quei battezzati che normalmente sono poco inclini a far sentire la loro voce, talora intimiditi dalle capacità espressive di chi sa parlare. Ha affermato, infatti, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: si tratta di “mettere in campo percorsi sinodali capaci di dare voce ai vissuti e alle peculiarità delle nostre comunità ecclesiali, contribuendo a far maturare, pur nella multiformità degli scenari, volti di Chiesa nei quali sono rintracciabili i tratti di un Noi ricco di storia e di storie, di esperienze e di competenze, di vissuti plurali dei credenti, di carismi e ministeri, di ricchezze e di povertà” (Relazione alla Assemblea generale della CEI, Roma 25–5-2021).

I temi della consultazione saranno quelli che la Sede Apostolica indicherà: “La Segreteria Generale del Sinodo – si legge nella “Nota” – invierà un Documento preparatorio, accompagnato da un Questionario e da un Vademecum con proposte per realizzare la consultazione in ciascuna diocesi”.

L’apertura del Sinodo dei Vescovi “avrà luogo tanto in Vaticano quanto in ciascuna diocesi. Il cammino sarà inaugurato dal Santo Padre in Vaticano il 9-10 ottobre. Con le medesime modalità, domenica 17 ottobre, si aprirà nelle diocesi, sotto la presidenza del rispettivo vescovo”.

Le indicazioni fornite dalla citata “Nota” per la fase diocesana (ottobre 2021–aprile 2022) sono le seguenti:

“Ogni vescovo nominerà (prima di ottobre 2021) un responsabile (eventualmente un’equipe) diocesano della consultazione sinodale, che possa fungere da punto di riferimento e di collegamento con la Conferenza Episcopale e che accompagni la consultazione nella Chiesa particolare in tutti i suoi passi.

La consultazione nelle diocesi si svolgerà attraverso gli organi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere le altre modalità che si giudichino opportune perché la consultazione stessa sia reale ed efficace (cfr. Episcopalis Communio, 6).

La consultazione del Popolo di Dio in ciascuna diocesi si concluderà con una Riunione pre- sinodale, che sarà il momento culminante del discernimento diocesano.

Dopo la chiusura della fase diocesana, ogni diocesi invierà i suoi contributi alla Conferenza Episcopale entro la data stabilita dalla propria Conferenza episcopale”.

† Edoardo, vescovo.